È un libro di trent’anni fa, che solo ora è stato tradotto in italiano. È stato presentato ieri a Milano “Aborting America”, il diario di un medico che si è dichiarato responsabile di oltre 75 mila aborti, per poi convertirsi al cristianesimo e diventare campione della battaglia pro-life. Nell’edizione italiana il testo di Bernard Nathanson ha la prefazione di Carlo Casini, europarlamentare dell’Udc già leader del movimento per la Vita.
«Secondo me il valore di questo libro – spiega Casini – è che autorevolmente, perché queste vicende l’autore le ha vissute personalmente, smaschera i meccanismi menzogneri con i quali si difende il diritto di aborto. Ribadisce inoltre la forza del fatto che il concepito è un essere umano e quindi uno di noi, e quindi una persona. Lui ci è arrivato a partire dal suo ateismo, dal suo rigore scientifico e questo per noi è di singolare interesse».
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Il libro, tra l’altro, ripropone la question della legislazione sull’aborto.Titolo dell’ultimo capitolo è «Ci vorrebbe una legge?». Per Nathanson scrive: «Quando l’esistenza della gravidanza viene stabilita, l’alfa (così chiama l’embrione) dovrebbe per legge essere protetto».
Nathanson, 75enne, prima della conversione fu attivista in favore dell’aborto e delle alibertà di scelta della donna. In un suo libro ha raccontato che negli anni Sessanta mise incinta una donna e praticò lui stesso l’aborto su di lei.