Ci sono molte abitudini dannose per l’organismo, più o meno radicate nel nostro modo di essere. Comportamenti che sulla carta possono sembrare innocui, ma che in realtà portano a peggiorare notevolmente la qualità della propria salute. Ad esempio, mangiarsi le unghie: un’abitudine spesso mutuata dal nervosismo e dall’ansia, ma che oltre a danneggiare ovviamente il tessuto organico delle unghie, porta anche all’insorgenza di infezioni poi difficili da sradicare. Anche masticare continuamente la gomma può avere conseguenze dannose per la mandibola, mentre il deglutire troppa aria, conseguenza spesso inevitabile del consumo massiccio di chewing-gum, provoca problemi intestinali piuttosto importanti, con lo stomaco che si adatta difficilmente alla compressione dell’aria. Importantissimo è anche fare pipì quando scappa, sempre: urinare troppo poco può causare danni alla vescica, inoltre i germi ristagnano e possono persino causare danni ai reni. Bisogna bere molto e usare la toilette almeno sette volte al giorno.
Non lavarsi i denti è una corsia preferenziale per la carie, e questo si sa già. Ciò che non tutti sanno è che il ristagno dei batteri orali può portare a problemi cardiaci, visto che i batteri possono poi spostarsi nel torrente circolatorio e attaccare direttamente le pareti cardiache. Un’altra abitudine molto consolidata è quella di passare molte ore davanti al computer. Troppe, e spesso questo ha una responsabilità diretta nell’aumento dei casi di miopia, che negli ultimi trent’anni sono incrementati del 66%. Per limitare i danni, se si devono trascorrere prolungati periodi di tempo davanti allo schermo, magari per lavoro, è necessario usare la regola del 20. Ovvero 20 minuti di lavoro e poi 20 secondi passati a fissare un punto lontano (aiuta ad evitare che la cornea si impigrisca). Infine, in tempo di estate è importantissimo ricordare di applicare la crema solare in spiaggia: ma non solo ad inizio giornata, bensì anche tutte le volte che si esce dall’acqua, perché la crema scivola via dopo ogni tuffo nel mare.