VIVERE, CI SARÀ L’INNO ALLA VITA A TUTTI I COSTI?
Tra i brani presenti in scaletta al Concerto di Vasco Rossi c’è la bellissima “Vivere”. Un pezzo che il cantante ha scritto assieme a Tullio Ferro e Massimo Riva nei primi anni Novanta e pubblicata nell’album Gli spari sopra uscito nel 1993. Ha rappresentato il singolo di lancio dello stesso album e tra l’altro c’è un bellissimo aneddoto relativo al modo in cui esso è nato. Pare che “Vivere” si stato scritto da Ferro, Vasco Rossi e Massimo Riva durante un soggiorno che i tre hanno condiviso a Villa Condulmer a Zerman in Veneto. È scattata la classica scintilla alloché Massimo Riva ripropone con ‘ostinazione’ un accordo mentre Tullio Ferro un provocante “na-na-na”.
Una canzone di grande riflessione interiore per Vasco Rossi che prende atto del passare del tempo mentre si cerca di vivere in attesa di un futuro migliore. Un modo di vivere in cui cerca di chiudersi in se stesso, prendendo le cose con una pericolosa leggerezza arrivando a ‘sorridere dei guai’:
Vivere / È un ricordo senza tempo / Vivere / È un po’ come perder tempo / Vivere e sorridere dei guai / Così come non hai fatto mai / E poi pensare che domani sarà sempre meglio / Oggi non ho tempo / Oggi voglio stare spento
Nel proseguo del pezzo il rocker emiliano ammette che questo modo di vivere non potrà mai rendere felice giacché si è sempre in attesa di un domani migliore:
Vivere / E sperare di star meglio / Vivere / E non essere mai contento / Vivere / Come stare sempre al vento
Infine Vasco Rossi enfatizza una sorta di modo di ‘vivere’ della società moderna in cui nonostante tutte le difficoltà ci si debba imporre una felicità cercando di sopravvivere non abbattendosi mai e lottando costantemente. Tuttavia non sempre si riesce a trovare la forza per fare tutto questo.