Quando si avvicina il Natale mi torna sempre alla mente un ricordo del lontano 1971 (quando avevo appena 29 anni e lavoravo in Banca Mondiale). Era quasi l’Epifania – il giorno in cui i Cristiani Copti celebrano la nascita di Cristo) e, per lavoro, stavo in una città di provincia nei pressi del Lago Tana (a otto ore di viaggio in auto da Addis Abeba). L’alberghetto era adeguato e dalla sua terrazza si godeva una vista mozzafiato sul Lago e le montagne. Si era comunque ad un altitudine di oltre tremila metri che dava difficoltà a dormire (ho sempre avuto un sonno disturbato).
Circa alla cinque del mattino uscii e cominciai a passeggiare verso la cittadina: una discesa in terra battuta. Dalle rupi uscivano canti, inni a Dio di voci bianche, tenori leggeri e bassi profondi. Una musica bellissima che veniva da chiese e conventi scavati nelle rupi. Una sensazione unica e folgorante mentre le stelle di spegnevano e l’alba appariva sul lago.
La musica è sempre stata associata alla religione, a tutte le religioni, sin dalle sue più lontane origini. Anche ora le Festività del Natale si accompagnano a festival di musica sacra. Nella sola Roma, dove vivo, ce ne è una ventina: uno internazionale si svolge in otto chiese barocche tra le più centrali e le più eleganti ed ospita complessi di tutto il mondo.
Per questo motivo, una strenna particolarmente utile può essere la Guida alla Musica Sacra (820 pp, 40 euro) a cura di Claudio Bolzan. Un volume dell’Editore Zecchini che esce proprio in questi giorni. Il volume tratta oltre 150 compositori, oltre 1200 anni di musica, oltre 1000 composizioni. E’ uno strumento essenziale per chi va a concerti (perché la musica sacra è presente in tutte le stagioni concertistiche non solamente nel periodo Natalizio) e perché strutturata sia come un’enciclopedia di facile consultazione sia come una storia della musica di agevole lettura.
Riguarda la musica sacra cristiana non quelle di altre religioni – sarebbe stato un compito immane e poco utile in quanto il ‘sacro’ di religioni non cristiane in Italia si ascolta davvero raramente.
E’ un lavoro ovviamente corale a cui hanno partecipato, oltre al curatore, musicologi di rango (Massimiliamo Broglia, Nicota Cattò, Giovanni Cestino, Chiara Colm, Giovanni Chionti, Davide Ielmini, Stafania Masiero, Elena Modena, Ettore Napoli, Stefano Pagliarini, Eduardo Rescigno, Nicolo Rizzi, Carlo Vitali e Giuliana Zanette).
Questa Guida la prima nel suo genere, in Italia ed oltre ad essere uno strumento di riferimento è un volume di interessante e di facile lettura proprio per la sua impostazione ‘storica’ che consente di comprendere l’evoluzione della storia della musica sacra, il contesto in cui le varie tendenze si sono sviluppate ed i vari autori hanno operato. A differenza di altri volumi sulla materia (principalmente stranieri e disponibili nelle lingue originali piuttosto che in traduzione italiana) comprende una rara sezione sulla musica sacra contemporanea.