La Roma batte la Lazio 2-1 e blinda definitivamente secondo posto e qualificazione alla fase a gironi di Champions League. Nell’analisi statistica della vittoria nel derby di fine anno della Roma e del 2-1 finale sulla Lazio, partiamo da due dati sui gol segnati, molto importanti: dopo il girone di ritorno molto diverso, balbettante da una parte e impetuoso dall’altra, la Roma si trovava prima del match con il peggior attacco tra le prime 6 in classifica, la Lazio con il secondo miglior reparto dopo la Juve.
Però, analizzando il brevissimo periodo di vigilia, i giallorossi era riusciti a ripartire dopo i tanti pareggi e i pochi gol segnati: dopo la sconfitta con la Samp di metà marzo, punto più basso, il reparto offensivo di Garcia ha sempre trovato il gol, segnando nell’ultimo mese una media di 2 gol a partita. Media confermata anche nel derby. La Lazio invece, dopo le 8 vittorie consecutive che avevano acceso il Sogno e Parma a parte non è più riuscita a segnare più di un gol a partita: anche in questo senso, il derby ha confermato il trend. Restituendo alla Roma quello che la crisi dei primi mesi del 2015 le aveva sottratto. Passando ai dati, beffardi quelli di possesso palla e occasioni costruite per la Lazio: non sono bastati il 59 a 41% (contro la squadra tra l’altro prima, la Roma, nella speciale classifica del possesso) e le 18 azioni offensive (solo 4 delle quali concluse però con tiri in porta). La Roma, con 7 palle gol solo 2 delle quali, proprio i gol, concluse con tiri nello specchio ha trionfato. Ad impressionare in negativo invece ecco le percentuali di pericolosità e attacco alla porta: 46 a 39% la prima, a favore della Lazio; 41 a 35% il secondo, da record al contrario, a favore della Roma. Evidentemente è bastato poco, per una vittoria che vale invece tantissimo. Quasi tutto. Capitolo singoli: Gentiletti e Manolas si sono giocati il trono di migliore per palloni recuperati, con il laziale appena superiore; lo stesso Gentiletti, seppur crollato nel finale, è stato il migliore anche per passaggi riusciti, a quota 57; infine l’unico singolo in evidenza della Lazio, Candreva, ha primeggiato per tiri in porta, ben 6. Senza però lasciare il graffio decisivo sul match.
Spazio alle interviste del post partita. Stefano Pioli, a ‘Premium Calcio’, cerca di raccogliere i “pezzi” della sua squadra, in vista del decisivo spareggio finale contro il Napoli: “C’è grande amarezza ma sono consapevole della forza del mio gruppo e del fatto che, dopo stasera, ripartiremo per l’ultima settimana, che per noi è decisiva. Parlando della partita, noi abbiamo fatto il gioco e loro si sono difesi, molto bene peraltro. Ma il risultato poteva e doveva essere diverso”. Poi l’affondo sul collega, dopo le dichiarazioni della vigilia: “Penso che ognuno dovrebbe concentrarsi sulla propria squadra e non parlare di situazioni che non conosce. Non è corretto nè professionale fare quel tipo di dichiarazioni e meno male che gli stranieri dovrebbero portare qualcosa di diverso in termini di cultura sportiva in Italia…“.
Rudi Garcia invece evita ogni polemica (almeno finora), come riprendiamo da ‘Gazzetta.it’: “Le dichiarazioni? Fanno parte dello show, è solo comunicazione. Siamo la squadra più forte non solo della città ma la seconda dopo la Juventus, che non è raggiungibile per il momento. Iturb? Ha sempre dato il meglio di sè stesso per la squadra, sono contentissimo per lui, un gol nel derby è sempre bello per la sua fiducia e il suo futuro alla Roma. E’ un ragazzo d’oro ancora molto giovane e sta imparando“. (Luca Brivio)
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