Una sofferenza assolutamente non pronosticabile (o pronosticata) per ottenere 3 punti in realtà già molto importanti nella corsa verso Russia 2018: l’Italia regola Israele ad Haifa grazie a Pellè, Candreva e Immobile, che entra e risolve l’infuocata situazione nel finale di una partita che Ben Haim aveva riaperto con un pallonetto pazzesco, dopo il doppio colpo azzurro. Prima vittoria per il ct Ventura alla “prima” ufficiale e la sensazione di una Nazionale ancora in piena costruzione ma già con un cuore grande.
Impossibile andare sotto la sufficienza, la squadra di Levy sorprende l’Italia, che ci mette del suo sbagliando troppo in impostazione. Ma dopo la superiorità numerica non riesce a scalfire la muraglia azzurra.
Un punto in più rispetto al voto che vorremmo mettere nero su bianco, valutando quanto visto ad Haifa, perchè quando porti a casa 3 punti dopo serate così complicate è sicuramente un buon segno. Da salvare carattere e voglia, rimandata la Nazionale invece sotto l’aspetto del gioco e della concentrazione. Paradossalmente le migliori risposte sono arrivate dopo il cartellino rosso…
Vede bene sia sul rigore che sull’espulsione per doppio giallo a Chiellini, arbitra all’altezza della situazione.
Dopo un primo tempo costellato di errori in fase di uscita dalla nostra area di rigore, l’Italia di Ventura conduce per 2-1 sul campo del Sammy Ofer Stadium di Haifa grazie ai sigilli di Pellè e Candreva, su calcio di rigore. Avvio complicato per gli azzurri, che mettono le ali agli israeliani facendosi pressare alti e sbagliando diversi disimpegni: al 14 però ecco il graffio di Pellè (voto 6,5), che realizza alla prima vera occasione creata, dopo un’azione orchestrata da Verratti (voto 5,5) e rifinita da Antonelli (voto 6). Non basta però questo a soddisfare il ct e i tifosi italiani, allo stadio e davanti alla tv.
L’Italia infatti continua a sbagliare tanto (troppo) sia con i difensori che con i centrocampisti centrali, tenendo a contatto Israele, più volte al tiro con Kayal (voto 6) e intraprendente con capitan Zahavi (voto 6). Quando Bonaventura (voto 6) salta Ben Bitton (voto 5) e si fa atterrare in area, sembra tutto in discesa: raddoppio di Candreva (voto 6,5) dagli 11 metri e 2-0. Che però dura poco, visto che Ben Haim (voto 7) si prende la copertina con un pallonetto dai 25 metri. Distanze accorciate e secondo tempo tutto da vivere insieme!
Partita coraggiosa, aiutata dall’imprecisione degli azzurri ma comunque più che sufficiente. E il gol di Ben Haim è una perla assoluta. Un pallonetto che vale il prezzo del biglietto, come si dice in questi casi. Gol eccezionale. E’ in ritardo su Bonaventura e rischia di far terminare in netto anticipo la partita. Per sua fortuna l’altro Ben gli dà una mano, tenendo a galla i suoi.
Sufficienza stiracchiata e che accordiamo solo per il risultato e la capacità di sfruttare le poche azioni create. C’è tanto da migliorare, soprattutto a livello mentale. E’ il singolo più pericoloso, regala a Pellè diversi ottimi palloni che segnare e risulta imprendibile per Davidzada, oltre a segnare il 2-0 parziale. Continua sulla pessima linea di Italia-Francia, sommando errori da matita rossa. Evidentemente non è in formissima, il difensore della Juve… (Luca Brivio)
Israele
Una grande parata su Pellè nel primo tempo e nessuna grande responsabilità sui gol dell’Italia.
Attaccante aggiunto, mette a ferro e fuoco la sua fascia di competenza per tutta la serata.
Il modo in cui Immobile lo fa “rimbalzare” via sul 3-1 è abbastanza indicativo, il livello è piuttosto basso, nonostante il buon atteggiamento.
Soffre il giusto su Eder, fino a quando – a inizio secondo tempo – lo scatto bruciante dell’interista non lo porta a esagerare. Infortunato, deve uscire dal campo.
Ha sulla coscienza il fallo da rigore su Bonaventura, una delle svolte decisive (in negativo per Israele) della serata.
Sfiora il gol con un mancino ben parato da Buffon, poi lascia il campo quando i suoi avviano il forcing, infruttuoso.
Scontro continuo con Verratti, una partita di lotta e di governo… Nel senso che è sempre il cuore della squadra.
Meno in evidenza dei compagni, lavoro oscuro e poco più.
Ci si aspettava qualcosa di più dal migliore giocatore di Israele, che si è spento sul digonale parato bene da Buffon, nel momento culminante del forcing israeliano.
Impressiona per movimento senza palla e pericolosità su tutto il fronte, almeno potenziale. Impegna tutti i difensori italiani ma non riesce a griffare il tabellino.
Sostituito perchè in netto calo rispetto al primo tempo; resta certamente un gol capolavoro, tra i più belli della storia della sua nazionale.
Ci prova nel convulso finale, senza centrare la porta. Aumenta però il tasso offensivo della squadra.
Debutto di buona personalità, anche lui va ad aggiungersi a centrocampisti e attaccanti per cercare di strappare il 2-2 ma l’Italia lo respinge.
All.LEVY 6,5: Anche lui come Ventura era al debutto e la sua squadra ha meritato gli applausi del pubblico e degli addetti ai lavori.
Italia
Subire gol in pallonetto per un portiere è sempre uno smacco. Ma le parata su Ben Bitton e Zahavi, nel momento più difficile, salvano la vittoria.
Speriamo abbia chiuso la galleria degli orrori tra Francia e Israele, altra serata da dimenticare. E stavolta si fa pure cacciare per doppio giallo.
Sbaglia qualche pallone di troppo ma è pregevole nell’assist (non sfruttato) a inizio ripresa per Eder e soprattutto apprezzabile per come rientra dopo i problemi personali, aiutando la squadra.
Qualche crepa più del solito, non siamo abituati a vederlo così in difficoltà…
Molto bene in occasione del primo gol, che arriva su suo assist. Poi soffre come i compagni la verve degli avversari.
Gol e giocate da top player della squadra azzurra, il suo apporto è significativo.
Non convince completamente e non a caso è il primo a uscire, ma la sua firma sul match è quella del rigore del 2-0 parziale conquistato.
Molto meglio nel finale, quando tira fuori il carattere da leader e guida l’Italia, acciaccato e stanchissimo, rispetto all’ora precedente, in superiorità numerica.
Ventura lo richiama più volte, prestazione non sufficiente (anche se di poco) per uno come lui, abituato a standard decisamente più alti.
Segna, sfiora il bis e tocca di testa quel pallone che porta all’insperato 3-1 di Immobile. Senza strafare è però importantissimo per gli equilibri di questa Nazionale.
Sbaglia un gol fattibile a inizio secondo tempo e gira un po’ troppo al largo rispetto alla porta. Ma corre per due.
C’è da alzare il muro dopo il rosso a Chiellini e Ventura non ha dubbi. Dentro lui e non si passa.
Entra alla grandissima, tocca due/tre palloni e rischia di trasformarli tutti in gol. Si vede che Ventura sa quali corde toccare…
Squadra molto migliorabile, un verdetto che ci sentiamo di emettere soprattutto per quanto vista prima dell’espulsione di Chiellini. La reazione al rosso, di gruppo, di grinta, è la cosa più bella della serata assieme ai 3 punti.
(Luca Brivio)