Vittoria per 12-9 in semifinale con la Russia, così il Setterosa è arrivato in finale alle Olimpiadi Rio 2016. Per l’Italia della pallanuoto femminile è il ritorno dopo dodici anni nella finale olimpica, che il Setterosa giocherà domani sera, venerdì 19 agosto alle 20.30 italiane. Una partita mai in discussione ieri in semifinale, tranne il parziale iniziale di 0-2, manifesto di un torneo fin qui condotto alla grande con cinque successi in altrettante partite giocate. L’eterna Tania Di Mario è la leader di questa squadra, Arianna Garibotti scatenata con cinque reti contro la Russia. Le ragazze del Setterosa allenato da Fabio Conti sognano a questo punto l’oro, dopo il bronzo dei Mondiali di Kazan nel 2015. La speranza è di ripetere l’oro di Atene 2004: allora allenatore dell’Italia era Pierluigi Formiconi. Abbiamo sentito proprio lui su questa impresa. Eccolo in questa intervista esclusiva per ilsussidiario.net.
Setterosa in finale: se l’aspettava?
Direi di sì, avendo visto come aveva giocato il Setterosa nelle precedenti partite del torneo olimpico non sono sorpreso. Me l’aspettavo.
Un giudizio sulla semifinale con la Russia?
L’Italia ha giocato bene, ha condotto questa partita come voleva, gestendola nel migliore dei modi.
Qual è stata la giocatrice migliore delle azzurre?
Penso Arianna Garibotti, la genovese che ha segnato cinque reti. Per lei un pokerissimo straordinario.
Che dire dei suoi cinque gol?
Ha fatto vedere tutte le sue qualità tecniche, la sua bravura, la capacità di mettere a segno le palombelle, che fanno parte del repertorio di questa grande giocatrice.
Tania Di Mario è la trascinatrice dell’Italia?
La Di Mario è veramente una leader di questa squadra, una che sta dando una spinta incredibile al Setterosa. La conosco bene del resto, essendo stata per tanto tempo mia giocatrice. Purtroppo queste saranno le sue ultime Olimpiadi avendo 37 anni. Resta una delle più grandi giocatici della pallanuoto di tutti i tempi. Se ne sentirà la mancanza.
L’ha sentita dopo questo successo?
Le ho mandato un messaggio, anche per tutte le altri giocatrici del Setterosa. Di Mario, Garibotti, Radicchi e Aiello le ho avute anche come mie giocatrici a Catania. Le conosco bene, so quanto siano brave!
Solo successi per l’Italia finora a Rio, quali i segreti di questo exploit?
L’Italia ha puntato sulla compattezza della squadra, su un grande portiere come Giulia Gorlero, sulla difesa, un contropiede efficace. Proprio la difesa è una forza del Setterosa, un’arma in più per questa squadra. La Bianconi è un’altra giocatrice molto valida che sa tirare molto bene, ma tutte le giocatrici dell’Italia sono molto forti.
Quali i meriti di Fabio Conti?
Quello di aver lavorato molto bene puntando sulla difesa. Dopo il settimo posto delle Olimpiadi di Londra siamo arrivati così a questa finale a Rio.
Cosa potranno fare in finale le azzurre?
Penso che a questo punto se la potranno giocare, faranno di tutto per vincere. Ci proveranno.
Sarebbe bella una doppia finale Setterosa–Settebello…
Sarebbe veramente bello e non è mai successo. Non sarà facile però la semifinale per il Settebello, che avrà di fronte la Serbia. Tra le prime quattro squadre della pallanuoto maschile tre sono della ex Jugoslavia, con Croazia e Montenegro oltre alla Serbia. Non è un caso, vista la tradizione della pallanuoto che c’è in questi paesi.
Quali i suoi ricordi di Atene 2004?
Mi sembra ieri! La finale fu con la Grecia, non giocammo bene. Vincemmo solo di un gol, forse per la pressione, anche perché giocavamo contro la squadra di casa. Il nostro portiere Cristiana Conti, uno dei migliori portieri e giocatori della storia della pallanuoto, fece uno dei più brutti incontri della sua carriera. Nella fase a gironi avevamo battuto la Grecia di cinque reti. Vincemmo in ogni caso, siamo l’unica squadra femminile dell’Italia ad aver vinto un’Olimpiade… Costruimmo un ciclo che durò tanto tempo, con le vittorie di quattro Europei, due Mondiali e l’Olimpiade.
(Franco Vittadini)