Dopo un solo anno di Purgatorio il Bologna è tornato in Serie A, battendo un bel Pescara nella doppia finale dei playoff di B. Dopo lo 0-0 dell’andata Gianluca Sansone ha firmato il gol della promozione nell’1-1 della sfida di ritorno. Quali scemati si aprono per il Bologna degli americani Joe Tacopina e Joey Saputo? Come e quanto dovrà essere cambiata la squadra per competere al piano di sopra? In panchina rimarrà Delio Rossi? Per una riflessione sul Bologna ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Roberto Gotta, giornalista del Guerin Sportivo.
Nel doppio spareggio il Pescara avrebbe meritato più del Bologna? Diciamo che la squadra di Oddo ha mantenuto un atteggiamento più spregiudicato, dettato anche dal fatto di avere solo un risultato a disposizione. Nel ritorno l’espulsione di Mbaye ha influito sull’andamento della partita; poi il Pescara è stato sicuramente sfortunato quando nel finale ha bissato la traversa che aveva già colpito all’andata.
Il Bologna è sembrato più stanco… Era in una situazione diversa, poteva anche accontentarsi del pareggio e questo dopo una stagione lunghissima ha inciso, non solo contro il Pescara ma anche nel turno precedente con l’Avellino. In questo senso non era facile trovare una situazione di equilibrio.
Quali sono stati i giocatori decisivi per la promozione in Serie A del Bologna? Direi il portiere Da Costa, Mbaye che da gennaio ha dato una bella mano, poi Maietta e Matuzalem sicuramente. Aggiungerei anche Cacia che è stato più volte decisivo, pur non segnando a ripetizione, ed Acquafresca che si è reso utile in tante situazioni delicate.
Quali invece i meriti di mister Delio Rossi? Lui stesso ha dato i meriti ai giocatori. A me più che altro dispiace come è stato trattato Diego Lopez, cui sono state attribuite tutte le colpe nel momento più difficile della stagione. Il mercato di gennaio non ha prodotto una scossa clamorosa in termini di risultati e si doveva trovare un capro espiatorio, per questo si è arrivato all’esonero dell’uruguaiano.
Crede che Rossi sarà confermato come si è detto?
C’è una clausola secondo cui se avesse ottenuto la promozione sarebbe rimasto anche in Serie A. Dovrebbe far fede quella.
Quanto e come va cambiato questo Bologna per competere al piano di sopra? Dovranno essere tenuti i giovani migliori, quelli che quest’anno sono riusciti a resistere alla pressione, in un ambiente in cui le critiche non mancano. Poi l’attacco dovrà essere riorganizzato e rinforzato, si dice che in Serie A sia la difesa il reparto più importante ma senza attaccanti che segnano si rischia.
Quale potrebbe essere il ruolo di Marco Di Vaio? E’ molto stimato a Bologna, da ha contribuito a due salvezze del Bologna, è una persona che s’intende molto di calcio e che sa lavorare bene. Saputo lo ha conosciuto nell’esperienza comune al Montreal Impact e lo stima molto, Di Vaio gode della fiducia di tutto l’ambiente, tifosi compresi.
Progetto stadio, la dirigenza americana vuole ristrutturare il Dall’Ara: idea realizzabile? Non sarà facile soprattutto se a questo progetto si vorrà unire una campagna acquisti soddisfacente, che possa permettere al Bologna qualcosa in più rispetto alla semplice sopravvivenza in Serie A. Lo stadio di Bologna è dislocato in un’area dove non è facile intervenire con dei lavori appropriati, saranno interventi difficili da calibrare ma sembra che la proprietà americana sia molto decisa in questo senso.
Tacopina e Saputo hanno parlato di Europa, quanto tempo ci vorrà secondo lei? Potrebbe volercene anche poco, magari indovinando tre-quattro grossi acquisti il Bologna potrebbe vivere un exploit più veloce del previsto. Spesso però quello degli innesti è un discorso legato anche alla casualità; diciamo che possiamo dare due anni di tempo prima di cominciare a pensare più in grande.
(Franco Vittadini)