L’Italia esce vincitrice dal confronto contro Malta nel match valido per la settima giornata del gruppo H di qualificazione agli Europei 2016 battendo la nazionale del tecnico Ghedin con il punteggio di 1 a 0. Decisiva al minuto 69′ la rete di Pellè su cross di Candreva su cui, replAy dopo replay, crescono i dubbi su una probabile irregolarità determinata da un tocco di braccio dell’azzurro.
Nonostante la vittoria non può meritare un voto più alto una squadra che affronterà la prossima manifestazione europea con l’intento di vincerla, e impiega oltre un’ora per avere la meglio di Malta. Nella prestazione opaca odierna pesa certamente il pesante carico della preparazione estiva nelle gambe dei giocatori, ma che agli azzurri di Conte manchi la scintilla per considerarsi alla stregua delle potenze del calcio del Vecchio Continente è un dato di fatto.
Non riesce ad evitare la sconfitta nonostante grinta, organizzazione e applicazione non manchino. Si rende pericolosa in più di un’occasione, sebbene trascorra davvero pochi minuti oltre la linea di metà campo. Nessuno avrebbe potuto chiederle di più.
Non attento sul gol di Pellè, sebbene in diretta siano in pochi a rendersi conto de tocco di braccio dell’azzurro. L’errore è comunque decisivo ai fini dell’incontro, e non può non pesare nella valutazione complessiva.
Nella settima giornata del girone H di qualificazioni agli Europei 2016, l’Italia di Conte affronta allo Stadio Artemio Franchi di Firenze la nazionale di Malta. Antonio Conte opta per il 4-3-3, modulo che sembra ormai avere scavalcato nelle preferenze del ct azzurro il collaudatissimo 3-5-2.
Davanti a Gigi Buffon (voto s.v.), a completare una retroguardia che parlerà molto bianconero, agisce la coppia centrale juventina Bonucci (voto 6)-Chiellini (voto 5,5); sulle fasce, in qualità di terzini, fiducia a Matteo Darmian (voto 6) acquistato dal Manchester United, e Manuel Pasqual (voto 6) voglioso di ben figurare nello stadio della sua Fiorentina. Il centrocampo azzurro vanta un alto tasso qualitativo grazie alla presenza di Pirlo (voto 6) in cabina di regia, e a quella di Verratti (voto 6) e Bertolacci (voto 6) nel ruolo di mezzali. A formare il tridente offensivo sono Gabbiadini (voto 6), Eder (voto 6) e Graziano Pellé (voto 6,5), con quest’ultimo chiamato a finalizzare il lavoro della squadra in qualità di centravanti. La formazione maltese si presenta a Firenze con l’intenzione di non fare da comparsa. L’allenatore degli ospiti è l’italiano Pietro Ghedin, che sceglie di schierare i suoi con un accorto 4-4-2. Davanti al portiere Hogg (voto 6,5), formano la linea difensiva A.Muscat(voto 6), Agjus (voto 5,5), Borg (voto 6) e Z.Muscat (voto 6). A centrocampo il compito di spingere sulle fasce è assegnato a Fenech (voto 5,5) e Failla (voto 5,5), mentre a cercare di arginare la qualità della mediana azzurra sono R.Muscat (voto 6,5) e Briffa (voto 6). Pronto a sfruttare le eventuali amnesie difensive dell’Italia il duo composto da Effiong (voto 7) e Schembri (voto 6).
Italia poco brillante durante i primi 45′ di gioco. La superiorità tecnica è evidente, ma manca certamente il guizzo decisivo nel passaggio finale. Da migliorare l’attenzione anche sulle ripartenze velocissime di Effiong. Nel secondo tempo ci si aspetta un’altra Italia. Lotta, gioca di sponda, si inserisce e detta il suggerimento. Gli manca solo il gol. Nel primo tempo subisce eccessivamente l’atletismo di Effiong. Perde il primo round nel duello con il nigeriano naturalizzato maltese. Si salva solo con l’esperienza.
Perfetta in fase difensiva, si concede anche il lusso di impensierire Buffon. Partita finora tatticamente senza sbavature. Una vera spina nel fianco: è veloce,potente, e mette in mostra anche una buona tecnica sfiorando il palo di destro. Mette alle corde Chiellini in più di un’occasione. Soffre l’atletismo di Pellè a più riprese ed è spesso costretto al fallo. Non sempre pulito in chiusura, si affida all’agonismo puro. (Dario D’Angelo)
Italia
Deve sporcarsi i guanti in poche occasioni. Non mancano sicurezza e pulizia quando viene chiamato in causa.
Il Manchester United che lo ha rubato al Torino avrà avuto questa sera ulteriore conferma della bontà dell’investimento fatto. Sulla destra l’ex granata è inarrestabile: una freccia bianca impossibile da contenere.
Fa meglio del suo compagno di reparto, ma soffre l’atletismo di Effiong. Prezioso in fase d’impostazione.
Non una partita semplice per lui. Non esce certamente vincitore dal duello prolungato con Effiong, autore di accelerazioni e giocate che mettono più volte alle corde il difensore bianconero. Cerca di cavarsela con grinta ed esperienza.
Meno intraprendente di Darmian sulla destra, cerca di ben figurare nel proprio stadio.
L’esilio dorato negli States non ha compromesso la qualità del regista azzurro. Tanti palloni passano come sempre dai suoi piedi. Manca la ciliegina sulla torta rappresentata dalla precisione su punizione.
La coesistenza con Pirlo non sembra ancora essere delle più semplici. Ci sarà tempo e modo per migliorare l’intesa. Intermittente. (dal 78′ SORIANO s.v.)
Il primo ad essere sostituito: alterna buoni guizzi, conditi da conclusioni insidiose, ad azioni non all’altezza del giocatore visto l’anno scorso a Genova. Appannato. (dal 55′ PAROLO 6,5: L’inserimento del laziale regala dinamismo e intraprendenza alla mediana azzurra. Non fa rimpiangere Bertolacci e sfiora in due occasioni il gol)
Partita di difficile lettura. Non sempre nel vivo del gioco, quando lo è crea problemi alla difesa maltese. Pochi minuti prima di lasciare il campo per un acciacco rischia di far esplodere il Franchi grazie ad un siluro di sinistro che si stampa sulla traversa. (dal 64′ CANDREVA 6,5: Il suo ingresso risulta decisivo per la vittoria dell’Italia: dal suo piede parte il cross del gol di Pellè. In altre occasioni arriva sul fondo e mette in difficoltà i maltesi. Si fa ammonire ingenuamente per simulazione.)
Il blucerchiato è l’attaccante con maggiore gamba tra quelli a disposizione di Conte. Le sue accelerazioni risultano decisive per superare la prima marcatura, ma deve migliorare nella lucidità in zona gol.
Fin dal primo tempo si distingue per voglia di fare: fa a sportellate, gioca di sponda, ma soprattutto segna, anche se in maniera probabilmente irregolare, il gol che regala 3 punti decisivi all’Italia. Si conferma bestia nera di Malta.
All.CONTE 6: In attesa che le gambe degli azzurri inizino a mulinare a dovere, il giudizio complessivo è rimandato. La certezza è però che al di là del gioco l’Italia ha un problema in attacco. A Conte il compito di trovare uomini e schemi giusti per aumentare il nostro potenziale offensivo.
Malta
Salva più volte i suoi con interventi straordinari. Serata di grazia per lui.
Contenere Eder su quella fascia non è impresa da poco. Ci mette tanta esperienza e riesce parzialmente nell’intento.
Combatte con Pellé: riceve qualche colpo e ne assesta altrettanti. Regge l’urto e salva in più di un’occasione durante l’assedio azzurro.
Non perfetto il suo posizionamento sul gol di Pellé. Soffre parecchio la spinta azzurra ma riesce a sbrogliare la situazione più volte.
Darmian su quella fascia gli fa vedere i sorci verdi. Non sarà semplice per lui tornare in campo dopo una serata come questa.
Buone qualità di palleggio, detta bene i tempi ai suoi. Cerca di alternare la costruzione al lavoro di interditore.
Il giocatore più interessante della mediana maltese: dribbling, inserimenti, passaggi precisi; affronta con personalità una partita più che complicata.
Il suo apporto risulta decisivo soprattutto in fase di interdizione. Limita bene Verratti. (dal 90’+1′ SCIBERRAS s.v.)
Partita di sacrificio per lui: poche sbavature e attenzione sempre ai massimi livelli.
Man of the match in casa Malta. Impressione per forza e velocità. Fa dell’ardore agonistico una delle sue principali qualità, ma quando rischia per due volte di battere Buffon chiarisce che anche il repertorio tecnico non è privo di sorprese positive. (dal 90’+3′ MIFSUD s.v.)
Esce tra i crampi dopo una marcatura a uomo su Pirlo che lo costringe a macinare km. Prova ad arginare al meglio una fonte di gioco inesauribile. (dal 73′ KRISTENSEN s.v.)
Riesce ad imbrigliare Conte e a istruire i suoi alla perfezione. La saggezza tattica dell’allenatore italiano rende la vita complicata ai nostri per più di un’ora di gioco. Speriamo di vederlo in futuro su una panchina più prestigiosa.
(Dario D’Angelo)