Di giorno tranquillo medico di campagna, di notte scrittore rock. “Blue” Bottazzi non è il solo Dr. Jekill and Mr Hyde italiano, in un paese dove ci si dimentica nell’oscurità coloro i quali della musica hanno fatto una competenza approfondita di valore internazionale. Tanti giornalisti, o “cronisti musicali” come ama definirsi Bottazzi non hanno mai trovato spazio nelle redazioni dei grandi quotidiani, delle radio e delle televisioni, dove si preferisce l’incompetenza a buon mercato, dovendo adattarsi a una sorta di attività da carbonari e per fortuna che la Rete ha messo a loro a disposizione un campo in cui continuare la buona battaglia. Che è un lavoro essenzialmente educativo, permettere alle nuove generazioni di rimanere attaccati al valore di una materia, la musica rock, che nei suoi aspetti migliori è stata la più grande, positiva e affascinante avventura culturale emersa nella società occidentale negli ultimi cinquant’anni.
Ecco perché “Blue” ha sentito il dovere di buttarsi in un compito impari, “una storia del rock” (e questa definizione già la dice lunga dell’autore, che a differenza di molti suoi colleghi ha l’umiltà di non definirla “la” storia del rock, cioè l’unica. Questa è la sua versione, questa è la sua visione). Un lavoro che spezzerebbe le ossa a molti, pensando poi che è stato fatto nei ritagli di tempo libero, ma Bottazzi, “cronista rock” sin dalla fine degli anni 70 quando esordì sulle pagine della storica rivista Mucchio selvaggio, come spiega lui stesso, ha avuto la possibilità di ordinare e completare appunti raccolti da protagonista nel corso di oltre tre decenni. Ecco allora che questa sua storia del rock diventa più interessante di molte di quelle che si trovano già in circolazione: perché qui abbiamo una esperienza vissuta in prima persona, non abbiamo un “ricopiatore” di wikipedia, per capirci, che assembla ritagli e frattaglie prese qua e là da Internet.
Come ha proceduto per arrivare a tanto, lo dice lui stesso: “Lo scheletro di quanto avevo da raccontare era bello pronto e preciso come il progetto di un ingegnere. Sapevo il titolo di ogni capitolo e che periodo avrebbe coperto. Allora mi concentravo su un musicista. Mi mettevo a riascoltare in ordine cronologico tutti quanti i suoi dischi. Leggevo tutti i testi. Sono andato a leggermi le storie raccontate sul web. Mi sono letto tutte le interviste che sono riuscito a trovare. Ogni volta che era disponibile mi sono scaricato su iPad la autobiografia o la biografia. Insomma, raccoglievo tante testimonianze da farmi un’idea molto intima sul musicista. Mi occupavo sempre della sua vita privata, delle sue donne o dei suoi uomini. Scoprivo che aveva cantato delle canzoni per parlare (o lamentarsi) del partner. Non mi fidavo sulla parola di niente di quello che leggevo, tanto meno delle dichiarazioni dei protagonisti, ma usavo ogni elemento per creare un quadro generale che doveva funzionare. È stato un processo forte, faticoso e talora persino doloroso. In qualche modo era come inventare ogni volta una storia da raccontare, un po’ come scrivere la sceneggiatura di un film”.
Il libro allora diventa più che un manuale da consultare alla ricerca di notizie veloci: diventa un romanzo di una epopea, quella del rock. Significativo il nome scelto, “Long Playing”, e come un vecchio vinile questa storia è costituita da un lato A e un lato B. Questo, il primo volume, è il lato A e come sottotitolo ha “Anni 60 e dintorni”. Comincia con Elvis e l’avventura del primo rock’n’roll e affonda nei Sixties: Dylan, Stones, Beatles, la musica soul, la British Invasion, la Summer of Love, i Velvet Underground e tanti eroi “minori” come Bob Seger per dirne uno, poi aggancia i 70 con i songwriters e il progressive. Un capitolo intero è dedicato alle donne del rock e uno al rock italiano. In mezzo, Bottazzi ricorda i momenti in cui “incontrò” un disco, ci riporta a quei giorni, contestualizza il tutto. Altamente consigliato anche per l’ottima esposizione scritturale di Bottazzi – semplice, diretta, senza enfasi, ma con invece molto cuore – (al momento è disponibile solo come e-book presso il sito Amazon, ma presto sarà disponibile anche in versione cartacea.