E’ stato appena pubblicato “La mia prima volta con Fabrizio De André. 305 storie” (Ibis edizioni) a cura di Daniela Bonanni e Gipo Anfosso.
Si tratta di un lavoro che a differenza di tanti libri (il più delle volte inutili) o articoli scritti dal cretinetti di turno per cercare di sminuirne la figura, documenta l’importanza del cantautore nella vita e nella formazione di tanti italiani.
La raccolta dei testi è partita a Pavia nel giugno del 2013 su idea di Daniela Bonanni. Si è voluto ricordare e raccontare De André attraverso le testimonianze, i ricordi di vita di tanti nomi, molti dei quali sconosciuti: insegnanti, studenti, assessori, musicisti, scienziati, avvocati, impiegati, medici, disoccupati, pensionati, artisti, psicologi, bibliotecari, attori, blogger…
Hanno scritto anche alcuni dei compagni di viaggio di De André collaboratori come Ellade Bandini, Giorgio Cordini, Mario Arcari, Giorgio Usai… E Michela Centanaro, figlia di Vittorio, suo primo, importante alter ego musicale. Altri musicisti come Fabio Treves, Giua, Paolo Bonfanti.
Presenti molti giornalisti (di tv e carta stampata): Gianni Mura, Roberto Caselli, Ezio Guaitamacchi, Enzo Gentile, Flavio Brighenti, Maxia Zandonai, Fausto Pellegrini, Paolo Pasi, Laura Guglielmi, Marianna Bruschi, Anna Ghezzi, Marta Pizzocaro, Roberto Torti.
E inoltre il neuroscienziato Andrea Moro, Gianpiero Lotito, ideatore di Facility Live, Paolo Costa, esperto di comunicazione; gli scrittori Massimo Bocchiola, Giorgio Scianna, Andrea Valente. I letterati: Silvana Borutti, Franca Lavezzi, Pierluigi Cuzzolin. Artisti: Marco Lodola, fotografi: Graziano Perotti, Pierino Sacchi.
Raccontare l’incontro, l’ “iniziazione a De André”, il come-dove-quando-con chi è successo. Testimonianze di un grande amore, quello che ha legato Fabrizio alla sua gente, a quelli che compravano i suoi primi dischi, che iniziarono a girare fra compagni di scuola incuriositi dalle tematiche e dai linguaggi insoliti per l’epoca. Hanno scritto persone di ogni età, dai 10 agli 82 anni, persone comuni e personaggi famosi, tutti inseriti, rigorosamente e molto democraticamente, in ordine alfabetico. Un bello spaccato disinteressato, rispettoso, a volte divertente, altre commovente, velato di malinconia che accomuna autenticamente chi lo ha amato anche senza averlo conosciuto o frequentato. Una bella lettura che, senza volerlo, riesce a spiegare perché a diciassette anni dalla morte il cordone ombelicale che lega De André alla “sua gente” non è ancora reciso.
L’uscita del libro avviene in concomitanza con le celebrazioni in corso nella città di Pavia nell’ambito delle iniziative – Pavia per Fabrizio De André “e con la vita avrebbe ancora giocato” Viaggio nell’universo poetico di Fabrizio De Andrè e Edgar Lee Masters ideato da Leggere Pavia e dalla Compagnia della Corte, con la collaborazione di SaperePavia, il patrocinio e il supporto del Comune di Pavia e il contributo dell’Ufficio Scolastico cittadino.
Mostre, concerti, incontri nelle scuole, reading, che stanno coinvolgendo tutta la città a partire dalle vetrine dei negozi, alle istituzioni, alle scuole , alla biblioteche, tutto nel nome dell’artista genovese sotto l’attenta regia di Daniela Bonanni, conosciuta per aver guidato insieme allo scomparso Bruno Morani Spazio Musica, uno dei più importanti locali italiani.