Il Napoli infila la quarta vittoria consecutiva in campionato e si conferma squadra più in forma del momento, accorciando ulteriormente sulla vetta della graduatoria: il braccio armato di Sarri è sempre lui, Gonzalo Higuain, ancora decisivo dopo il gol alla Fiorentina di 7 giorni fa. Il mancino chirurgico del Pipita sorprende Bizzarri e regola il Chievo, avversario ostico e “arrabbiato” ma incapace di graffiare in avanti, nonostante un paio di occasioni nitide firmate Castro e Pepe. Dopo un primo tempo equilibrato ma scosso dal doppio palo dello stesso Higuain (bellissimo in particolare il secondo tiro, che rimbalza sull’interno del montante, graziando il Chievo) il Napoli trova il vantaggio al quarto d’ora della ripresa: assist di Ghoulam e fiammata devastante dell’argentino, 0-1 e palla al centro. Nel prosieguo della partita ci sarebbe spazio anche per un possibile pari – più che sulle occasioni costruite dagli attaccanti – su rigore, non fischiato colpevolmente da Massa, nonostante il fallo chiaro di Higuain. Gli azzurri invece legittimano il risultato con altri tentativi, quasi tutti dalla media distanza, che non centrano lo specchio di porta. Finisce con picchi di tensione abbastanza incontrollabili ma senza cartellini rossi (Maran a parte) e con i partenopei che volano in alto, verso il cielo della Serie A 2015/16. (Luca Brivio)
La Juventus batte l’Atalanta 2-0 e torna a vincere in campionato; decidono i gol di Paulo Dybala, il quarto in Serie A in questa stagione, e di Mario Mandzukic che timbra per la prima volta nel nostro campionato dopo le reti in Supercoppa Italiana e Champions League. Nel finale c’è anche tempo per un errore dal dischetto, di Paul Pogba che si fa ipnotizzare da Sportiello; da segnalare anche l’espulsione per somma di ammonizioni di Rafa Toloi, per l’Atalanta. Gli assist portano la firma di Pogba, che ha toccato lateralmente per il sinistro di Dybala arrivato dopo il controllo, e dello stesso Dybala che ha approfittato del colpo di tacco di Pogba per liberarsi a sinistra e crossare basso un pallone invitante sul quale Mandzukic si è avventato infilando la porta di Sportiello. La Juventus si porta così a quota 12 punti in classifica, ancora attardata (-8 dalla vetta) ma in ripresa, l’Atalanta resta a 14 comunque con una graduatoria di tutto rispetto per quelli che sono gli obiettivi stagionali della società.
La Roma sbanca il Franchi e vola in testa alla classifica di Serie A con un bel successo di due reti a uno nel posticipo della nona giornata. La gara si accende subito al sesto minuto con una giocata strepitosa del romanista Salah, che infila all’angolino sull’appoggio decisivo di Pjanic da posizione defilata. Uno a zero Roma, spicchio di tifosi giallorossi già in delirio. La Fiorentina cerca immediatamente di reagire e sfiora il pareggio prima con Kalinic e poi con Ilicic. I toscani crescono dal punto di vista del possesso palla ma è di nuovo la compagine capitolina ad affondare il colpo: contropiede magnifico di Gervinho, con Florenzi che lo rilancia in zona gol e l’ivoriano, a tu per tu con Tatarusanu, non fallisce. Nella ripresa i padroni di casa partono forte ma è di nuovo la Roma a sfiorare la rete con Pjanic che conclude a botta sicura da dentro l’area ma si vede negare la gioia del gol sulla linea da Bernardeschi. Poco dopo l’attaccante della Fiorentina spreca una grande occasione a tu per tu con il portiere dei giallorossi, Sczesney. Nel finale i viola cercano almeno di accorciare le distanze e ci riescono con Babacar che infila all’angolino su un suggerimento di Rossi. Partita intensa, ricca di emozioni. La Roma scavalca la Fiorentina in graduatoria e sogna lo scudetto.
Il match tra Juventus e Atalanta si conclude con il punteggio di 2-0 per i padroni di casa. Buona partenza della Juventus che sfiora il gol al 4′ con Bonucci che su calcio piazzato colpisce di testa ma viene bloccato da Sportiello, molto reattivo nell’occasione. Juve ancora pericolosa su calci piazzati con Mandzukic, al 5′: il croato controlla male anche al 7′ e non riesce a sfruttare un assist di Pogba, favorendo il recupero dei difensori orobici. L’Atalanta inizia a pressare e i bianconeri non riescono più a creare gioco con continuità: al 27′ gli ospiti si affacciano in avanti con Dramè che dalla fascia sinistra mette al centro un cross sul primo palo, su cui Chiellini è costretto ad intervenire in scivolata. Al 28′, nel miglior momento degli ospiti, i bianconeri passano in vantaggio con un tiro dal limite dell’area di Dybala, che sorprende Sportiello. Al 35′ contropiede della Juventus impostato da Pereyra ma Dybala non concretizza l’occasione: l’ex calciatore dell’Udinese avverte un dolore al flessore ed è costretto a lasciare il campo (al suo posto in campo Asamoah). Nei minuti di recupero Pogba innesca Evra con un colpo di tacco, il terzino francese la mette in mezzo per Dybala che calcia a colpo sicuro ma trova la respinta di piede di Sportiello, che si riscatta parzialmente. Nel secondo tempo, alla prima occasione, la Juventus raddoppia con Mandzukic, al 49′: l’attaccante croato sfrutta un assist di Dybala (innescato da un’altra magia di Pogba), anticipa i centrali dell’Atalanta e batte Sportiello da distanza ravvicinata. Dybala sfiora il terzo gol al 66′, con un tiro che colpisce l’esterno della rete, al 69′, con una punizione a scavalcare la barriera che termina fuori di poco, e un minuto dopo, quando non riesce a battere Sportiello, a tu per tu con l’estremo difensore orobico. Al 74′ l’episodio che chiude definitivamente il match: Mandzukic supera in velocità Toloi, il brasiliano lo atterra e rimedia la seconda ammonizione. L’Atalanta, in 10, perde ogni speranza di riagguantare il pareggio e non pressa più alta, la Juventus amministra ma non rinuncia ad affondare. Al 78′ Dybala viene atterrato in area da Paletta; Di Marco decreta il calcio di rigore, sul dischetto va Pogba ma Sportiello respinge la conclusione a mezza altezza e poco angolata del francese. Non succede più nulla, allo Juventus Stadium la Juve si impone per 3-0 e sale a 12 punti in classifica. Sconfitta quasi indolore per l’Atalanta, settima in classifica con 14 punti.
Basta la punizione di Lodi per decidere il match al Friuli tra Udinese e Frosinone, partita valida per la nona giornata di serie A. Grazie a questi punti in classifica la squadra di Colantuono supera Empoli e Genoa e raggiunge il Palermo posizionandosi in tredicesima posizione. Questa è stata la prima vittoria in casa dei friulani. La partita si rende interessante fin da subito quando al 2′ Danilo prova una rovesciata sulla sponda di testa di Thereau, bravo Leali a bloccare il pallone. Al 9′ si rende pericoloso Lodi che sull’appoggio di Adnan prova a segnare con un tiro a giro di sinistro ma la palla finisce alta. Al 20′ si sblocca la partita: Lodi batte la punizione sulla quale non arriva Thereau ma che entra in porta anche per causa dell’errore di Leali che non legge la traiettoria. Al 43′ ci prova il Frosinone con un gran destro di Ciofani che non trova per poco lo specchio della porta. Inizia molto forte la ripresa con un Udinese piuttosto passiva in campo che sfrutta soltanto i contropiedi. Al 50′ Sammarco va vicinissimo al gol del pareggio con un tiro in area di rigore deviato da Felipe, respinge Karnezis coi piedi. Al 51′ e al 57′ si rende protagonista Di Natale che cerca prima un colpo sotto sul secondo palo senza però sorprendere il portiere e poi, su punizione, va vicino a mettere in rete sotto l’incrocio, palla fuori di poco. Al 69′ Castillo si libera di Danilo dopo un’ottima giocata ma, una volta entrato in area, non trova la porta. Ad un quarto d’ora dalla fine Di Natale si presenta in area, vince un rimpallo e calcia con il sinistro ma trova un attento Leali. All’83’ Dionisi va vicinissimo al pareggio con un gran destro da fermo ben parato dal portiere friulano. All’87’ e al 94′ l’Udinese si divora due enormi palle gol: una con Aguirre, che sbaglia a porta libera, e una con Badu che prima trova un super Leali e poi sbaglia la ribattuta. Ha molto da migliorare la squadra di Colantuono soprattutto sulla gestione del vantaggio. Il Frosinone di Stellone adesso pensa alla sfida interna con il Carpi.
Il primo tempo è stato a tratti soporifero. Le uniche gesta degne di nota da sottolineare sono due: 1) la prima parata di Donnarumma in Serie A su tiro facile di Laribi dalla distanza e 2) la splendida conclusione al volo con il destro di Bonaventura che per poco non è riuscito a tirar fuori dal cilindro un super gol. Per il resto, manovra del Milan deludente e priva di idee: Montolivo non è riuscito a far decollare la squadra con i suoi lanci mentre i due terzini, Abate e Antonelli, hanno spinto poco. Bene invece Cerci. Proprio da una sua iniziativa, minuto 28′, nasce l’1-0 del Milan: l’esterno rossonero vede il movimento in diagonale di Bacca e regala al compagno un assist al bacio a tagliare in due la disattenta difesa emiliana. Il colombiano entra in area, evita Consigli e cade a terra: nel contatto tra l’attaccante e il portiere Rocchi punisce l’intervento di quest’ultimo. Calcio di rigore per il Diavolo ed espulsione per l’estremo difensore del Sassuolo. Sul dischetto si presenta Bacca che timbra il suo quinto centro stagionale. Nella ripresa, in dieci contro undici, il Sassuolo non solo mette alle strette il Milan ma riesce pure a pareggiare con il solito Berardi, all’ottavo centro contro i rossoneri. Al 52′, sugli sviluppi di un calcio di punizione dai 30 metri, l’attaccante degli emiliani fulmina Donnarumma con un sinistro chirurgico: il giovane portiere rossonero non è del tutto esente da colpe ma nulla gli si può imputare. Dopo il gol subito Mihajlovic manda in campo sia Bertolacci che Luiz Adriano. La mossa, lentamente, porta i frutti sperati. Il brasiliano al minuto 85 riporta il Milan in vantaggio grazie a un colpo di testa su azione da corner: difesa del Sassuolo che si addormenta e incornata del neo entrato che regala i tre punti al Diavolo. Per ora Mihajlovic è salvo.
Finisce 1-1 al Barbera l’anticipo del Barbera tra Palermo e Inter. Gara vibrante fin dalle prime battute, con i padroni di casa pericolosi al quinto con un colpo di testa di Gilardino che finisce fuori dallo specchio della porta. Al quarto d’ora ci riprova Vazquez ma Handanovic non si fa sorprendere e respinge. I siciliani fanno la partita e ci riprovano, senza fortuna, prima con Gilardino e poi con Vazquez. Allo scadere della prima frazione i nerazzurri si rendono pericolosi con un tentativo di Guarin che vede ribattersi la sua conclusione a botta sicura. Nella ripresa l’Inter mette i brividi a Sorrentino con una punizione a scendere di Jovetic. Il match si infiamma e al 66esimo l’Inter passa in vantaggio con Perisic che insacca un cross basso di Biabiany dalla destra. Il vantaggio della beneamata, però, dura pochissimo con Gilardino che guasta la festa alla banda di Mancini, infilando in rete da dentro l’area una palla sporca. L’Inter non ci sta e cerca di reagire con una conclusione insidiosa di Guarin ma Sorrentino gli nega la gioia sfoderando una paratona. Nel finale l’Inter resta in dieci uomini per l’espulsione di Murillo ma continua a provarci: l’ultima chance capita infatti a Biabiany che viene ipnotizzato dall’estremo difensore dei siciliani in un a tu per tu.
Il match tra Carpi e Bologna si conclude con il punteggio di 1-2: i felsinei espugnano lo stadio Braglia e scavalcano i corregionali in classifica. Buona partenza dei padroni di casa, pericolosi al 3′ con Matos che in progressione brucia Krafth e calcia a lato da posizione defilata. Al 4′ uscita incomprensibile di Belec che viene anticipato da Mounier, colpito in maniera da maldestra con un calcione: l’arbitro grazia il portiere, scuola Inter, estraendo solo un cartellino giallo. Carpi pericoloso con la velocità di Matos e la mobilità di Borriello, che svaria su tutto il fronte offensivo e riesce a fare salire la squadra con le sue sponde. Al 24′ i padroni di casa passano in vantaggio con Letizia (in sospetta posizione di fuorigioco), servito da Borriello, che finalizza una mischia furibonda nell’area felsinea, originata da una discesa di Gabriel Silva. Il Bologna mantiene il possesso palla ma non riesce a costruire occasioni pericolose, il Carpi si chiude, pronto a ripartire in contropiede con lo scatenato Matos. Al 38′ la svolta del match: Lollo, già ammonito, commette un fallo duro su Krafth (il terzino verrà sostituito da Mbaye) e viene espulso: decisione ineccepibile da parte di Tagliavento, che punisce l’ingenuità del centrocampista. Al 43′ ospiti vicini al pareggio con Destro che, servito da Masina, calcia a colpo sicuro e trova la risposta di Belec, che mostra al tempo stesso buoni riflessi ed evidenti limiti tecnici: la palla, respinta dal portiere, si impenna e per poco non finisce in rete. Nella ripresa pareggio immediato del Bologna con Gastaldello (al 47′), che sfrutta la respinta del palo, su una conclusione dal limite dell’area di Rizzo. Ospiti ancora pericolosi sui calci piazzati, ben battuti da Giaccherini, padroni di casa schiacciati in area ma la manovra del Bologna è lenta e prevedibile e i pericoli provengono soprattutto dai calci d’angolo. Al 61′ contropiede dei bianco-rossi ma Cofie, liberissimo in area, non riesce a sfruttare una palla vagante, propiziata da un cross di Gabriel Silva, deviato. Al 93′ arriva il gol vittoria per gli ospiti con Masina, che sfrutta una respinta corta di Belec, su un cross insidioso di Brienza, entrato nella ripresa al posto di Mounier. Punti preziosi per il Bologna, che continua a non convincere sotto il profilo del gioco, sconfitta cocente per il Carpi, che ha dimostrato di avere le carte in regola per poter lottare per la salvezza.
Il primo tempo inizia con l’Empoli subito aggressivo. Zielinksi è in giornata e si vede: il polacco parte in azione personale e dal limite scaglia un tiro deviato in corner da Perin. Il Grifone si affida all’estro di Perotti che si accende al 3′: conclusione potente da fuori che non inquadra la porta di Skoruspki. Gli uomini di Giampaolo si muovono bene senza palla e i continui inserimenti da dietro di Krunic e Skoruspki mandano spesso in tilt la retroguardia genoana. All’8′ è ancora Zielinski a far venire i brividi a Perin con una bordata dalla distanza di poco imprecisa mentre al 33′ ecco l’occasione più nitida per i toscani. Su un calcio di punizione defilato sulla sinistra Paredes cerca il primo palo con una traiettoria velenosa: il più sembra fatto a Perin si distende e salva il risultato. Sul proseguo dell’azione Pucciarelli non riesce ad inquadrare lo specchio della porta. La risposta del Genoa arriva poco dopo quando Skoruspki allontana in malo modo un cross di Perotti: la sfera arriva dalle parti di Rincon che si coordina bene ma non riesce a centrare il bersaglio grosso da posizione favorevole. Nel finale l’Empoli si porta in vantaggio. Azione tutta in rapidità per i toscani che con Zielinski guadagnano il fondo e mettono a centro area un assist al bacio per il facile tap-in di Pucciarelli: l’attaccante sfiora soltanto ma alle sue spalle è pronto il destro al volo di Krunic che fredda Perin facendo impazzire di gioia il Castellani. In pieno recupero un errore di Dioussé favorisce il siluro dal limite di Gakpé ben alzato sopra la traversa da un attento Skorupski. Nella ripresa l’Empoli raddoppia al 56′ con Zielinski: da rimessa laterale Krunic ruba il tempo a Marchese, si porta nei pressi della linea di fondo e serve a centro area Maccarone. Big Mac interviene ma il suo tentativo sbatte sulla traversa; il pallone torna in campo e finisce dalle parti di Zielinski. Il polacco anticipa tutti e con un tap-in di testa fredda Perin per il 2-0. Il Genoa di fatto finisce ko. Gli ospiti non riescono ad organizzare una reazione concreta e anzi, rischiano di subire la terza rete con Krunic che davanti a Perin sbaglia il tiro. Le uniche iniziative degli uomini di Gasperini portano la firma di Lazovic, entrato al posto di Perotti. Nel finale il Genoa potrebbe rientrare in partita ma i tentativi di Gakpé e Capel non sono precisi. Vittoria importante per l’Empoli che in classifica raggiunge proprio il Genoa portandosi a quota 10 punti.
EMPOLI (4-3-1-2): Skorupski; Laurini, Tonelli, Costa, Mario Rui; Zielinski, Dioussé (50’Maiello), Paredes (67’Buchel); Krunic; Maccarone, Pucciarelli (80’Livaja). A disp.: Pugliesi, Pelagotti; Zambelli, Bittante, Barba, Camporese, Ronaldo, Piu. All.: Giampaolo.
GENOA (3-4-3): Perin; Izzo, Munoz (63’Cissokho), Marchese; Rincon, Costa, Ntcham, Laxalt; Perotti (56’Lazovic), Gakpé, Pavoletti (67’Capel). A disp.: Lamanna, Ujkani, De Maio, Burdisso, Figueiras, Tachtsidis. All.: Gasperini.
ARBITRO: Celi
RETI: 43’Krunic (E), 56’Zielinski (E)
AMMONITI: 28’Marchese (G), 33’Munoz (G), 51’Gakpé (G), 83’Livaja (E)
CARPI (3-5-2): Belec; Zaccardo, Spolli, Romagnoli; Letizia, Marrone (76′ Bianco), Cofie, Lollo, Gabriel Silva; Matos (81′ Lasagna), Borriello (57′ Gagliolo). Allenatore: Sannino.
BOLOGNA (4-3-3): Da Costa; Krafth (41′ Mbaye), Oikonomou, Gastaldello, Masina; Rizzo (84′ Falco), Diawara, Donsah; Giaccherini, Destro, Mounier (55′ Brienza). Allenatore: Rossi.
ARBITRO: Tagliavento.
RETI: 24′ Letizia (C), 47′ Gastaldello (B), 93′ Masina (B).
AMMONITI: Belec (C), Spolli (C), Mounier (B), Mbaye (B). Espulso 38′ Lollo (C).
30′ rig.Bacca (M), 52′ D. Berardi (S), 85′ Luiz Adriano (M)
G. Donnarumma; Abate, Alex, A. Romagnoli, Antonelli; A. Poli (59′ Luiz Adriano), Montolivo, Kucka (69′ Bertolacci); Cerci (88′ Honda), Bacca, Bonaventura. A disp.: Diego Lopez, Abbiati, De Sciglio, Mauri, Mexes, Suso, C. Zapata, De Jong, Calabria. All.: Mihajlovic.
Consigli; Vrsaljko, P.Cannavaro, Acerbi, Peluso; Missiroli, Magnanelli, Laribi (70′ N. Sansone); D. Berardi (76′ Terranova), Defrel, Floro Flores (28′ Pegolo). A disp.: Pegolo, Pomini, Longhi, Pellegrini, Falcinelli, Biondini, Politano, Ariaudo, Gazzola, Floccari. All.: Di Francesco.
Rocchi
29′ D. Berardi (S), 32′ Abate (M), 70′ P.Cannavaro (S), 86′ Missiroli (S)
28’Consigli (S)
Perisic (I) al 15′, Gilardino (P) al 21′ s.t.
Sorrentino; Struna, G. Gonzalez, Andelkovic; Rispoli, L. Rigoni, Maresca, Hiljemark (dal 19′ s.t. Quaison), Lazaar (dal 36′ s.t. Daprelà); F. Vazquez, Gilardino. (Colombi, Vitiello, Goldaniga, Trajkovski, Brugman, Chochev, Jajalo, El Kaoutari, La Gumina, Pezzella). All. Iachini
Handanovic; Nagatomo, Miranda, Murillo, Telles; Guarin, Medel, Kondogbia (dal 10′ s.t. Biabiany), Perisic; Jovetic (dal 40′ s.t. Ranocchia); Icardi (dal 33′ s.t. Ljajic). (Carrizo, Jesus, Palacio, Montoya, Santon, D’Ambrosio, Brozovic, Melo, Manaj). All. Mancini
Doveri di Roma
Ammoniti: Kondogbia (I), Maresca (P) e Gilardino (P) per gioco scorretto, F. Vazquez (P) per simulazione.
Espulso: Murillo (I) al 34′ s.t. per doppia ammonizione
28′ Dybala (J), 49′ Mandzukic (J).
Buffon; Padoin, Bonucci, Chiellini, Evra; Khedira (87′ Sturaro), Marchisio, Pogba; Pereyra (36′ Pereyra); Mandzukic (76′ Morata), Dybala. Allenatore: Allegri.
Sportiello; Bellini (46′ A. Masiello), Toloi, Paletta, Dramé; Grassi, De Roon (73′ Migliaccio), Kurtic; D’Alessandro, Pinilla, Maxi Moralez (51′ A. Gomez). Allenatore: Reja.
Di Marco.
Marchisio (J), Dybala (J), De Roon (A), Grassi (A).
73′ Toloi (A).
Marcatore: 20′ Lodi
Karnezis; Wague, Danilo, Felipe; Edenilson, Bruno Fernandes (66′ Marquinho), Lodi, Badu, Alì Adnan (70′ Widmer); Thereau, Di Natale (78′ Aguirre). All.: Stefano Colantuono
Leali; M. Ciofani, Diakité, Russo, Crivello; Tonev (78′ Dionisi), Gori (63′ Soddimo), Sammarco, Frara (88′ D. Ciofani); N. Castillo, Carlini. All.: Roberto Stellone
Arbitro: Nicola Rizzoli
Ammoniti: Alì Adnan (U), Gori (F), Felipe (U), N. Castillo (F), Wague (U), Lodi (U)
Juventus-Atalanta 2-0 (1-0)
Marcatori: 28′ Dybala, 49′ Mandzukic
Buffon; Padoin, Bonucci, Chiellini, Evra; Khedira (88′ Sturaro), Marchsio, Pogba; Pereyra (37′ Asamoah); Dybala, Mandzukic (77′ Morata). A disp. Neto, Audero, Alex Sandro, Barzagli, Rugani, Cuadrado, Lemina, Hernanes, Zaza. All. Allegri.
Sportiello; Bellini (46′ A. Masiello), Toloi, Paletta, Dramè; Grassi, De Roon (73′ Migliaccio), Kurtic; D’Alessandro, Pinilla, Maxi Moralez (51′ A. Gomez). A disp. Bassi, Stendardo, Brivio, Cherubin, Raimondi, Cigarini, Carmona, Denis, Monachello. All. Reja.
Arbitro: Di Bello di Brindi.
Ammoniti: De Roon (A), Marchisio (J), Grassi (A), Dybala (J)
Espulso: 73′ Toloi (A) per somma di ammonizioni.
Salah 6′, Gervinho (R) al 34′ p.t.; Babacar (F) al 49′ s.t.
Tatarusanu; Roncaglia, Gonzalo Rodriguez (dal 36′ s.t. Babacar), Astori; Blaszcykowski (dal 16′ s.t. G. Rossi), Vecino, Badelj (dal 16′ s.t. Mati Fernandez), Bernardeschi; Ilicic, Borja Valero; Kalinic (Sepe, Lezzerini, Pasqual, Tomovic, Mario Suarez, Verdù, Rebic). All. Paulo Sousa.
Szczesny; Florenzi, Rudiger, Manolas, Digne; Pjanic (dal 34′ s.t. Torosidis), De Rossi (dal 37′ p.t. Vainqueur), Nainggolann; Gervinho (dal 44′ s.t. Gyomber), Dzeko, Salah (De Sanctis, Maicon, Castan, Iago Falque, Iturbe, Emerson, Salih Uçan, Ponce, Sadiq). All. Garcia.
Orsato di Schio.
Ammoniti Dzeko (R), Roncaglia (F), Bernardeschi (F), Salah (R) e Florenzi (R) per gioco scorretto, De Rossi (R) e Szczesny (R) per comportamento non regolamentare.
Espulso Salah (R) al 42′ s.t. per proteste.
59′ Higuain (N)
Bizzarri, Gamberini, Cesar, Gobbi, Cacciatore, Rigoni, Pinzi (dal 63′ Birsa), Pepe (dal 72′ Pellissier), Castro, Meggiorini, Paloschi (dall’82’ Inglese). All. Maran.
Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Allan, Jorginho, Hamsik (dal 77′ D. Lopez), Callejon, Higuain (dall’83’ Gabbiadini), Insigne (dal 69′ Mertens). All. Sarri.
Massa di Imperia
Meggiorini (C) – Koulibaly e Mertens (N)