È la quarta partecipazione, per Nina Zilli, al Festival di Sanremo. Nel suo curriculum troviamo l’esordio nel 2010, all’interno della categoria Nuova Generazione con il brano L’uomo che amava le donne. Seppe conquistare e incuriosire pubblico e giuria, aggiudicandosi il terzo posto della classifica. Inoltre, quell’anno, vinse il Premio della Critica “Mia Martini”, il Premio Sala Stampa Radio TV ed il Premio Assomusica. Seguirono, due anni dopo, nel 2012 il brano Per sempre e nel 2015, “Sola”. Il video ufficiale girato per la canzone, ai tempi, fece chiacchierare per il tema dell’autoerotismo e dell’orgasmo femminile. Quest’anno torna in gara, dopo tre anni, con “Senza appartenere“, pezzo che probabilmente sarà incluso nella riedizione del suo ultimo disco, Modern Art. L’album non salì oltre il 17esimo gradino della classifica Fimi. Il suo ritorno a Sanremo potrà ridare luce ad un lavoro inizialmente passato in sordina? “Senza appartenere” porta le firme della stessa Zilli insieme a Antonio Iammarino e Giordana Angi. Da una prima lettura del testo, appare evidente una analisi dell’universo femminile, alle prese con fragilità, capacità di togliersi la maschera e impossibilità di perdonarsi nell’attesa di appartenere. Nina, via Twitter, ha raccontato così il brano: “Voglio cantare la bellezza dell’essenza femminile,fatta di contrasti e di luce che viene da dentro,quella della resilienza,che ci permette di volare anche quando i segni lasciati sono visibili sul corpo e non solo segnano l’anima. Questa luce è il miracolo delle donne“.
L’UNIVERSO FEMMINILE
La figura della donna è al centro del brano sanremese in gara, Senza appartenere. Lo dice subito, fin dall’inizio della canzone con quel “Donna siete tutti” di assolutezza mentale. Immediato poi il contrasto tra il calore, il caldo e il freddo di una situazione che non è consona, appare sbagliata e porta a riflessioni. L’immagine della donna è forte, oltre tutto e tutti, in grado di sapere volare “mentre il cielo cade”. Il cercare si scontra con il trovare solamente “schegge di felicità”, il sapore tagliente di una gioia che ha un contrappasso doloroso. L’amore descritto in questo pezzo è tossico, in grado di mettere in discussione tutto e, soprattutto, la protagonista. Messaggio decisamente non d’avanguardia, che è ben noto e che, però, potrebbe anche essere supportato e aiutato da una musicalità orecchiabile e radiofonica. È ancora presto per dirlo. La donna protagonista non sente di appartenere a un amore che non fa per lei. Merita di meglio, una felicità maggiore, una consapevolezza in divenire che esplode in un passaggio, sulla carta, un po’ scontato (e già sentito): “Donna non si piace invece guarda quanto è bella”. Qualcuno ha pensato a “You’re beautiful, no matter what they say” di memoria Aguileriana? Il sapore consolatorio rischia di scivolare nel prevedibile. La donna eroina sa togliersi le maschere, sa mettersi in gioco e svelare “quella parte debole” e, finalmente, liberarsi dei lividi interiori (e non solo, come accennato). Finalmente arriva il passaggio chiave, all’interno del testo, ad anticipare quella fine inevitabile: “C’è troppa vita per restare qui ad aspettare cosa?”. Un girl power che percorre la via crucis di un rapporto sbagliato (e malato).
IL CORAGGIO DELLE DONNE
Nina Zilli torna per la quarta volta al festival di Sanremo, a tre anni di distanza dal suo ultimo passaggio sul palco del Teatro Ariston, nel 2015, con “Sola”. A Sanremo 2018 la cantante piacentina “Senza appartenere”, una canzone scritta dalla stessa Zilli insieme a Giordana Angi e Antonio Iammarino. “La differenza, rispetto agli altri anni, è che quest’anno il disco è già uscito. Tra un concerto e l’altro mi piace molto scrivere ed è arrivata questa canzone durante il tour questa estate: ho pensato fosse perfetta per il Festival e inaspettatamente mi ritrovo qui”, ha raccontato Nina ai microfoni di Rockol. La cantante ha poi spiegato il messaggio della canzone: “Si intitola ‘Senza appartenere’ e la dedico a tutte le femmine del mondo: celebra la bellezza dell’essere donna a 360 gradi. Pala della grande forze e luce delle resilienza che viene da dentro. Molto spesso alcune donne, io sono stata fortunata, a un certo punto devono trovare un coraggio enorme”. Il brano “Senza appartenere” sarà contenuto nella riedizione di “Modern art”, l’ultimo disco di inediti di Nina Zilli, uscito lo scorso settembre che verrà ripubblicato il 9 febbraio.