Dieci e lode oppure zero? Quali voti dare ad Ermal Meta e Fabrizio Moro? Per loro zero e dieci invece, alla canzone (non) inedita? Oppure potremmo dare un bel dieci alla Rai per avere preso dei provvedimenti? Probabilmente i giornalisti gli darebbero un bel zero in condotta per come hanno affrontato il caso durante la conferenza stampa di questa mattina. Nel corso dell’ora di pranzo infatti, il vicedirettore Rai sembrava decisamente sereno sulla questione, così come lo staff degli artisti che, nonostante il silenzio, avevano fatto sapere di essere tranquilli e di non temere l’eliminazione. Stasera nel frattempo, il duo non si esibirà in “attesa di giudizio”. Al suo posto, estratto a sorte canterà invece Renzo Rubino, il pugliese con una canzone decisamente particolare che potrebbe conquistare punti simpatia. “Non si tratta di un plagio, l’autore è lo stesso e il regolamento prevede la possibilità di campionare o usare stralci di altri autori, per un totale non superiore al 30%. Quindi la canzone ha i requisiti di un brano nuovo a tutti gli effetti” aveva spiegato Claudio Fasulo. La vicenda però, merita di essere approfondita maggiormente. Li rimandiamo a settembre come i vecchi tempi? (Aggiornamento di Valentina Gambino)
I THE KOLORS HANNO CREATO L’EFFETTO TORMENTONE
Si sono spenti da poche ore i riflettori sulla prima puntata del Festival di Sanremo 2018. Nel prime time di oggi, andrà in onda il secondo appuntamento con un parterre di ospiti di tutto rispetto. Nel frattempo, nonostante la zona “gialla” dove risiedono attualmente i The Kolors dopo la prima classifica parziale, il gruppo uscito da Amici di Maria De Filippi ha conquistato i maggiori passaggi radiofonici della giornata. Secondo il sito Sanremo.RadioAirplay, che monitora l’andamento della kermesse canora, con circa una ventina di passaggi, Stash e gli altri due amici del suo gruppo, dominano la classifica con la loro “Frida (mai, mai, mai)”. Seguono in seconda posizione Lo Stato Sociale con “Una vita in vacanza” (e la loro mitica “vecchia” che strizza l’occhio alla famosa scimmia di Gabbani) e Max Gazzè con “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno” con sedici passaggi a testa. Poi troviamo Le Vibrazioni con “Così sbagliato” e Annalisa con “Il mondo prima di te”. Per quanto riguarda le nostre pagelle generali su cantanti, ospiti e conduttori, al gruppo dei The Kolors, diamo un bel 10 per l’effetto tormentone pienamente riuscito. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
PIERFRANCESCO FAVINO GRANDE RIVELAZIONE
Fiorello è stato il mattatore indiscusso della prima serata del Festival di Sanremo 2018. Questa serata a fare da “scalda pubblico” spetterà al Mago Forrest e dopo il comico siciliano, l’impresa si preannuncia un poco ardua. Bene anche Michelle Hunziker che si è sciolta ancor prima del previsto regalando al pubblico una conduzione familiare e sorridente. Grande rivelazione della serata, Pierfrancesco Favino, ottimo come attore ed eccellente intrattenitore oltre che discreto cantante, intonato e coinvolgente. Bene anche Baglioni che, seppur defilato ha controllato dall’alto ogni cosa, come un membro interno durante gli esami di stato quando, nel corso dello scritto di italiano, gira attorno ai banchi di scuola buttando un occhio e perchè no, offrendo anche una sapiente mano agli studenti. La componente principale di questo Festival, almeno per quanto riguarda le battute iniziali è stata proprio la musica. Ecco perchè, le venti canzoni in gara hanno avuto modo di catturare l’attenzione appieno, lasciando poco spazio alle chiacchiere di rito che interrompono spesso la fase “tensiva” che lo spettacolo richiede. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
POCHE GAFFE, BUONA LA PRIMA
La prima serata del Festival di Sanremo 2018 è stata promossa dal pubblico che ha gradito la conduzione di Michelle Hunziker, la spontaneità di Pierfrancesco Favino e la grande energia di Rosario Fiorello. Le uniche note stonate, a detta dei telespettatori, sono state le performance di Claudio Baglioni e Gianni Morandi. Il direttore artistico ha mantenuto un basso profilo lasciando la scena soprattutto alla Hunziker e presentandosi sul palco del Teatro Ariston per fare quello che sa fare meglio ovvero cantare. Da rivedere anche l’esibizione di Gianni Morandi che, insieme all’amico, non ha regalato nulla di nuovo al pubblico che avrebbe preferito vedere un duetto inedito tra i due capitani coraggiosi. Altra piccola nota stonata, scrivono i telespettatori, sono le gaffe, poche per la verità, di Michelle Hunziker. La bionda showgirl le commette, come scrive il portale Vita.it, quando tira in ballo la mamma 70enne che ha dei profili social per dimostrare come il Festival si sia svecchiato e quando scende tra il pubblico e si imbatte in una signora 50enne a cui estorce il nome facendole collezionare migliaia di followers in pochi minuti. Nel complesso, però, la macchina del Festival di Sanremo 2018, durante la prima serata, ha funzionato. Andrà ancora meglio questa sera? (Aggiornamento di Stella Dibenedetto).
FIORELLO PROMOSSO, MORANDI NO
Tra gli ospiti della prima serata del Festival di Sanremo a far discutere il pubblico sono stati soprattutto Fiorello e Gianni Morandi. Differenti le opinioni degli spettatori del Festival, che ci portano a promuovere il primo e bocciare il secondo. Fiorello infatti supera la prova dell’Ariston e, con l’innata simpatia ma senza superare il limite, conquista il palcoscenico e il suo pubblico. Carisma e spontaneità la fanno da padrone con lui. Non convince altrettanto Gianni Morandi che non porta grande originalità o novità sul palcoscenico dell’Ariston e al fianco dell’altro “Capitano Coraggioso”, mostra scene probabilmente già viste e che non stupiscono quindi i telespettatori del Festival di Sanremo 2018. Un 7.5 quindi per Fiorello, promosso, un 5.5 per Morandi, rimandato. (Aggiornamento di Anna Montesano)
UN OTTIMO PIERFRANCESCO FAVINO
Pierfrancesco Favino supera la prima serata del Festival di Sanremo 2018. L’attore, uno dei più apprezzati dal pubblico e dagli addetti ai lavori, prestato alla tv, se la cava alla grande. Elegante ed emozionato al punto giusto, Pierfrancesco Favino rappresenta una solida spalla per Michelle Hunziker e riesce a catalizzare le attenzioni dei telespettatori anche quando è da solo sul palco. Molto apprezzato è il momento letterario con l’attore che, cominciando a recitare Giacomo Leopardi, intona alcuni delle canzoni più famose della musica italiana. Simpatico e naturale, riesce a tenere la scena dell’onnipresente Michelle Hunziker a cui è stata affidata la vera conduzione del Festival. Durante la prima serata di Sanremo 2018, infatti, Favino e lo stesso Baglioni sono i valletti della bionda showgirl. La prima prestazione di Favino, dunque, è stata promossa dal pubblico che, tuttavia, sembra aver premiato tutta la kermesse per la presenza di Rosario Fiorello. Senza lo showman sul palco dell’Ariston, la seconda serata riuscirà a conquistare ugualmente i telespettatori? (Aggiornamento di Stella Dibenedetto).
BOCCIATO CLAUDIO BAGLIONI
L’ombra di Claudio Baglioni si è presentata sporadicamente sul palco del Teatro Ariston. Il direttore artistico del Festival di Sanremo 2018, come aveva più volte annunciato, non ha presentato lasciando a Michelle Hunziker il compito di portare avanti la baracca. Il cantautore si è limitato a controllare la scena, rendendosi protagonista di alcuni siparietti sia con la stessa Hunziker che con Pierfrancesco Favino. Sul palco con Fiorello, poi, è stato oscurato dal dinamismo e dall’energia dello showman, vero mattatore della serata. Quando, però, Claudio Baglioni comincia a cantare, tutte le critiche lasciano posto ai complimenti. Con l’amico Gianni Morandi regala un bellissimo duetto al pubblico che non può non applaudire. Consapevole di non essere un uomo da televisione, Claudio Baglioni ha deciso di affidarsi a Michelle Hunziker che, tuttavia, da sola, non può portare avanti la complicata macchina di Sanremo. La prima serata è andata bene per la presenza sul palco di Fiorello, ma cosa succederà durante la seconda serata? Claudio Baglioni deciderà di mettersi più in gioco? Al momento, la sua performance è da rivedere (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
MICHELLE HUNZIKER PROMOSSA
La prima serata del Festival di Sanremo 2018 non ha visto in prima fila solo i big in gara (leggete sotto tutte le pagelle), ma è stata anche la serata di Michelle Hunziker, vera regina della 68esima edizione del Festival di Sanremo. Bellissima, elegantissima e con un look total black firmato Giorgio Armani, Michelle Hunziker ha incantato tutti con la sua padronanza del palco. Simpatica, a suo agio e perfettamente in linea con lo stile sanremese, la showgirl svizzera è riuscita ad emozionare con la sua bellissima dedica d’amore al marito Tomaso Trussardi e a monopolizzare l’attenzione dei telespettatori con la sua capacità di spiegare il regolamento e presentare i cantanti senza la più piccola emozione. Vero animale da palcoscenico, è lei la vera conduttrice del Festival. Una scelta azzeccata da parte di Claudio Baglioni che ha preferito affidarsi ad una conduttrice che, non solo aveva già presentato Sanremo insieme a Pippo Baudo ma che ha alle spalle una grande esperienza professionale che la rende una delle migliori conduttrici sulla scena. Michelle, inoltre, ironica come sempre, si è messa in gioco dando vita a simpatici siparietti con Pierfrancesco Favino ed esibendosi anche sulle note di “E se domani” con l’attore e Claudio Baglioni alle sue spalle per uno sketch assolutamente divertente. Per la prima serata, dunque, Michelle Hunziker merita sicuramente un 7,5 (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
LE PAGELLE DEI CANTANTI
Termina così la prima serata del Festival di Sanremo 2018. Le pagelle delle esibizioni dei cantanti in gara le trovate qui sotto. La canzone, al primo impatto lascia un segno che diventa poi il retrogusto di una valutazione che matura nel corso del Festival, tutto in classifica può ancora succedere e le performance meno convincenti potrebbero ottenere voti più alti al cambiare della giuria o con la serata dei duetti. In ogni caso oggi su tutti ha vinto Ron con una interpretazione e una canzone da voto 8 in pagella. Pessima, voto 4, l’arlecchinata de Lo Stato Sociale.
RENZO RUBINO – Custodire – Buon interprete dalle capacità vocali variegate Rubino presenta un brano dall’impostazione classica incalzante, per un attimo sembra addirittura di tornare agli anni 60. La sorpresa del festival. Voto: 7
ENZO AVITABILE, BEPPE SERVILLO – Il coraggio di ogni giorno – Enzo Avitabile, sassofonista storico della scena rock e jazz napoletana non è certo un cantante; meglio ovviamente l’ex voce degli Avion Travel già vincitore di un Sanremo, Servillo. Brano tipicamente napoletano, piacevole ma senza raggiungere la drammaticità che merita questo tipo di canzone. Voto: 6
LE VIBRAZIONI – Così sbagliato – Tredici anni dopo la loro partecipazione a Sanremo da gruppo rockettaro Le Vibrazioni approdano a una elettronica di forte impatto, anche se la voce del cantante impedisce al brano di decollare come dovrebbe. Peccato perché il pezzo è di buon livello e meriterebbe interpretazione migliore. Voto: 5/6
DIODATO ROY PACI – Adesso – Brano di impatto, cantato piuttosto bene, bella sorpresa a questo punto del festival. La presenza di Roy Paci e della sua tromba è però del tutto inutile coperta come è dall’orchestra tranne un guizzo finale. Bel brano e bella interpretazione. Voto: 6/7
NILLA ZILLI – Senza appartenere – Classe genuina quella di Nilla Zilli, decisamente migliorata col tempo come il vino buono, anche se tende ancora a strafare. Brano vintage, tutto basato sull’orchesrtrazione come ai vecchi tempi di Sanremo, sentita dedica alle donne. Voto: 6/7
LUCA BARBAROSSA – Passame er sale – Stornello popolare di buon impatto, Luca Barbarossa si conferma interprete e compositore profondo, con un brano che sarebbe piaciuto a Domenico Modugno. Una canzone autenticamente italiano finalmente. Voto: 6/7
NOEMI – Non smettere mai di cercarmi – Dalla scuola delle urlatrici sfornate dai talent, Noemi rimane sempre la stessa, una specie di Emma Marrone dei poveri, senza una identità e senza una canzone di valore. Ci mette impegno ma il futuro appartiene ormai al passato. Voto 6-
DECIBEL – Lettera dal Duca – I riferimenti musicali a David Bowie ci sono e tanti, d’altro canto il Duca Bianco era lui, l’immenso artista inglese scomparso due anni fa. Un patchwork di citazioni. I Decibel di Enrico Ruggeri non sono più il gruppo punk che a Sanremo 1980 fece saltare tutti in piedi. Adeso non sono né carne né pesce. Voto 5/6
GIOVANNI CACCAMO – Eterno – Bella voce, canzone senza anima, qualche linea melodica scontata sentita e risentita, ci si domanda il significato di una direzione artistica affidata a un professionista come Claudio Baglioni se poi a Sanremo arrivano banalità di questo (basso) livello. Voto: 5
RED CANZIAN – Ognuno ha il suo – Un altro pezzo di Pooh e siamo a tre, ne mancano due. L’ex bassista della storica band sfida gli altri due compagni con un buon pezzo rock cantato molto bene. Anche qui un testo riflessivo sulla condizione di essere uomini di oggi, potente l’arrangiamento orchestrale che lambisce i confini del progressive. Voto: 7
ELIO E LE STORIE TESE – arrivedorci Vestiti da fachiri indiani, gli Elii danno addio a Sanremo. Una autodedica biografica,”una storia unica”: a giudicare dalla pochezza del brano forse è meglio così. Ballatona anni 70, forse meglio se cantata dai Cugini di campagna, non decolla mai, anzi annoia. E non fa neanche ridere come era la loro caratteristica. Voto: 5
ROBY FACCHINETTI RICCARDO FOGLI – Il segreto del tempo – Due Pooh al posto di cinque. Bel brano dall’incedere tipico della ex band, bel testo sufficientemente introspettivo e malinconico sul passaggiodel tempo che ci ferisce, le voci sempre quelle, non sbagliano una nota anche alla soglia dei 70 anni. Ma la classe non è acqua. Voto: 7
LO STATO SOCIALE – Una vita in vacanza – Dissacratori, irriverenti, a Sanremo non fanno ridere nessuno con la banalità di una vita dove non si fa niente, così nessuno rompe le scatole: vivere per lavorare o lavorare per vivere. Non avevamo bisogno di una canzonetta musicalmente bruttissima per porci tale domanda. Gli Skiantos a cui vorrebbero ispirarsi erano ben altra cosa. Voto: 4
ORNELLA VANONI CON BUNGARO E PACIFICO – Imparare ad amarsi – Un monumento della canzone italiana che non molla, ancora in gioco nel 2018. La voce certo non è più quella di una volta, e neanche la canzone è degna del suo magnifico repertorio. Un brano e una interpretazione dignitose, niente di più. Voto: 6 più
FABRIZIO MORO ERMAL META – Non mi avete fatto niente – Canzoncina a metà strada tra indie e elettronica, tra i due il migliore vocalmente è senz’altro Meta, dotato di una voce forte e espressiva, Moro scompare nella banalità di un cantato senza originalità. Un brano “gridato” contro le “inutili guerre” ma che non resta impresso. Voto: 6
MARIO BIONDI – Rivederti – Il cantante noto per le sue riletture ballabili R&B si propone per la prima volta a Sanremo con un brano dall’incedere pianistico e lounge che vorrebbe anche nella voce riprendere lo stile del grandissimo Fred Bongusto. Ma la voce non è quella. Sembra invece un Barry White sfiatato. Peccato. Voto: 5
ANNALISA – Il mondo prima di te – Per la quarta volta al festival, vestitino da scolaretta sexy. Canzone tipicamente da Sanremo degli ultimi anni, cioè per intendersi stile Amici, Annalisa fa fatica ad adattarsi vocalmente alle aperture melodiche di un brano innocuo, dalla melodia che si dimentica subito. Nel finale la voce si scalda e prende meglio le note alte, peccato che il brano è già finito. Voto: 6-
RON – Almeno pensami – Un inedito assoluto di Lucio Dalla si candida già in anticipo alla vittoria e l’attesa non è delusa. Solo l’amico Ron poteva prendersi la responsabilità non da poco di interpretarlo. Brano delizioso tipico dello stile del musicista scomparso, delizioso,raffinato notturno, con la malinconia e l’ironia che hanno sempre caratterizzato Dalla. Bravo Ro, immenso Dalla. Voto 8
The KOLORS – Frida (mai mai mai) – Dopo un inizio festival elegante, spazio ai giovani. I Kolors si esibiscono in un brano ritmato e allo stesso tempo sguaiato, tutto basato sulla ritmica jungle e poca melodia. Ma va bene così. Voto: 6
MAX GAZZE’ – La leggenda di Cristalda e Pizzomunno – Accolto con grande entusiasmo l’eclettico cantautore romano si propone nell’ennesima trasformazione artistica con un brano che sa di opera. Peccato per la terribile pronuncia che ancora non ha saputo educare, con la ss doppia alla Jovanotti. Brano tutto uguale, senza sorprese, senza anima soprattutto per i limiti vocali del nostro, che nelle note alte stona in maniera inascoltabile. Tedioso. Voto: 5
Le pagelle della prima serata del Festival di Sanremo 2018
A cura di Paolo Vites per quanto riguarda la parte musicale, le pagelle delle esibizioni della prima serata del Festival di Sanremo per la direzione artistica di Claudio Baglioni. Durante la giornata il post sarà aggiornato con commenti e valutazione di aspetti legati all’evento, mentre in diretta saranno valutati tutti gli artisti in gara. I parametri sono legati alla canzone e alla performance. Siete d’accordo? Fatecelo sapere.