A pochi mesi dalla pubblicazione della mia biografia di Fabrizio De André del 2000 (Non per un dio ma nemmeno per gioco /UE Feltrinelli, 17° edizione ndr.)ricevetti una lettera da Rita Serando, vedova di Riccardo Mannerini ,il grande poeta anarchico, maestro di Fabrizio De André “ Da Rino Oxilia ho imparato la vita, da Riccardo Mannerini ho imparato a pensare” (Fabrizio De André). Rita mi scrisse per puntualizzare alcune dichiarazioni di Fabrizio, ma riconobbe che fu grazie al al mio libro che Riccardo usci dall’oblio nel quale era finito. Lentamente, anche con l’aiuto di tanti amici che si sono prodigati, le sue poesie vennero di nuovo pubblicate rendendo merito a quel grande poeta che è stato Mannerini. Rita, donna colta, intelligente, eccellente scrittrice, mi fece leggere degli inediti e mi manifestò il desiderio di dare nuova vita a quelle poesie vestendole con la musica . Fu così che decisi di parlarne a Vittorio De Scalzi, a Pavia, in occasione di una manifestazione dedicata a Fabrizio alla quale entrambi partecipavamo. Rimasi colpito dall’entusiasmo con cui Vittorio raccontava dei suoi progetti, della sua musica, entusiasmo che manifestò anche quando gli accennai l’ idea di realizzare una sorta di seguito di Senza Orario Senza Bandiera per celebrare Riccardo Mannerini .E’ passata una manciata di anni , di incontri con la compianta Rita, ma alla fine Vittorio, con l’aiuto di Marco Ongaro, è riuscito plasmare le parole di Riccardo in maniera splendida e a coronare questo progetto, fortemente voluto da chi a Riccardo e a Fabrizio ha voluto bene.
A Vittorio De Scalzi va riconosciuto il merito di essere stato sempre l’anima più alta dell’universo New Trolls, e, rileggendo la storia del leggendario gruppo genovese, oltre alle esperienze intraprese da Vittorio, non si può essere smentiti. “Vittorio se si mette in testa di imparare a suonare uno strumento ci riesce e lo fa bene” mi disse una volta uno dei suoi vecchi compagni nei New Trolls, a voler sottolineare il suo talento di grande polistrumentista.
Michael Mc Donald, Donald Fagen, sono i musicisti che forse più gli si avvicinano, volendo fare dei paragoni illustri. Ma lui, che ha spaziato dal rock, al jazz, alla classica, sa vivere di luce propria.
Eccolo uscire alla grande da questo confronto con Riccardo Mannerini , ma anche con Fabrizio che di Senza Orario Senza Bandiera dei New Trolls, fu il grande artefice, adattando le poesie di Mannerini . Sono passati quarantatré anni dalla pubblicazione di quello che rimane uno dei più importanti e più venduti album della storia della musica italiana. Gli Occhi del Mondo (Fermenti Vivi/Edel), appena pubblicato, riprende quel discorso riconciliandoci con i testi intelligenti, con la poesia, con la musica ben suonata ed arrangiata. Il risultato è formidabile, un nuovo, vibrante album, che va di diritto a inserirsi fra le perle della discografia italiana di tutti i tempi.
La voce di Vittorio De Scalzi, calda e con i colori che solo “ l’autunno” può dare, ci racconta questo nuovo e incredibile viaggio: un susseguirsi di emozioni, un ritorno della grande musica “genovese” , ma anche un manifesto verso il futuro.
Tutto è realizzato con gusto, arrangiamenti, orchestrazioni . Eccellenti le registrazioni curate da Roberto Vigo presso gli Zero Studio di Genova. Progetto grafico di Ugo Mannerini. Musica di qualità, musica d’autore nel mare magnum di un italica discografia idiota e marchettara .
De Scalzi ( voce, chitarre acustiche 6 e 12 corde,chitarra classica, piano, tastiere, mellotron) è accompagnato da un manipolo di eccellenti musicisti ( Enzo Zirilli alla batteria, Massimo Trigona al basso, Andrea Maddalone alla elettrica,strepitoso il suo assolo con la tecnica delle ottave in Il ritorno) arricchito dalle partecipazioni dei White Light Orchestra, Franz Di Cioccio, Corrado Tedeschi (sua l’arringa in La Corte), Paolo Bonfanti ed altri.
Sulla scena ecco riapparire i personaggi, le storie care a Mannerini . Gionata Orselli (lui viene dal sud penitenziario di stato) sembra quasi uno di quei personaggi ,contrabbandieri, marinai, che frequentavano Elia , la trattoria dove Fabrizio De André conobbe Riccardo Mannerini nell’autuno del 1959. Storie di donne in Isabella Eggleston (un marito l’ha avuto ma sono in pochissimi ad averlo veduto),storie di viaggi, di luce negata ne Gli occhi del Mondo e poi la rabbia, la disperazione nella straordinaria L’Ultimo Altare (Io non posso non voglio non credo ma tu prega al mio posto ti prego).
Un disco imperdibile. Una preghiera per i nostri angeli. Per Rita e Riccardo, per Fabrizio, per Luigi.