Mark David Chapman era partito dalle Hawaii, dove viveva, per ammazzare John Lennon. Il cantante dei Beatles, di cui era da sempre ossessionato, nella sua mente aveva tradito i valori rivoluzionari e di controcultura di cui un tempo era stato simbolo. Per questo doveva morire e per questo Mark David Chapman lo uccise, la sera dell’8 dicembre 1980, davanti al portone del palazzo in cui abitava, dopo che in mattinata, incontratolo una prima volta mentre usciva, da bravo fan si era fatto firmare l’ultimo disco di Lennon.
Kevin James Lobi era partito anche lui da molto lontano, St. Petersburg in Florida, in tasca due pistole e un coltello, per ammazzare Christina Grimmie, un giovane talento uscito dal programma televisivo The Voice of America. Anche lui l’aspettò, fuori del teatro Plaza dove Christina si era appena esibita. Stava firmando autografi anche lei, in mezzo a dozzine di fan. Lobi si è avvicinato e le ha sparato. Nelle sue intenzioni, così dicono gli inquirenti, c’era l’intenzione di far seguire al suo omicidio una strage di massa, sparando ai fan che si trovavano lì. Come Mark David Chapman, ben più di Mark David Chapman. E’ stato grazie al fratello della cantante che si è gettato addosso al killer se la strage è stata evitata. Non è però riuscito a impedire all’uomo di puntarsi la pistola in faccia e far fuoco, uccidendosi.
La verità dietro questo geto se l’è portata nella tomba. Ma come osserva il giornale americano Santa Monica Observer, Christina era cristiana praticante, aveva una fede forte e convinta e ne testimoniava in pubblico e nelle sue canzoni. Il suo sito ufficiale si apre con una sua lunga dissertazione su cosa significa essere cristiani nel mondo di oggi.
Uccisa per la sua fede, osserva il Santa Monica Observer? Sicuramente Lobi era un malato di mente proprio come Chapman, persone che trovano nel trasferire in obbiettivi esterni a se stessi il modo di scaricare la propria malattia, il proprio odio di sé, il proprio male di vivere. Gli inquirenti stanno seguendo questa pista, quella cioè dell’omicidio per motivi di odio. Stanno analizzando le sue mail e i suoi scritti sul suo computer per averne la prova e hanno già trovato segni evidenti del suo odio per i cristiani e in particolare per una cantante cristiana (la ragazza aveva inciso diversi brani a contenuto religioso).
T.J. Wilkins, un concorrente che aveva gareggiato con Christina a The Voice ricorda che “la cosa di cui amava parlare maggiormente era la sua fede e il suo amore per Gesù”.
Qualunque sia il motivo reale dietro questo insensato omicidio di una ragazza di 22 anni, colpiscono alcune parole scritte da Christina sul suo sito: “Credo che difficilmente le persone che ci sono vicine riescano a percepire che siamo cristiani, in America abbiamo dimenticato del tutto cosa significa essere “seguaci di Cristo””. Ma soprattutto: “C’è da ricordare che la fede cristiana è l’unica religione al mondo incentrata non su una serie di regole, ma su una relazione personale. Mentre le altre religioni dicono ‘fa’ questo’, ‘obbedisci a quello’, ‘sacrifica quello’ in modo da trovare la verità e la luce, Gesù dice soltanto: io sono la via, la verità e la luce. Il cristianesimo si basa una persona”.
“Il cristianesimo è una relazione, non una lista di cose da fare” aggiunge. Concludendo in modo profetico e inquietante: “Anche se dovessimo perdere la nostra vita, non c’è nulla di più importante che seguire Gesù come siamo capaci”.
Un fatto, un avvenimento, una persona. Una relazione personale. A soli 22 anni Christina Grimmie era andato al fondo della sua esperienza di fede. E con la sua morte, abbiamo scoperto una grande testimonianza. Davvero anche le cose più orribili come un omicidio non accadono per caso.