Lo scorso novembre questa testata trattò di un’importante riscoperta: quella di Francesca Caccini, compositrice del barocco fiorentino. L’occasione fu uno splendido concerto organizzato a Roma, nell’elegante Oratorio del Gonfalone, da quel diavoletto pieno di brio e di idee che risponde al nome di Lorenzo Tozzi, e dal RomaBarocca Ensemble da lui creato. Di Francesca Caccini veniva presentata, probabilmente per la prima volta in tempi moderni, l’opera La Liberazione di Ruggiero dall’Isola di Alcina. In effetti, più che un’opera una festa teatrale organizzata nella Villa di Poggio Imperiale nel 1625 e ripresa tre anni dopo a Cracovia.
Pochi di coloro venuti ad ascoltare il concerto sapevano chi fosse stata Francesca Caccini. Se avessero avuto il libro di Adriano Bassi Guida alle Compositrici dal Rinascimento ai Giorni Nostri (Odoya, pp.380 , € 24) sarebbero giunti all’Oratorio del Gonfalone molto più preparati. Il lemma dedicato alla Caccini comporta cinque pagine a stampa fitta, una nutrita bibliografia ed una ricca discografia.
Tanta la prima quanto la seconda includono testi e dischi di non facile reperimento ma hanno tutti i dati essenziale per una ricerca informata. Tanto più essenziale poiché la letteratura su compositrici è molto rara per vari motivi, in primo luogo per implicite discriminazioni sociali.
E’ eloquente il fatto che nella Guida di Bassi circa settanta pagine sono dedicate al Cinquecento ed al Seicento, una quarantina al Settecento, un’altra quarantina all’Ottocento e oltre centocinquanta al Novecento. Una chiara indicazione che, da un lato, per convenzioni sociali e da un altro perché molti lavori di donne sono finiti al macero, la composizione ha dovuto fare un lungo cammino prima di essere considerata una professione ed un’arte adatta alle donne.
Si pensi che Francesca Caccini è stata la prima donna a comporre per il teatro musicale ed è stata probabilmente agevolata da suo padre Giulio, che faceva parte della Camerata Bardi (il cenacolo dove tentando di ricreare la tragedia greca nacque l’opera lirica) ed è stato uno dei primi compositori di opere.
Ma torniamo alla Guida. Credo sia la prima al mondo e varrebbe ben la pena che un editore internazionale ne curasse un’edizione in inglese in quanto il pubblico poco sa della composizione al femminile, argomento a volte affrontato in monografie specialistiche su questa o quell’autrice o su questo e quel periodo. Il libro non ha lo scopo di essere enciclopedico ma tratta 63 autrici dedicando a ciascuna di esse un buon approfondimento biografia con breve analisi dei lavori principali, bibliografia e discografia, nonché per alcune compositrici contemporanee un’intervista. Quindi, in poche pagine per ciascuna compositrice si riesce a catturarne tutti gli aspetti essenziali.
E’ soprattutto un libro utile e di facile consultazioni. Dovrebbe nelle biblioteche di tutti coloro che vanno frequentemente a opera e concerti.