In svolgimento al Foro Italico a Roma: con la presenza dei migliori giocatori al mondo ha preso il via questo torneo che è uno dei favoriti da tutti i tennisti, per il fascino che il Foro Italico sa trasmettere. Siamo nel pieno della stagione sulla terra rossa: si sono giocati Montecarlo e Madrid e sta per arrivare il Roland Garros. Questo Master 1000 (un Premier per le donne) segna dunque un’altra tappa di avvicinamento al secondo Slam dell’anno; Novak Djokovic è il campione in carica Atp e arriva dal trionfo di Madrid, il terzo Master 1000 in bacheca per il 2016. A contrastarlo Rafa Nadal, Andy Murray finalista in Spagna e Roger Federer, che però ha saltato l’ultimo torneo e ha giocato poco nel finale dell’inverno. Tra le donne, torna Serena Williams: quest’anno l’americana ha mancato i grandi appuntamenti (ha perso le finali di Australian Open e Indian Wells) e forse, per la prima volta dopo oltre tre anni di dominio, appare più vulnerabile. Simona Halep (ha trionfato a Madrid), Angelique Kerber e Garbine Muguruza le principali avversarie, ma sappiamo che in un torneo Wta i pronostici possono essere ribaltati completamente. Poi, la presenza di tanti italiani nei due tabelloni. Per presentare gli Internazionali d’Italia 2016 e per un pronostico sul torneo di Roma, IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva Nicola Pietrangeli che qui ha trionfato due volte.
Con un Djokovic così non ci sarà possibilità per gli altri giocatori? Secondo me rimane il vero favorito di questi Internazionali. Qui a Roma potrà perdere solo lui, è troppo più forte degli altri tennisti.
Nadal però si è ritrovato sulla terra battuta: quanto potrebbe mettere in crisi il fuoriclasse serbo? E’ un Nadal che non è al livello di cinque anni fa e poi Djokovic è veramente di un altro pianeta, è veramente quasi imbattibile.
Chi vede tra gli altri tennisti protagonista a Roma? Ripeto la stessa cosa: questo Djokovic è un vero fuoriclasse, un campione eccezionale e può perdere solo lui. Poi certo, nel tennis la pallina è rotonda e può sempre succedere di tutto; credo però che per battere Djokovic bisognerebbe fare una vera impresa.
E Federer? Farei una festa incredibile se Federer si aggiudicasse questi Internazionali, sarebbe una cosa bellissima…
Fognini saprà trovare finalmente l’acuto vincente della sua carriera? Non chiediamogli troppo. Non possiamo pretendere che Fognini sia capace di vincere qui a Roma, non è tra i primi tre-quattro giocatori al mondo. Sarebbe un grande traguardo una semifinale; è importante capire che non possiamo comportarci sempre da tifosi, il tennis dà delle gerarchie ben precise.
Cosa si aspetta dagli altri italiani qui a Roma? Faranno il loro torneo, naturalmente mi auguro che possano fare bella figura.
A quarant’anni dal successo di Adriano Panatta quando rivedremo un tennista italiano vincitore a Roma? Il punto è sempre lo stesso: arriva Roma e chiediamo agli italiani di vincere. Panatta vinse a Roma perchè centrò un anno straordinario, nel quale ottenne anche il Roland Garros e la Coppa Davis, nella quale ero capitano non giocatore.
Perciò c’è un problema di aspettative troppo grandi? Faccio un esempio: per dieci anni le nostre ragazze hanno vinto a ripetizione e ci hanno fatto vedere grandi cose. Ora cominciamo a lamentarci perchè per qualche tempo hanno fatto male: non va bene!
A proposito di donne: Serena Williams ha giocato poco e perso le finali importanti: resta la grande favorita? Serena è di un altro livello, parte sempre con i favori del pronostico.
Chi potrebbe sbarrarle la strada? Qui a differenza degli uomini, dove ci sono tre -quattro grandi tennisti sopra tutti gli altri c’è più equilibrio. Ci sono dieci giocatrici di ottimo livello che potranno fare cose importanti.
Cosa pensa del caso di Camila Giorgi, assente da questo torneo, e della Federazione? Credo che Camila e suo padre abbiano fatto male a comportarsi così. La Federazione per tanto tempo li ha aiutati economicamente e loro si sono messi contro; hanno sbagliato, non hanno imparato niente!
Cosa pensa di Claudia Giovine, per la prima volta a Roma? Ci esaltiamo troppo spesso per tenniste ancora giovani che non hanno ancora risultati in carriera. Bisogna lasciare tempo, aspettare che crescano.
Una nota di merito per Francesca Schiavone, per la diciannovesima volta presente al Foro Italico (nonostante la sconfitta di oggi)? Francesca è un esempio, è una tennista che non molla mai, che non si arrende mai. Spero (lo dice ridendo, ndr) che non batta il mio record di ventidue partecipazioni al Foro Italico. Voglio essere egoista, anche se la ammiro molto per quello che ha fatto.
(Franco Vittadini-Claudio Franceschini)