Il nuovo album di Gianna Nannini, Amore Gigante, è nato dalla collaborazione con tre produttori, ognuno dei quali ha portato degli spunti diversi: Wil Malone e Alan Moulder, nella prima fase, le hanno permesso di mantenere il suo stile intatto, grazie alla presenza di orchestrazioni e chitarre rock. Solo successivamente si è aggiunto Michele Canova, con la contemporaneità dell’electro-pop che la Nannini cercava. L’importante, come da lei stessa dichiarato nell’intervista al Corriere della sera, è liberare “le emozioni senza aver paura della diversità… L’amore non ha sesso”. La cantante ha quindi voluto precisare: “Il mio è un invito a tirar via le pareti mentali, ad amare la diversità in tutti i sensi, anche quella che arriva da altri popoli”. E tra i singoli del nuovo album, ce n’è anche uno dedicato al fratello Alessandro, ex pilota di Formula 1. In realtà, come da lei spiegato, non è lui “L’ultimo dei latin lover” ma è loro padre: “Anche se il “latin lover” dell’82 era mio padre e quindi lui lo è per discendenza. Nel brano c’è il rombo di un motore che elaborato dai synth diventa un riff. Mi ricorda la sua eleganza nel guidare”. (Agg. di Dorigo Annalisa)
L’ALBUM DOPO UN PERIODO DIFFICILE
Tra le più grandi cantautrici e musiciste italiane di sempre, Gianna Nannini ha pubblicato il suo nuovo album: Amore Gigante. Un disco che contiene quindici canzoni, dodici delle quali contengono la parola amore. Sì, perché c’è l’amore al centro del nuovo lavoro dell’artista di Siena. Un disco di inediti che segue, a distanza di cinque anni, Inno. Nel mentre, le due raccolte di successi Hitalia e Hitstory: “Ho avuto un’impasse, un periodo transitorio in cui si è interrotta la creatività. Quei due progetti hanno preso il sopravvento sulle nuove canzoni che stavo scrivendo”, le sue parole al Corriere della Sera. Una Gianna Nannini classic, ma non solo: nel disco, con la collaborazione del produttore Michele Canova, ci sono canzoni contemporanee electro-pop che sono addirittura ad inizio scaletta. “Volevo sperimentare e aprirmi a un mondo nuovo. Col rock la voce deve graffiare. Se dietro è tutto più pulito, invece, la voce risalta maggiormente” il commento a tal proposito di Gianna Nannini.
GIANNA NANNINI, “PARLO DI TUTTI I TIPI D’AMORE”
L’amore al centro del nuovo album di Gianna Nannini, un Amore Gigante che è analizzato in tutte le sue fasi di vita: “A partire dall’adolescenza segnata da addii traumatici e proseguendo nella vita nei rapporti umani ci sono meccanismi che si ripetono. Queste sono storie e particolari che ho vissuto”. Continua Gianna Nannini: “L’amore non è mai una scelta di genere ma guardare l’anima della persona. Esistono cinque versioni della copertina con cinque colori diversi per rappresentare un pluriverso, tutti i generi”. Un trionfo di colori, un trionfo di amore che in musica e parole si trasforma: “Parlo di tutti i tipi d’amore, al di là dei temi legati al genere. L’amore non è quello della Chiesa che ha creato un dualismo fra quello che è bene e quello che è male. Il mio è un invito a tirar via le pareti mentali, ad amare la diversità in tutti i sensi – conclude Gianna Nannini al Corriere della Sera – anche quella che arriva da altri popoli”. Un messaggio sentimentale ma in un certo senso anche politico, dunque.
LA DIFESA DI ASIA ARGENTO
Intervenuta ai microfoni di La Presse, la cantautrice Gianna Nannini ha avuto modo di commentare anche l’attuale condizione delle donne in Italia ma non solo, in particolare dopo i recenti fatti di cronaca: “Ci sono sempre differenze: la misura dove è arrivata la civiltà, ci sono dei retaggi storici: molte donne non sono libere dentro”. Successivamente l’artista è tornata sul noto caso Harvey Weinstein, produttore cinematografico accusato per le molestie e violenze sessuali nei confronti delle attrici. E, in particolare, ha elogiato la denuncia di Asia Argento: “Come Asia Argento, che dice delle cose per spalancare un mondo per le altre.
Ha fatto questo grande gesto, un regalo per la mentalità, per cominciare a capire cosa succede dentro di noi. La violenza sulle donne è una cosa orrenda, ma c’è modo e modo di parlarne”. Conclude Gianna Nannini, con un’analisi dei contenuti televisivi: “Ci sono troppi programmi che ne parlano, farei dei programmi sulla forza e sulla bellezza delle donne”.