A Carate Brianza (Monza) è all’opera una scuola tecnico-professionale di valore che in meno di un decennio ha già riscosso un significativo successo, come usa dire, “di pubblico e di critica”. Si tratta dell’Istituto Alberghiero “don C. Gnocchi”, germinato dallo storico istituto scolastico che da trent’anni ospita quattro corsi liceali, anch’essi di riconosciuto valore.
Contestualmente alla sua apertura, ha avuto inizio una felice collaborazione con la Galleria Rubin di Milano per portare artisti di qualità negli spazi del ristorante didattico — un ristorante vero! — e integrare, grazie a tale innesto, l’istruzione e, prima ancora, lo sguardo di giovani che dovranno farsi strada nel mondo del “food and beverage”.
Questi ragazzi, infatti, oltre alle discipline d’indirizzo necessarie alla carriera nella ristorazione, studiano un ricco compendio di materie culturali, e non pochi fra loro proseguono gli studi fino alla laurea. Per consentire loro di conoscere e aver familiarità con l’arte moderna, si è quindi pensato a una “terapia osmotica”, cioè a favorire la convivenza fisica con opere d’arte che periodicamente vengono esposte nell’ampia sala del ristorante didattico, e poi a incontrare artisti che, nel corso di una serata dedicata, intervengono a raccontare la propria esperienza.
Nel ristorante “Saporinmente”
È un fatto da tutti osservabile che la cucina, soprattutto quella gourmet, presenta diverse affinità con l’arte: chi oggi serve in tavola un piatto deve far attenzione alla composizione, ai colori, per non parlare degli allestimenti e dell’apparecchiatura, che studiate simmetrie possono portare a livelli di mirabile finezza.
Questo imparano gli studenti dell’alberghiero. Che, in virtù di una tale educazione, hanno modo di entrare nel mondo dell’artista, ne studiano la tavolozza, il gesto, la poetica, e cercano di corrispondervi proponendo menù ispirati all’attenta osservazione dell’autentico oggetto d’arte.
Puoi vederlo come un tentativo velleitario, perfino goffo; invece, quello che dapprima era un mero esperimento sta dando i suoi frutti, soprattutto nel risvegliare negli studenti il talento creativo, per non dire il gusto e l’interesse culturale più o meno approfondito e maturo.
Da parte sua, la Galleria Rubin, onorata di meritare questa preziosa “esclusiva”, mette a disposizione le opere dei suoi artisti nel corso di eventi che aprono un dialogo coi giovani e con tutti coloro che tengono d’occhio questa originale esperienza di scuola.
Fino ad ora hanno esposto pittori rinomati o promettenti, quali Letizia Fornasieri, Paola Marzoli, Pietro Albetti, Luca Gastaldo, Francesco Santosuosso.
Il prossimo 9 marzo sarà la volta di Luigi Christopher Veggetti Kanku, forse il più congeniale interlocutore dei ragazzi dell’Alberghiero, vuoi per la giovane età, vuoi per l’indole eclettica. Nato grafico pubblicitario, Veggetti Kanku si è ormai affermato fuori dei confini nazionali, ma è pure un ottimo cuoco, avendo aperto in casa sua un “ristorante” che, su prenotazione, imbandisce tavolate di una dozzina di coperti.
Luigi Christopher Veggetti Kanku
In tutti i campi stiamo vivendo un’epoca di sperimentazione: l’arte, la cucina, la scuola, la società intera si trasformano tanto rapidamente da farci smarrire alle volte la percezione degli anni che passano e della solida continuità della tradizione. Al contempo, si resta affascinati dalla novità e dall’incremento culturale che la comunicazione dei media e saperi multidisciplinari riescono a conseguire. Il sodalizio, tutt’altro che ovvio, tra una galleria d’arte collaudata e un vivace istituto scolastico sta raccogliendo frutti sorprendenti e inediti colloqui tra mondi eterogenei.
Luigi Christopher Veggetti Kanku, Estate, 2016
Dopo la serata del 9 marzo, sono attesi nuovi artisti in un programma che l’Istituto “don Gnocchi” e la Galleria Rubin si augurano di consolidare e ampliare nei prossimi anni.
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Luigi Christopher Veggetti Kanku
Ristorante Saporinmente dell’Istituto Alberghiero Don Gnocchi
9 marzo ore 19.30, solo su prenotazione www.liceodongnocchi.eu/saporinmente/
In collaborazione con Galleria Rubin, Milano