Con la morte di Lou Bellucci se ne va un pezzo dell’adolescenza di chi è cresciuto negli anni in cui in Italia spopolava la musica house. Prima di diventare un riferimento per questo genere musicale, il vocalist ha scritto la storia del Diabolika. «Le mani, le mani, le mani», urlava per caricare la folla. «Questa è la festa d’Italia» e «Adoro, adoro, adoro, adoro», altre tipiche espressioni che riecheggiano dalla memoria di chi ha trascorso le nottate al Diabolika ballando. Trasgressione, follia e divertimento nelle serate a Ciampino da cui ora ci si risveglia con questa brutta notizia. Il dj Emanuele Inglese ha annunciato la morte di Lou Bellucci, ma il Diabolika non poteva non salutare uno dei suoi personaggi simbolo: «Addio Lou, la tua persona, il tuo carisma e la tua voce rimarranno per sempre scolpiti nei nostri cuori. Riposa in pace fratello», il commovente messaggio che compare sulla pagina Facebook del locale. (agg. di Silvana Palazzo)
DJ INGLESE, “AVEVA QUASI IL RUOLO DELLO SPEAKER”
Senza parole gli appassionati di musica house e i frequentatori del Diabolika dopo la notizia della morte di Lou Bellucci. Il vocalist è stato uno dei mattatori delle notti del famoso locale capitolino. Noto anche per le sue presentazioni al di fuori dagli schemi, sta facendo piangere in molti per la sua scomparsa. Non ci sono ancora novità in merito alla sua morte. Al momento si sa che l’iconica voce del marchio Diabolika sia venuta a mancare proprio durante la notte di venerdì a causa di un arresto cardiocircolatorio. Tempo fa il dj Emanuele Inglese aveva parlato a Soundwall proprio di Lou Bellucci, smentendo il fatto che soffrisse le continue interruzioni del vocalist: «Ho sempre preferito che fosse il disco a parlare, ma devo riconoscere che il concept del Diabolika prevedeva le figure di Harry Pass e Lou Bellucci; senza di loro, per esempio, anche la diretta radio era meno “riconoscibile”. Avevano quasi il ruolo dello speaker, autenticavano quello che m2o stava trasmettendo». Insieme avevano dato vita a uno show: «Esattamente. Le sigle, la musica, i vocalist e i boati alle ripartenze: chi ascoltava alla radio aveva la sensazione di essere all’NRG». (agg. di Silvana Palazzo)
LA VERSIONE DELLA NIPOTE
Lo sconcerto del popolo del web, dopo la notizia della morte di Lou Bellucci, celebre vocalist del Diabolika di Roma, è ancora forte a distanza di molte ore dall’annuncio dato dall’amico dj Emanuele Inglese. Sono davvero in tanti a chiedere una spiegazione rispetto al destino occorso a Lou Bellucci, icona della musica house in Italia. Le voci, come spesso accade in questi casi, si rincorrono in maniera incontrollata, ma in queste ore a cercare di fare un po’ di chiarezza sulle cause del decesso è stata la nipote di Lou, secondo cui lo zio si sarebbe spento la notte tra il 14 e il 15 settembre a causa di un improvviso arresto cardiocircolatorio. Come riportato da Roma Fanpage, nelle ore precedenti si era ipotizzato l’insorgere di una grave malattia improvvisa. (agg. di Dario D’Angelo)
SGOMENTO TRA I FAN
Lou Bellucci, lo storico vocalist del Diabolika, è morto nella notte di ieri. Non sono molti i dettagli sul suo decesso, annunciato su Facebook dall’amico Emanuele Inglese. «Non ho parole, non potevo ricevere notizia peggiore di questa. Il 23 avresti dovuto presentarmi come solo tu sai fare», ha scritto il celebre dj. In molti piangolo la scomparsa di Bellucci, soprattutto chi è cresciuto nei primi anni 2000 ascoltando musica house. Al fianco dei migliori dj d’Italia ha fatto crescere la sua fama e quella del Diabolika, dove si ritrovavano non solo ragazzi romani, ma provenienti da tutta Italia. Lou Bellucci era così diventato un vero e proprio simbolo della scena house romana e non solo: oltre a Emanuele Inglese, con lui avevano collaborato altri dj come Henry Pass, Master of Cerymony, Lewis e Paolo Bolognesi. Poche ore fa la notizia sorprendente della sua morte. «Non trovo le parole…. Non ci posso credere. R.I.P. LOU», ha aggiunto Inglese. I fan sono in attesa di conoscere le ragioni della prematura scomparsa di Lou Bellucci: non ci sono al momento informazioni su eventuali problemi di salute o se invece si sia stato vittima di un drammatico incidente. Resta il cordoglio.
IL TRIBUTO SUI SOCIAL
In attesa di conoscere maggiori dettagli sulla morte di Lou Bellucci, resta il dolore dei fan e di tutta quella generazione che lo ha conosciuto frequentando il Diabolika. E infatti la notizia è circolata subito sui social network, destando lo stupore di chi aveva avuto modo di conoscerlo. «Stamattina se n’è andato un altro pezzo di storia…», ha scritto ad esempio un’utente. «Se ne va un pezzo della nostra adolescenza», il commento commosso di un altro utente. La pagina Facebook Viva gli anni 2000 lo ha ricordato anche con un filmato: «Si è spento stanotte Lou Bellucci. In suo ricordo noi di Viva gli anni 2000 pubblichiamo questo video storico di lui assieme a Henry Pass al Diabolika, ci mancherai Lou vero vocalist d’altri tempi e ti ringraziamo per aver fatto divertire un’intera generazione con la tua voce. R.I.P». Forse per alcuni è difficile comprendere tanto dolore, ma per i romani Lou Bellucci è stato un punto di riferimento per molti giovani alla ricerca di sano divertimento, oltre che un’icona della musica house.