Un’impresa incredibile, una prestazione da calcio d’altri tempi ed una qualificazione storica ai quarti di finale di Coppa Italia: l’Alessandria supera il Genoa ai supplementari in 10 contro 11 grazie al gol di Bocalon, dopo l’1-1 al 90° firmato Marras e Pavoletti. Seconda formazione di Serie A eliminata dopo il Palermo, Gregucci è nella storia del club piemontese!
Uscire contro una squadra di due categorie inferiore non è mai accettabile, a prescindere. Grandi meriti all’Alessandria, ma quanti gol sbagliati e che incapacità di controllo sul match per gli uomini di Gasp!
Impresa da consegnare agli annali, una partita ai limiti della perfezione e vinta con un grandissimo cuore. E con merito.
Non incide sul risultato, il Genoa si lamenta per un rigore e qualche fuorigioco, ma niente di clamoroso.
Continua a sorprendere ed impressionare l’Alessandria di Gregucci, che costringe al pari il Genoa al 45° al Ferraris, sfiorando anche diverse volte il colpaccio in zona-Lamanna. Dopo aver eliminato il Palermo nel turno precedente, i grigi partono con il piede sull’acceleratore anche negli ottavi: pressing e ripartenze velenose, sfruttando gli esterni d’attacco Marras (voto 6,5) e Iunco (voto 6). E’ stato lui, nella prima parte del tempo, ad avvicinarsi con più pericolosità a Lamanna (voto 6): stop sbagliato prima, tiro troppo centrale poi, a vanificare le offensive piemontesi. Il compagno ha sfiorato infine la traversa, dopo dribbling su Ansaldi (voto 5,5), alzando di poco la mira. Oltre alla coppia di ali vecchia maniera dell’Alessandria, positivo anche il centravanti Marconi (voto 6), capace di sacrificarsi anche in copertura. Dall’altra parte solo Ntcham sopra la media (voto 6,5), fatta di prestazioni al di sotto delle possibilità dei singoli rossoblu. Pesante l’errore, proprio in chiusura di frazione, di Pavoletti (voto 5), per il resto davvero poco visibile: destro troppo centrale, respinto bene da Vannucchi (voto 6,5), per la punta di Gasperini. Male anche il compagno di reparto Pandev (voto 5), molto impreciso nei controlli e mai in evidenza.
L’avvio sprint degli avversari sorprende totalmente la squadra di Gasperini, che inizia a giocare solo dopo il 20° minuto. Gol divorato da Pavoletti a parte, troppo poco vista la differenza (presunta) di livello Forza fisica superiore, è stato l’unico a sembrare di un’altra categoria rispetto agli avversari di Lega Pro Pesa anche l’errore di mira sul giudizio; con il gol a fine tempo l’intraprendenza avversaria poteva essere fiaccata. In generale prestazione negativa
Considerando il gap, sulla carta, è un primo tempo da incorniciare. Pericolosa, compatta, è chiaramente a caccia del secondo scalpo da Serie A… Non ha paura e si lancia spesso addirittura in solitaria contro tutta la difesa avversaria. Grande prova, è ovunque Non è sembrato perfettamente calato nel ruolo, anche perchè è stato spostato in mediana per l’assenza di Mezavila. Ma è ampiamente sufficiente anche lui. (Luca Brivio)
Genoa
Nulla può sui gol dell’Alessandria, si disimpegna bene in uscita ma non è chiamato ai miracoli che invece sfoggia il collega.
Innervosito dalla verve degli avversari, perde diverse volte la marcatura e viene portato fuori zona da Marconi e Bocalon.
Marras è incontenibile, quando transita nella sua zona sono guai seri.
Stesso discorso fatto per Ansaldi, anche se Iunco è leggermente meno vivace sulla sua fascia di competenza.
Anche lui in enorme difficoltà contro Marras, che parte nella terra di mezzo tra l’uruguagio e Ansaldi, infilandoli sempre.
Ha sulla coscienza il gol del 2-1 sprecato nei supplementari. In generale uno dei meno peggio tra i suoi.
Il migliore per impatto sugli avversari e proposizione di gioco, ancora un po’ grezzo ma promettente.
Perde il duello con Vannucchi, che lo disinnesca a più riprese.
Nicco gli fa fare brutta figura, serata da dimenticare.
Gasperini lo salva, togliendolo dal campo. Altrimenti il giudizio sarebbe stato più pesante.
Non basta il gol che riporta il Genoa in partita all’ultimo respiro, sbaglia davvero tanto sotto porta.
Cambia registro alla produzione offensiva dopo il suo ingresso, la parata che si vede opporre da Vannucchi (con il piede) è una mazzata psicologica.
Propone continue discese sulla destra e qualche buon assist, ma è l’esatto contrario del concetto di concretezza e pericolosità offensiva.
Entra nel finale infuocato e avrebbe la possibilità di segnare nei supplementari, ma non trova il guizzo decisivo.
All.GASPERINI 5: Spaesato come la sua squadra, continua a cambiare schema, movimenti, tutto quello che si può cambiare… tranne il risultato.
Alessandria
Prestazione mostruosa, para tutto il parabile e anche quello che non si può immaginare. Impressionante.
Grande partita, duella con Perotti (lui stanco, l’argentino appena entrato) senza sfigurare. Anzi, rispondendo colpo su colpo.
Tranne quando perde la marcatura su Pavoletti, una muraglia a difesa della sua porta.
Spesso e volentieri le azioni d’attacco del Genoa rimbalzano su di lui, che ci mette fisicità e attenzione, anche sui fuorigioco al limite.
Deve alzare bandiera bianca dopo una buona prova, causa infortunio. Ma partecipa moralmente anche alla fase più dura.
Ampiamento sufficiente ma non al livello della maggior parte dei compagni, anche perchè non è propriamente il suo ruolo. Lascia il campo, sostituito nel secondo tempo.
Bravo nel lavoro oscuro, tanta quantità al servizio del tridente… delle meraviglie.
Perchè mai un giocatore del genere non gioca in Serie A?
Come per Vannucchi e Nicco, ovvero i tre migliori in campo, alziamo il voto di un punto vista la differenza di categoria con gli avversari (che non si nota affatto). E’ una freccia, si prende la rivincita contro la società che l’aveva scartato dopo le giovanili.
Meno performante del collega Marras, partecipa in ogni caso con buona lena all’impresa di squadra.
Fa sfiancare Burdisso, lo porta in giro dalla sua area alla trequarti; partita di enorme sacrificio per i compagni.
Sfiora il gol, sbatte sulla traversa sul più bello… Contributo importante dalla panchina nel momento chiave.
Il suo tocco a porta vuota porta l’Alessandria in paradiso. Il merito è tutto di Marras, ma un bomber deve esserci. E lui c’è.
Prosegue nel solco lasciato da Vitofrancesco, ovvero prova concreta a protezione della difesa.
All.GREGUCCI 8: Dopo 30 anni una squadra di terza serie (allora era Serie C, ora Lega Pro) torna a giocare un quarto di finale di Coppa Italia. E’ un’impresa storica, applausi.
(Luca Brivio)