Esce oggi il CD “3 Chord Trick”, primo album di inediti dei Legacy. Si tratta di una super band composta da musicisti internazionali di altissimo livello, molti dei quali hanno suonato, seppure in fasi diverse, nei Dire Straits di Mark Knopfler.
I Legacy sono l’evoluzione dei Dire Straits Legends, più di recente Dire Straits Legacy, un ensemble messo insieme dal cantante e chitarrista romano Marco Caviglia. I due leder dei Legacy sono indiscutibilmente Alan Clark – primo tastierista dei veri Dire Straits dal 1980 fino al loro scioglimento – e il chitarrista Phil Palmer che ha fatto parte del gruppo nell’ultimo disco e tour, quello di On Every Street nel 1991/92.
Alla batteria c’è niente meno che Steve Ferrone, per molti il miglior drummer in circolazione nel mondo del rock che non a caso ha suonato negli Heartbreakers del grande Tom Petty negli ultimi 22 anni (e anche con i Pooh).
I Legacy in questi giorni sono sbarcati a Milano per presentare il disco durante la Milano Music Week e suoneranno un breve set durante il party per il lancio della edizione italiana della rivista Billboard.
Li abbiamo incontrati per fare due chiacchiere, c’era anche il bassista Trevorn Horn che si è da poco unito alla band.
L’idea del disco è nata in America a Los Angeles, dove in parte è stato anche registrato, con ospiti musicisti del calibro di Pino Palladino; poi è stato completato in Italia nei Forward Studios di Roma utilizzando le ultimissime tecnologie disponibili.
Il risultato è un sound davvero classic rock, musica suonata rigorosamente live senza troppa post produzione e con una qualità audio eccellente.
Il singolo di lancio intitolato Jesus Street è stato scritto dal solo Alan Clark, gli altri brani sono firmati da Phil Palmer o a quattro mani dai due e uno anche insieme al nostro Caviglia.
Dopo diversi anni di esecuzioni dal classico repertorio Dire Straits, è nata quindi la voglia di produrre qualcosa di proprio mantenendo fede alle sonorità e allo stile knopfleriano.
La band suonerà dei concerti a breve e consigliamo a tutti di assistere a un loro show perché la qualità artistica e della produzione è di altissimo livello. Il repertorio sarà probabilmente un mix fra brani nuovi e classici dei Dire Straits, un’ottima occasione per ascoltare questi brani eseguiti a regola d’arte da chi li ha suonati a suo tempo proprio insieme al suo autore nella band originale.
In effetti alla domanda obbligata su una possibile reunion dei Dire Straits, magari nel 2018 in occasione del quarantesimo anniversario dalla pubblicazione del primo album, sia Alan che Phil confermano che quel capitolo ormai è chiuso e che Mark Knopfler non è interessato essendo impegnato da quasi 25 anni ormai unicamente nella sua carriera solista.
(Manlio Di Giovanni)