Nelle sale, a quasi trent’anni dalla sua uscita (correva infatti il 1987), torna il film-concerto “Sign o’ The Times” voluto all’epoca da Prince per pubblicizzare l’album omonimo ed ecco che la figura del re del pop in questi giorni sembra risorgere: infatti, in vista della due giorni –21 e 22 novembre– nel corso della quale la pellicola diretta dallo stesso artista di Minneapolis verrà presentata in una versione restaurata, colleghi e amici del compianto Prince Roger Nelson hanno avuto modo di ricordarlo, attraverso aneddoti o rievocazioni di un periodo forse irripetibile per il mondo della musica e che, non a caso, ha coinciso con il momento di maggior successo di “TAFKAP”. A tale proposito, tra le varie testimonianze c’è quella di Sheila Escovedo, meglio conosciuta come Sheila E. e che, in qualità di percussionista, ha partecipato a un tour assieme a Prince e ha instaurato con lui nel corso degli anni un legame che andava ben oltre la semplice amicizia: e in un’intervista concessa di recente a La Repubblica, la 60enne batterista nata a Oakland ma di origini latine ha avuto modo fare luce su quel periodo irripetibile e alcuni retroscena del tour organizzato per Sign o’ The Times.
L’INTERVISTA RILASCIATA A “LA REPUBBLICA”
Nel corso dell’intervista che Sheila E. ha rilasciato al quotidiano romano, ha infatti parlato non solamente di Prince, ma anche del modo indiretto con cui lei sia tornata recentemente alla ribalta: l’anno scorso, in concomitanza del giorno in cui il re del pop avrebbe compiuto 59 anni, la percussionista statunitense ha pubblicato come singolo una cover di America, uno dei principali successi dello stesso Prince, riscuotendo un discreto riscontro in termini di vendite. Nel 1987, la 60enne artista aveva partecipato anche alle riprese di “Sign o’ The Times” e, parlando di quel film-evento, ricorda come l’opera “renda perfettamente la magia di cosa siamo stati trent’anni fa: stento a credere che sia passato così tanto tempo”, ammette con una punta di nostalgia Sheila E. aggiungendo che quegli 85 minuti trasmettono pienamente al pubblico “ciò che Prince sapeva fare meglio, ovvero intrattenere il pubblico”. Dietro la sua partecipazione al progetto c’è un aneddoto: “Prince aveva appena sciolto i Revolution e mi offrì di fare un tour insieme: quello che pochi sanno è però che mi chiese anche di fare da direttore musicale”, rivela la batterista che, assieme allo stesso folletto di Minneapolis si occupò anche del missaggio finale.
LA PROPOSTA DI MATRIMONIO DI PRINCE A SHEILA E.
La scelta di Prince di invitare Sheila E. nel film-concerto e di renderla partecipe anche della stessa produzione dell’album non fu casuale: come ricorda la diretta interessata sempre nell’intervista a La Repubblica, loro si conoscevano sin dal 1977 e il loro rapporto da allora non è mai stato solamente professionale ma è continuato anche lontano dalle scene. Anzi, il legame che li univa era così forte che “durante una delle esecuzioni di ‘Purple Rain’ in quel tour, si avvicinò alla batteria e mi chiese di sposarlo”. Come è noto, i due non convolarono mai a giuste nozze poi ma Sheila E. conferma come il rapporto tra di loro non si sia mai deteriorato e anzi “siamo rimasti amici per la vita”. L’allontanamento artistico ci fu solo nel 1989, soprattutto perché lei decise di dedicarsi maggiormente alla carriera solista: tuttavia, al di là di questa deviazione di percorso, la batterista non ha dubbi nel confermare come l’aver vissuto accanto a Prince sia stata non solo “una esperienza straordinaria ma ci siamo anche divertiti molto”.