Un brutto colpo per l’arte italiana, a causa del furto di diciassette opere avvenuto nel Museo Civico di Castelvecchio, in provincia di Verona. Numerose le opere rubate, tra le quali spiccano i nomi di Tintoretto, Rubens, Mantegna, Pisanello e Bellini, per un valore complessivo pari a circa dieci milioni di euro. Perciò mentre il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico dell’Arma dei Carabinieri sta indagando su questo brutto avvenimento per il Ministero dei Beni Culturali italiano, vediamo quali sono queste opere.
La Madonna della Quaglia – Questa opera risalente al 1420 circa, è una tavola dipinta con colori a tempera da Pisanello. Il soggetto è una Madonna seduta con il Bambino e al di sopra due angeli in volo. Sullo sfondo oro sono rappresentati dei cespugli di rose in modo molto accurato, insieme ad alcuni uccelli, tra cui la quaglia che dà il titolo alla tavola.
San Girolamo Penitente – Risale a dopo il 1470 il dipinto su tavola raffigurante San Girolamo nel deserto in penitenza di Jacopo Bellini. Il Santo è inginocchiato davanti un paesaggio roccioso e sullo sfondo si notano delle costruzioni che danno l’idea di una civiltà vicina.
Sacra Famiglia con una Santa – Andrea Mantegna ha dipinto questa tempera su tela i primi del 1500, nel periodo tardo della sua produzione artistica. Tutto lo spazio della tela è occupato dai componenti della Sacra Famiglia, disposti in modo simmetrico rispetto allo spettatore. La Madonna abbraccia il Bambino senza guardarlo in viso e dietro ci sono una Santa, la cui identità non è chiaramente esplicitata, e San Giuseppe. Sulla scena aleggia un tono malinconico e serio, in riferimento alla Passione che vivrà il Bambino nella sua esistenza da adulto.
Ritratto di giovane con disegno infantile – Questo ritratto cinquecentesco è opera di Giovanni Francesco Caroto, un pittore originario del veronese, influenzato molto da Mantegna e amante di Leonardo. Il protagonista del dipinto viene raffigurato in modo molto originale rispetto alle opere che l’hanno preceduto, ma anche a quelle contemporanee. C’è molto realismo, al contrario delle raffigurazioni ideali di perfezione che solitamente si trovano in questo periodo.
Ritratto di giovane benedettino – Sempre di Giovanni Francesco Caroto, anche questo dipinto è estremamente serio e reale. Raffigura un monaco benedettino con la tipica veste scura che contraddistingue questo Ordine e il cappuccio sulla testa. In mano ha un libro, probabilmente un testo sacro, e con il dito tiene il segno delle pagine lette.
Madonna allattante – Molto emozionante questo dipinto di Tintoretto, che esprime tutto il senso della maternità in questa Madonna con il suo bambino. Con entrambe le braccia sorregge il neonato e lo allatta guardandolo intensamente. Il Bambino si attacca alle vesti della mamma e si tiene stretto, creando un drappeggio evidente dei tessuti, reso in modo molto realistico dal pittore. Insieme alla Madonna allattante poi, sono state rubate anche altre opere minori di Tintoretto, ovvero Giudizio di Salomone, Trasporto dell’arca dell’alleanza, Sansone e Banchetto di Baltassar.
Dama delle licnidi – Quest’opera è stata dipinta da Peter Paul Rubens intorno ai primi del seicento. Secondo alcuni critici, pare che la protagonista sia una dama di origini nobiliari, ovvero Isabella Clara Eugenia di Spagna. Fu proprio questa donna ad avere la reggenza del governo dei Paesi Bassi in quell’epoca. Lo sguardo dritto e determinato sottolinea l’appartenenza regale della donna, insieme alle vesti e agli ornamenti dei capelli molto pregiati.
Ritratto maschile – Si tratta di un’olio su tela, dipinto da un appartenente alla cerchia di Jacopo Robusti, detto Tintoretto, raffigura un personaggio maschile su sfondo scuro.
Ritratto di ammiraglio veneziano – E’ un altro olio su tela, dipinto da un pittore di cui non si conosce il nome che lavorava presso la Bottega di Domenico Tintoretto. Il protagonista rappresentato su questa tela è un ammiraglio vestito con armatura tradizionale posto quasi di profilo. Sullo sfondo un drappeggio rosso, probabilmente una tenda, e una finestra con vista sul mare.
Porto di mare – Hans de Jode, pittore olandese vissuto nella seconda metà del seicento, ha raffigurato in questo olio su tela un paesaggio portuale. Carovani di mercanti si muovono sulla banchina, mentre in mare si distinguono bene navi e sull’orizzonte altre navi si confondono con la foschia.
Ritratto di Girolamo Pompei – Opera di Giovanni Benini, donato dall’omonima associazione nel 2012 al Museo di Castelvecchio, si tratta di un’interessante olio su tela. Girolamo Pompei era uno scrittore, noto per alcuni suoi componimenti letterari. Insieme al suo viso, trattato come una statua, sul dipinto troviamo elementi che ricordano appunto la sua attività di letterato, come la penna d’uccello utilizzata per scrivere, un libro e dei fogli. In basso c’è una scritta in latino che descrive la figura del protagonista di questo dipinto.