Raphael Gualazzi & The Bloody Beetroots rappresentano un connubio davvero singolare che si presenterà nella sezione big di Sanremo 2014. Raphael, vero nome Raffaele, Gualazzi è nato a Urbino nel novembre 1981 e si è fatto conoscere al grande pubblico con la canzone “Follia d’amore” presentata a Sanremo 2011 nella sezione giovani. Con quel brano vinse il premio della critica “Mia Martini” e arrivò secondo al prestigioso concorso internazionale Eurovision Song Contest. Grazie ai suoi studi presso il conservatorio di Pesaro, Raffaele riesce ad avvicinarsi non solo alla musica classica, ma anche a quella blues e jazz perfezionando la sua tecnica vocale e musicale. Al momento della sua esibizione al Festival di Sanremo 2011, infatti, Raffaele aveva al suo attivo già una carriera di successo, soprattutto all’estero.
Senza dubbio diverso il percorso artistico-musicale di Sir Bob Cornelius Rifo, dal quale nasce, nel 2006, il progetto The Bloody Beetroots. Dj, produttore e musicista nato a Bassano del Grappa nel 1977, parte da una formazione classica per specializzarsi poi nella musica elettronica punk e rock. Corpo tatuato e volto coperto da una maschera, durante i suoi concerti ed esibizioni si nasconde dietro l’anonimato per sorprendere il suo pubblico e si avvale della professionalità di differenti musicisti. Nel 2009 Sir Bob pubblica il suo primo album dal titolo “Romborama” dal quale viene estratto il singolo “Awesome”. Già nel 2008, con il brano “Cornelius”, aveva ottenuto un grandissimo successo risultando tra i brani più scaricati da iTunes a livello internazionale.
Fra il 2008 e il 2009, con la collaborazione artistica di Steve Aoki (dj statunitense con origini giapponesi), Sir Bob intraprende una tournée negli Stati Uniti, incide il brano “Butter” inserito nella colonna sonora FIFA09 e crea il progetto punk Rifoki. Si tratta, dunque, di un personaggio che, per formazione e percorsi artistici intrapresi, è stato sempre piuttosto lontano da palcoscenici “classici”, soprattutto come quello che si appresta a calcare insieme a Raphael Gualazzi.
Del resto anche Raffaele può vantare una lunga serie di successi internazionali a partire dal suo album di esordio “Love Outside the Window”, nel 2005. Partecipa, infatti, a vari festival jazz in giro per il mondo, tra cui quello di Java a Giakarta, negli Stati Uniti o in Francia. Naturalmente molte anche le sue partecipazioni in Italia, fra le quali il Giffoni Film Festival o l’Heineken Jammin Festival riscuotendo tanto successo da portarlo agli apici della classifica iTunes per brani scaricati. Nel 2013 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo con i brani “Sai” e “Senza Ritegno” e contemporaneamente esce il suo terzo album, “Happy Mistake”. Al momento non si conosce la motivazione esatta che ha portato Rapahel Gualazzi e The Bloody Beetroots a unire sonorità e storie tanto diverse per ritrovarsi in un progetto comune sul palco dell’Ariston, ma sicuramente la curiosità di vederli insieme è tanta. Non resta che aspettare di sentire i loro due brani “Liberi o no” e ” Tanto ci sei “.