E’ successo tutto in nove minuti allo stadio Olimpico nell’anticipo tra Lazio e Pescara. Un ottimo esordio ieri in campo per Alessandro Murgia, giovane biancoceleste che è entrato all’81’ al posto di Milikovic-Savic. Esordio in Serie A per il giocatore biancoceleste, centrocampista che è stato promosso proprio da Simone Inzaghi in prima squadra già dallo scorso aprile. Il tecnico lo ha allenato proprio nella Primavera prima di passare sulla principale panchina biancoceleste. La grande emozione di Murgia è stata contagiosa ieri visto che ha poi postato una foto del suo esordio con la maglia della Lazio con la didascalia: “Grandissima vittoria e felicissimo per il mio esordio in A davanti ai nostri tifosi! Sono ancora emozionato!” si legge sull’account ufficiale Twitter del giovane centrocampista. Inzaghi ha deciso di farlo entrare in campo negli ultimi dieci minuti, tre punti fondamentali per i biancocelesti che questa mattina sono già a Formello per l’allenamento.
Anche se la Lazio ha impiegato più di un’ora per trovare la via del gol, il successo dei biancocelesti sul Pescara è sicuramente meritato. Gli uomini di Simone Inzaghi possono infatti vantare un 60% di possesso palla a dimostrare di come, soprattutto nella seconda frazione di gioco, i padroni di casa abbiano preso l’iniziativa e imposto i ritmi di gioco agli avversari. Da sottolineare anche il dato relativo alle parate: 4 per Marchetti, 9 per Bizzarri che grazie ai suoi interventi ha tenuto a galla la formazione di Oddo finché ha potuto. La Lazio, inoltre, ha tirato per 13 volte in porta, segno evidente di come i biancocelesti, comunque, sprechino parecchie palle gol, e un maggior cinismo sottoporta tornerebbe sicuramente utile contro squadre ben più attrezzate in grado di sfruttare al meglio le occasioni a loro disposizioni. I biancocelesti hanno anche colpito due legni, uno con Immobile e l’altro con Keita, anche se quest’ultimo era in fuorigioco, superiorià schiacciante anche sui calci d’angolo (11 a 2 per la Lazio). Non è un caso che le statistiche siano tutte a favore dei biancocelesti, che per bocca dello stesso tecnico del Pescara, Massimo Oddo, è stata la squadra più forte vista oggi in campo all’Olimpico di Roma.
Il centravanti della Lazio, Ciro Immobile, ai microfoni di Premium Sport: “Emozionante segnare il primo gol con la maglia alla Lazio all’Olimpico, peccato averlo fatto al Pescara e non aver potuto così esultare davanti a un pubblico così bello. In ogni caso faccio i complimenti alla squadra di Oddo e le auguro di salvarsi. Abbiamo rischiato grosso sul rigore e abbiamo subito le loro riparteznze, dal canto nostro abbiamo sbagliato un paio di palle gol, ma siamo stati bravi a sfruttare l’1 a 0 di Sergej per chiudere la contesa. Stamattina siamo stati un’ora a provare le palle inattive e i frutti in campo si sono visti. Questa vittoria valorizza il pari al Bentegodi dove è sempre difficile fare punti, avanti così”. Il tecnico della Lazio, Simone Inzaghi, ai microfoni di Premium Sport: “Abbiamo cambiato qualcosa nell’assetto tecnico, secondo me era necessaria qualche modiifica in base ai giocatori che avevo a disposizione. Abbiamo giocato molto bene, meritavamo il vantaggio già da prima ma Bizzarri oggi ha davvero fatto il diavolo a quattro. Fortunati sull’episodio del rigore sbagliato dagli avversari, per il resto siamo stati sempre sul pezzo e questi tre punti ce li siamo sudati”. Il tecnico del Pescara, Massimo Oddo, ai microfoni di Premium Sport: “I rigori si possono sbagliare, l’importante è ripartire, il problema è che oggi non lo abbiamo fatto. stata una giornata storta, cominciata male e finita peggio. Probabilmente abbiamo pagato l’emozione di giocare in uno stadio così grosso come l’Olimpico e di ritrovarsi davanti una squadra forte come la Lazio. Sicuramente di partite simili a questa ce ne saranno altre, sarà fondamentale credere sempre in quello che si fa, ora proveremo a raddrizzare il tiro nelle prossime gare. Quando incontri le grandi squadre c’è sempre grande emotività e voglia di dimostrare il proprio talento, ma oggi la Lazio è stata semplicemente più forte”. (Stefano Belli)