Gianna Nannini si è raccontata in una lunga intervista sul Corriere della Sera. Tra rivelazioni sulla sua sessualità e l’amore per la figlia Penelope. Tra i primi ricordi dell’artista, vi è l’odore di sua nonna Dina, che sente anche oggi: “Donna forte, alta, grande; capelli neri sino all’ultimo giorno”. I suoi avevano una pasticceria e lei fin da piccola decorava le torte: “A 17 anni presi servizio come operaia: guadagnavo 1.740 lire all’ora, come le altre donne; gli uomini 2.500. Ne litigavo sempre con il babbo”. Con suo padre però, aveva una sintonia particolare anche se gli scontri erano inevitabili: “Mi vide in minigonna, con la calzamaglia sotto. Diede uno schiaffo alla mamma — il primo e l’ultimo della sua vita —, prese le forbici e ridusse la gonna a striscioline. Da allora porto solo pantaloni”, confessa. Poi lo sport: “Giocavo a tennis a livello agonistico” e il terribile incidente in fabbrica: “Lasciai nella macchina per i ricciarelli le falangi del medio e dell’anulare della mano sinistra. Finirono nell’impasto dei dolci, ma nessuno li ha mangiati; li ritrovarono il giorno dopo, troppo tardi per riattaccarli. Cacciai un urlo terribile, la voce roca mi è venuta allora. Poi svenni”. L’assicurazione poi, versò due milioni che le servirono per la sua fuga a Milano, si esercitava al piano della Ricordi e chiamava la nonna per rassicurarla. Parlando di incidenti, come dimenticare anche quello del fratello Alessandro? “Siamo molto legati. A sei anni già guidava la Vespa, era sempre in ospedale con le ossa rotte. Nel nuovo disco c’è una canzone dedicata a lui, si sente il rombo del motore. In famiglia abbiamo sempre avuto una vena di pazzia”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
“HO AMATO UOMINI E DONNE”
Il coming out questa volta è ufficiale: Gianna Nannini ha parlato del suo rapporto con la sessualità in questi giorni in cui ha lanciato “Fenomenale”, il primo estratto da “Amore gigante”, il suo nuovo album. «Ho amato uomini e donne, sono pansessuale. Per me l’amore è consonanza di spirito, che è molto più importante del sesso. Di solito l’amore è possessivo, io credo nell’Amore gigante», ha raccontato la cantante nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Da tempo vive a Londra, con sua figlia Penelope e Carla, che ha sposato nonostante non creda al matrimonio: «La conosco da quarant’anni, e ho in lei totale fiducia. Se non ci fosse Penelope, mia figlia, non avrei mai fatto questo passo. Ma se mi succede qualcosa, Penelope per la legge italiana non avrebbe nessuno. In Inghilterra Carla la può adottare». Tra le confessioni di Gianna Nannini spunta quella sulla sua prima volta, avvenuta a Milano con un campione di moto: «Fu bello: lui sapeva come fare».
LA LUNGA ATTESA PER PENELOPE
Gianna Nannini ha cominciato a far discutere quando pubblicò l’album America: in copertina la Statua della Libertà non aveva la tradizionale fiaccola, bensì un vibratore. «La masturbazione per me è sempre stata fondamentale, ancora lo è. Papà vide quell’arnese e lo confuse con un missile. Quando il Corriere di Siena gridò alla scandalo, capì la verità. Così scrisse una lettera di fuoco a Mara Maionchi, per ordinarle di togliere il cognome di famiglia dal disco», ha raccontato la rocker italiana al Corriere della Sera. Dalla sessualità alle droghe: Gianna Nannini ha ammesso di aver fumato canne in passato per «trovare il ritmo giusto nel canto», mentre ora ha smesso, perché non ritiene che sia educativo fumare davanti a sua figlia. Dalla sessualità alla religione però il passo è ancor più breve. La rocker spiega di non riconoscersi in nessuna, ma quando pensa all’aldilà si immagina come uno spirito dispettoso. La morte in ogni caso non le fa paura: quella degli altri invece si. Non la toccano neppure le critiche per aver avuto Penelope a 56 anni: «La Bibbia parla di mamme di settant’anni. L’ho chiamata Penelope perché l’ho attesa a lungo. Ho perso un bimbo di tre mesi, pensavo di non riuscirci più». Alla figlia ha detto la verità, cioè che non ha padre: «Lei ha capito».