Un esonero che ha fatto notizia, quello di Rafa Benitez dal Real Madrid. Un arrivo che ha fatto ugualmente scalpore quello di Zinedine Zidane, bandiera delle merengues da giocatore e vice prima di Carlo Ancelotti, poi dello stesso Benitez. Il presidente dei blancos Florentino Perez forse per calmare la piazza, che non era contenta degli ultimi risultati ha mandato via il tecnico del Real. Un pareggio per 2-2 a Valencia che non sembrava così negativo per una squadra in corsa sia per il titolo in liga sia per la vittoria in Champions. Si sa però che i tifosi del Real non vogliono vincere, vogliono sempre stravincere… Per un commento su questa vicenda abbiamo sentito Antonio Corbo giornalista de “La Repubblica” di Napoli, profondo conoscitore di Rafa Benitez. Eccolo in questa intervista esclusiva rilasciata a IlSussidiario.net.
Cosa pensa dell’esonero di Benitez? Credo che il motivo principale di questa situazione di Benitez sia legato soprattutto all’esonero di Ancelotti, che dipende dallo strapotere e dalla personalità di Zidane all’interno del Real Madrid.
Una situazione difficile quella del Real per Benitez? Benitez è andato via dal Napoli dove praticamente ha perso la qualificazione alla Champions League per il rigore sbagliato di Higuain contro la Lazio nell’ultima partita di campionato. Sperava naturalmente di rilanciarsi andando al Real Madrid, ma non ha chiesto un calciomercato eclatante e questa non è stata una cosa a suo favore. Si è trovato davanti una squadra già fatta, già forte, con l’arrivo per esempio l’anno precedente di James Rodriguez.
E il ruolo di Florentino Perez qual è stato? Florentino Perez è un presidente discusso, ha approfittato dell’esonero di Benitez per risolvere a suo favore le polemiche di un ambiente molto caldo come quello di Madrid, diciamo troppo caldo per i risultati della squadra.
Real Madrid competitivo quindi? Una squadra che è a 4 punti dall’Atletico Madrid ed è sempre in corsa in Champions League non sta certo disputando una stagione negativa. Mi sembra proprio una situazione assurda quella di Madrid.
Com’era Benitez a Napoli? Un vero professionista, che lavorava nel migliore dei modi, una persona perbene che aveva un controllo rarefatto sui giocatori. Avrebbe dovuto essere più diretto, concedergli meno. In un certo senso aveva un livello intellettuale molto alto nell’ambiente in cui lavorava.
Il ruolo di De Laurentiis in tutto questo quale fu? Fu De Laurentiis a un certo punto della stagione ad imporre un ritiro punitivo ai vari calciatori per i loro stili di vita. Un ritiro che poi su richiesta di Maggio allo stesso De Laurentiis fu tolto. Bisognava proseguire, visto che poi anche per questo il Napoli perse la Champions.
E come allenatore, in che modo lo giudica? Un allenatore che soprattutto per la sua esperienza inglese ha sviluppato la sua caratteristica manageriale, di profondo conoscitore di calcio.
Zidane è il sostituto ideale? Zidane non ha tanta esperienza come allenatore e questo non depone certamente a suo favore, ma alla fine sono i risultati quelli che contano nel calcio. Se farà bene rimarrà certamente ancora lui, altrimenti si troverà un altro tecnico al suo posto, alla fine della stagione.
(Franco Vittadini)