Tottenham-Fiorentina è terminata sul 3-0 a favore degli inglesi, che accedono agli ottavi di Europa League dopo l’1-1 maturato nell’andata all’Artemio Franchi. I gol: Mason al 25′, Lamela al 63′, autogol di Gonzalo Rodriguez all’81’.
Ampia e meritata vittoria degli Spurs che vince una gara che si sarebbe potuta anche chiudere con un risultato più ampio visti i tanti ottimi interventi di Tatarusanu nel finale. Dopo aver segnato il secondo gol hanno preso il possesso del campo anche grazie al calo vistoso vissuto dai viola.
Probabilmente il Tottenham è una squadra che al momento è più forte dei viola ma è anche vero che gli uomini di Paulo Sousa avrebbero dovuto sfruttare meglio quelle pochissime situazioni pericolose che gli inglesi hanno concesso in avvio di ripresa ma che sono state sprecate per un eccesso di egoismo.
L’arbitro rumeno dirige la sfida con ottimo polso ed ammonendo anche dopo pochissimi Wimmer per un brutto intervento su Ilicic. Bravo ad estrarre il cartellino per Alli, che dovrà saltare la prossima sfida europea, quando il talento inglese cade simulando un fallo di Rodriguez che non c’è. Unica pecca la mancata sanzione per Dier che si è reso protagonista di numerosi falli.
Tottenham-Fiorentina 1-0 al termine del primo tempo; decide il gol di Ryan Mason. Mauricio Pochettino si affida al solito 4-2-3-1 con il recuperato dell’ultimo minuto il capitano Lloris (voto ) ha il compito di difendere la porta inglese protetto da una linea difensiva formata da destra a sinistra da Trippier (voto 6), Alderweireld (voto 6,5), Wimmer (voto 6) e Davies (voto 6).
Dier (voto 5,5) e Mason (voto 6,5), formano invece la coppia di centrocampisti posizionati davanti alla difesa col compito di coprire le spalle al trio di fantasisti composto da Eriksen (voto 6), Lamela (voto 6) e Alli (voto 6,5), nuovo enfant prodige del calcio inglese che invece giocano qualche metro dietro all’unica punta che a sorpresa è Chadli (voto 5,5), preferito a Son per sostituire l’infortunato Harry Kane indisponibile per un infortunio questa sera.
Paulo Sousa schiera la miglior formazione possibile confermando il suo tradizionale 3-4-2-1 con Tatarusanu (voto 6), confermatissimo anche in Europa League a maggior ragione dopo lo sfogo di Sepe che non è stato nemmeno convocato per la trasferta londinese, come estremo difensore. Gonzalo Rodriguez (voto 6) dirige la retroguardia viola affiancato da Astori (voto 6) e Tomovic (voto 5,5) che sostituisce lo squalificato Roncaglia. L’ormai recuperato Badelj (voto 5,5) e Vecino (voto 6) formano invece la cerniera di centrocampo davanti alla difesa, mentre Bernardeschi (voto 5) e Alonso (voto 6,5) agiranno sulle corsie laterali.
Borja Valero (voto 6) e Ilicic (voto 5,5) che ha vinto all’ultimo il ballottaggio con Zarate, giocano alle spalle del riferimento avanzato centrale che è Kalinic (voto 5,5) che torna così tra i titolari dopo la panchina di domenica quando Sousa aveva puntato su Babacar.
Buon primo tempo degli spurs che si sono come al solito difesi ottimamente guidati da un ottimo Alderweireld impendendo ai viola di costruire palle gol. I quattro fantasisti davanti stanno, coi loro continui scambi, mettendo in difficoltà la retroguardia avversaria. Bello il gol del vantaggio nato da un ottimo inserimento di Mason. Premiamo l’autore della rete che sta decidendo la sfida, un bel gol segnato con freddezza quando il centrocampista, dopo essersi inserito alla grande in area di rigore, si è presentato tutto solo in area di rigore a tu per tu con Tatarusanu. Pochettino ha provato a cambiargli il ruolo, schierando come falso centravanti, una posizione nella quale fatica ad incidere sull’incontro visto che è spesso costretto a giocare spalle alla porta. Prova a scambiarsi con gli altri trequartisti senza però riuscire a creare grossi pericoli alla retroguardia viola.
Un gol di svantaggio lascia naturalmente intatte le speranze di qualificazione ma i ragazzi di Sousa devono cercare di cambiare atteggiamento perchè finora non sono mai riusciti a costruire una manovra efficace tale da creare grossi pericoli agli inglesi. L’unica palla gol difatti è nata da un calcio piazzato. Lo spagnolo ha spinto con costanza fin dal primo minuto riuscendo a mettere molti palloni all’interno dell’area di rigore e costringendo il suo diretto avversario, Trippier al cartellino giallo che lo sta condizionando nell’atteggiamento. Il giocatore forse più atteso dopo la rete del Franchi non è mai riuscito ad entrare in partita sia per la grossa attenzione degli inglesi che temevano molto il talento viola sia per la sua fatica a trovare la posizione ideale per creare pericoli alla retroguardia degli Spurs. (Marco Guido)
Tottenham
Il portiere francese, recuperato in extremis, gioca una partite diligente nella quale non viene chiamato molto in causa dagli avversari. Sbaglia solo quando, dopo esser uscito su Kalinic perde il pallone che però è finito tra i piedi di un suo compagno.
L’esterno inglese, dopo aver sofferto un pò inizialmente la spinta di Alonso, è cresciuto alla distanza costringendo lo spagnolo al cartellino giallo e l’argentino Rodriguez all’autogol quando il capitano viola ha deviato nella propria rete un suo potente cross.
Il regista difensivo degli spurs è un uomo imprescindibile per Pochettino che non rinuncia mai lui visto la sua importanza anche per l’impostazione della manovra inglese. Contiene bene Kalinic che cerca di lottare su ogni pallone.
A differenza del suo compagno di reparto gioca in maniera molto più fisica, si fa ammonire dopo pochi minuti per un brutto fallo su Ilicic, poi fa sportellate con Kalinic dando vita ad un duello basato sulla fisicità che l’austriaco alla fine vince.
L’esterno mancino, a differenza del suo collega di corsia laterale Trippier, limita molto le sortite in avanti dato che il suo tecnico Pochettino gli ha affidato il compito di contenere l’uomo più temuto dagli inglesi Bernardeschi che ha faticato a sfondare sulla sua fascia.
Gran fisico e tanta grinta per il centrocampista che è fondamentale per la sua squadra vista la mole di lavoro in fase difensiva che garantisce, recuperando palloni e sporcando sempre le linee di passaggio. Unica pecca i tanti falli che stasera non gli sono costati il cartellino che avrebbe meritato.
Il numero 8 degli spurs segna, grazie ad uno strepitoso inserimento in area aveversaria, il gol che spezza l’equilibrio del primo tempo. Dopo aver disputato una partita diligente, si fa notare nei minuti finali con una super conclusione al volo dal limite dell’area che solo un grande intervento di Tatarusanu gli ha negato la gioia del raddoppio. ()
Il talento della formazione inglese è il vero e proprio idolo di casa. Corre e crea pericoli su tutto il fronte d’attacco dove ha libertà di muoversi senza vincoli. Innesca il primo gol con l’assist che ha premiato l’inserimento di Mason. Esce tra l’ovazione del pubblico di casa che lo adora. ()
Il talento danese disputa una buona gara come tutti i suoi compagni di reparto avanzato che, col loro grande movimento, hanno messo in difficoltà la retroguardia viola. Sfiora il gol nel finale di gara con un bel tiro che Tatarusanu ha respinto con un’ottima parata.
L’ex giocatore della Roma, dopo aver messo in difficoltà Tomovic in avvio di gara, ha cercato di spostarsi un pò in tutte le posizioni dando sempre grande qualità alla manovra degli spurs. Trova il sesto gol in Europa League ribadendo in rete una respinta di Tatarusanu sulla quale è stato molto bravo ad avventarsi. ()
Il calciatore marocchino naturalizzato belga è stato schierato a sorpresa da Pochettino nell’inedita posizione di centravanti e l’ex giocatore del Twente ha un pò faticato a trovare la posizione ideale. Bravo in occasione del secondo gol quando mette in area il cross che ha generato il gol di Lamela.
All.POCHETTINO 7: L’allenatore argentino sorprende per la tranquillità con la quale vive la partita. La sua squadra gioca una gran partita dimostrando quanto di buono fatto vedere anche nella Premier League, non rischia quasi mai se non quando soffre un pò il cambio di modulo degli avversari in avvio di ripresa.
Fiorentina
L’estremo difensore rumeno, pur avendo subito tre reti, si è reso protagonista di diversi interventi decisivi che hanno impedito agli inglesi di arrotondare ulteriormente il risultato. Strepitosa la parata nel finale sull’eccellente conclusione volante di Mason.
Il serbo ha sostituito lo squalificato Roncaglia e, dopo aver sofferto in avvio le iniziative di Lamela, che lo ha spesso puntato, ha preso le misure all’argentino che ha cercato e trovato gloria nel lato opposto al numero 4 viola. Poteva evitare il cartellino giallo quando ha discusso con Wimmer nel finale di primo tempo.
Il capitano viola è stato uno dei migliori nella prima frazione di gioco ma ha sbagliato il tempo d’uscita in occasione del raddoppio di Lamela consentendo a Eriksen di avviare l’azione. Sfortunato in occasione dell’autogol quando ha deviato nella propria rete il potente cross di Trippier nel tentativo di anticipare Alli.
Il centrale difensivo cerca di lottare su tutti i palloni anche se si è fatto anticipare da Alli sia in occasione del primo che del secondo gol anche se, nell’azione del gol di Lamela, forse ha subito un fallo dal talento inglese che però l’arbitro ha deciso di far correre.
Questa volta il talento viola stecca completamente la partita visto che, dopo aver giocato un primo tempo nel quale non è mai riuscito a trovare la posizione giusta per creare pericoli agli avversari. Nella ripresa viene avanzato ed ha due occasioni in contropiede che però fallisce malamente intestardendosi in azioni personali mal gestite.
Si vede che il croato è rientrato da poco da un brutto infortunio perchè evidenza in questa difficile il ritardo sotto il punto di vista della condizione che gli avversari hanno ulteriormente accentuato. Esce nei minuti finali per far spazio a Mati Fernandez. ( Pochissimi minuti per il cileno, ingiudicabile).
L’uruguaiano ha cercato di lottare come al solito anche se ha subito la fisicità dei centrocampisti inglesi che hanno preso il possesso delle operazioni a centrocampo. Ha faticato ad arginare le iniziative degli avversari. Perde Mason in occasione del vantaggio inglese quando il numero 8 degli spurs si è inserito in area indisturbato.
Lo spagnolo è uno dei pochi positivi soprattutto nel corso del primo tempo quando era riuscito a spingere con continuità costringendo alla difensiva Trippier che però cresce alla distanza provocando anche l’autogol di Gonzalo Rodriguez nel finale di gara.
Paulo Sousa decide di mettere in campo il suo faro imprescindibile che però è stato condizionato dalle non ottimali condizioni fisiche visto che aveva la febbre anche durante l’incontro. Perde alcuni palloni che per uno giocatore come lui sono praticamente inspiegabili. Esce nel secondo tempo per far spazio a Blaszczykowski quando il risultato era ormai compromesso. ( L’esperto polacco scende in campo al posto dell’acciaccato Borja Valero, ma l’ex giocatore del Borussia Dortmund non si è mai fatto vedere anche perchè il suo ingresso è avvenuto quando ormai la partita era chiusa)
Lo sloveno prosegue il suo momento tutt’altro che positivo di forma, fatica proprio fisicamente anche ad aiutare la sua squadra quando inizialmente prova a pressare nella metà campo avversaria. Unico lampo quando, dopo aver saltato Davies ha provato il tiro che ha sfiorato di poco il palo. Esce per far spazio a Zarate arrabbiandosi visto che ha lanciato i guanti verso la panchina. ( L’argentino entra proprio pochi secondi prima della rete di Lamela che ha chiuso la partita. Nonostante il doppio svantaggio cerca di creare pericoli alla retroguardia inglese con la sua vivacità ed intraprendenza che gli ha fatto sfiorare la rete in due occasioni).
Il centravanti croato gioca una partita di totale sacrificio, spalle alla porta con la volontà di aiutare i suoi compagni a salire o a favorirne gli inserimenti. E’ forse l’unico del reparto avanzato che in questa serata si è dimostrato totalmente generoso.
All.SOUSA 5,5: Il Tottenham è forse superiore alla formazione viola ma è anche vero che il tecnico portoghese avrebbe potuto osare di più fin dall’inizio. Il passaggio al 4-4-2 nel secondo tempo ha dato un impulso positivo alla squadra che però è mancata in alcune occasioni create nella metà campo avversaria.
(Marco Guido)