Al via: il grande tennis fa tappa a Roma, nella splendida cornice del Foro Italico, per il torneo di categoria ATP Master 1000 e WTA Premier Mandatory. Un appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati: la terra rossa della capitale trasuda storia e tradizione, ha accolto e accoglie ancora oggi grandi campioni che, anche per quello che la Città Eterna ha da offrire, amano particolarmente questa settimana della stagione. Novak Djokovic e Serena Williams sono i campioni uscenti; il serbo numero 1 del mondo torna a giocare dopo la settimana di stop che gli ha fatto saltare il torneo di Madrid, interrompendo così la striscia di vittorie nei Master 1000. Nel frattempo Andy Murray ha vinto due tornei sulla terra – compreso appunto il Mutua Madrid Open – e si presenta a Roma come il principale avversario di Djokovic, senza dimenticarsi di Roger Federer e un pur calante Rafa Nadal. Tra le donne Serena Williams vuole la rivincita dopo l’inattesa eliminazione spagnola (in semifinale), Simona Halep e Maria Sharapova le prime oppositrici e anche in lotta tra loro per la seconda posizione nel ranking. Per presentare al meglio questo grande appuntamento, IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva Raffaella Reggi, che ha vinto gli Internazionali d’Italia nel 1985 (quando si giocò a Taranto).
Gli Internazionali d’Italia sono un torneo affascinante: cosa significa giocare davanti al pubblico di casa? E’ un’occasione unica per un giocatore italiano, da sfruttare fino in fondo. Hai davanti il tuo pubblico, poi certo dipende sempre dal singolo atleta prendere la pressione al modo giusto, presentarsi a questo appuntamento in modo ideale. Del resto i tornei in Italia sono rimasti pochi, anche questa è una cosa da sottolinear, e quindi andare bene a Roma vale ancora di più…
Cosa ricordi della tua vittoria nel 1985? Seppi sfruttare il momento opportuno per vincere. Conquistai sia il singolare che il doppio, quell’anno si giocava a Taranto. Sono contenta di essere entrata nell’albo d’oro di questo torneo.
Rispetto ad allora come è cambiato il tennis? Adesso forse le cose sono più facili, visto che al primo turno di un torneo come Roma ci sono sedici teste di serie; allora ce n’erano solo otto. Significa che si può incontrare subito una grande giocatrice. Quanto al livello del tennis attuale c’è una Serena Williams decisamente superiore a tutte le altre; Kvitova, Halep, Sharapova sono subito sotto, ma a un livello oggettivamente inferiore.
In campo maschile cosa pensi dei tennisti italiani? Bolelli sta facendo bene, è cresciuto caratterialmente, importante in lui è l’autostima. Mi piace molto Donati che sto seguendo da tempo, ha avuto una buona crescita sin da quando era ragazzino e molto si deve al suo entourage che ha lavorato molto bene su di lui negli ultimi tre mesi. Il problema è che dopo la grande vittoria contro Giraldo incontrerà Berdich al primo turno a questi Internazionali; devo fare un elogio poi a tennisti come Napolitano, Gaio e Arnaboldi.
Fognini dopo un 2013 ottimo è calato molto: quanto incide l’aspetto caratteriale sui suoi risultati? Diciamo che non è mai facile ripetersi dopo un’annata così importante. Peccato per Fabio, perchè poteva arrivare ancora più in alto; il carattere purtroppo non tanto tranquillo incide sul suo rendimento, anche se Fognini ha un grande talento e un fisico importante.
Tra le donne è sempre Sara Errani la nostra grande speranza? Lo scorso anno ha raggiunto la finale a Roma: bravissima, anche se credo che quest’anno sarà difficile ripetersi, anche perchè il sorteggio con le nostre tenniste non è stato certamente benevolo.
Quali sono le ambizioni di Flavia Pennetta e Camila Giorgi?
Flavia l’ho vista davvero tranquilla e questa è una cosa molto importante, Camila potrebbe farsi prendere dall’emozione che certe volte la tradisce, ma speriamo bene lo stesso.
Torna Djokovic dopo aver saltato Madrid: sarà lui il grande favorito? Direi di sì. Mi sembra il giocatore da battere anche quest’anno.
Murray ha vinto due tornei consecutivi sulla terra: pensi che abbia trovato la giusta confidenza con questa superficie? Intanto devo sottolineare alcuni importanti accorgimenti tecnici del giocatore scozzese, che ha una posizione più avanzata in campo. Poi, e non è un aspetto secondario, mi sembra di notare una maggiore autostima e fiducia in campo, e questo va certamente ascritto a un coach come Amélie Mauresmo, a dimostrazione che anche noi donne sappiamo essere decisive tante volte…
Cosa pensi del calo di Nadal? Ha battuto Berdich in semifinale a Madrid e poi perso con Murray; certo non è il miglior Nadal, ma prima di buttarlo giù e dire che non potrà fare più niente d’importante aspetterei ancora. Dicevano così anche di Federer e poi è tornato a grandi livelli…
Tra le donne Serena Williams-Halep è la finale annunciata o ti aspetti qualche sorpresa? Serena ha vinto tutto nella sua carriera: quando è in forma, concentrata al punto giusto non c’è avversaria che la possa battere. Poi certo: può sempre capitare, come a Madrid, che non vinca, ma resta la più forte. Sarà lei la logica favorita di Roma; alle sue spalle metto la Sharapova, la Kvitvova e la Halep che proveranno a sovvertire questo pronostico.
(Franco Vittadini)