Quel Roxy Bar di cui Vasco Rossi cantava e canta ancora, non sappiamo se sia lo stesso Roxy Bar da cui Red Ronnie ha trasmesso per anni uno dei migliori (e anche uno dei pochissimi peraltro) appuntamenti musicali televisivi italiani. Ma di certo l’amicizia che lega Vasco Rossi a Red Ronnie è un fatto certo, uno dei pochissimi casi del genere tra un cantante e un giornalista, da sempre categorie che si guardano con sospetto. “Noi lo sapevamo, lo abbiamo sempre saputo” dice al proposito Red Ronnie in una conversazione esclusiva con IlSussidiario.net, “della nostra amicizia. Ma certo mi ha fatto piacere leggere poco tempo fa che proprio lui lo scrivesse pubblicamente. Ma che lo abbia scritto o meno, non importa. Io sono felice di essere suo amico: Vasco è una gran bella persona, una persona splendida”.
La voce di Red Ronnie è leggermente commossa, mentre parla del “suo amico” Vasco. Si intuisce il legame profondo che li lega. Le notizie di questi giorni, i ricoveri continui di Vasco: certo, uno vorrebbe avere un po’ di pudore e non entrare nella privacy di quella che appunto è una amicizia. Ma poi pensi alle parole stesse di Vasco, così ironiche, così piene di vita e di simpatia, come quando dopo l’ultimo ricovero di questi giorni ha detto. “Io non sono ricoverato in clinica, io ho occupato la clinica”. Red, ma tu sei preoccupato per la salute di Vasco? “No, non lo sono” risponde prontamente. “Sono tranquillo, a me importa della nostra amicizia, non importa di tutte queste chiacchiere e ragionamenti che la gente sta facendo”. Poi la sua voce si fa un po’ più riflessiva ancora, si addolcisce ulteriormente: “Non sono preoccupato perché io credo in una vita dopo la morte. Questa non è l’unica vita che viviamo. Se cominci a capire questa cosa, allora cominci a capire anche la morte. Su Youtube c’è un video di me e di Vasco che parliamo proprio di questo argomento. Lui non ci crede a un’altra vita, e allora siamo lì che discutiamo su queste cose. Ma non sono preoccupato, no non lo sono”.
Cambiamo argomento: che ne pensi di questa mania di Vasco per le esternazioni su Internet, su colleghi musicisti e anche sulla politica? “Vasco, come tutte le persone che comunicano tramite Internet, non ha la possibilità di scendere al bar e parlare con le persone. Lui lo fa con Internet proprio perché non può andarsene in giro per la strada a parlare con i fan. Quindi si rifugia su Facebook e comunica. Inoltre è in una fase particolare. Per tanto tempo non ha detto nulla, neanche durante i concerti. Ha sempre detto che le sue canzoni parlavano per lui e aveva perfettamente ragione. A differenza di tanti altri artisti, quando lui scrive qualcosa, non descrive gli altri, ma parla di quello che vive lui. Non è un autore che calcola e ruba le emozioni altrui, Vasco ci racconta la sua vita. Vasco è unico: non nascerà mai più nessuno come lui, uno che scrive canzoni così, uno capace di riempire San Siro per quattro sere di seguito. Non ci sarà mai più un altro Vasco Rossi”. Quindi comunicazione online, la strada scelta: “E’ un uomo libero, ha tutto il diritto di dirci le proprie simpatie e le proprie antipatie”. E la frase vado in pensione?
“In pensione dai cliché, in pensione da quello che la gente pensa sia una rock star. Smettere cioè di rappresentare quello che la gente pensa sia la star, quello con stivaletti, bandana e giubbotto di pelle. Al concerto allo stadio di Roma si è esibito in tuta da ginnastica: ecco, non è più una rock star, è Vasco Rossi. Adesso è un uomo che si prende delle libertà come meglio crede”. Adesso Vasco ha la mania dei clippini, dei video autogirati: avrà mica preso da te che giri sempre con una telecamera? “Ma no” ridacchia Red. “Lui è sempre stato interessato a questo tipo di mezzo. Quando arrivavo da lui con una telecamera mi chiedeva subito informazioni, poi diceva, la voglio anche io. Usa tutti i mezzi che può, è un esploratore della comunicazione”. Hai visto il film che sarà presentato a Venezia? “Non ancora. Vasco mi ha chiesto di utilizzare alcuni miei filmati. Anche in questo sta la nostra amicizia: non ho mai usato niente senza prima chiederlo a lui. Avrei potuto vendere a peso d’oro i filmati che ho in archivio, ma non l’ho mai fatto. E lui lo sa”. E del balletto alla Scala con le sue musiche, che ne pensa Red Ronnie? “Penso sia straordinario. Quando lavoravo con il sindaco Moratti le avevo chiesto di fare dei concerti alla Scala, ad esempio Laura Pausini, ma lei diceva che non si potevano fare. Sono felice che adesso arrivino le sue musiche in un tal contesto, sarà un evento”.