“Una scuola di qualità per tutti e per ciascuno”. Mi soffermo con interesse sul quel “ciascuno”: ognuno di noi è unico e diverso l’uno dall’altro. Questa affermazione semplice ma sconvolgente sta alla radice dell’esigenza nel nostro sistema scolastico italiano di un reale pluralismo formativo, di una effettiva libertà di scelta educativa dei genitori e una libertà di insegnamento dei docenti. Libertà di scelta tra diverse proposte formative nelle istituzioni statali e libertà di scelta tra le istituzioni statali e paritarie. In una scuola di qualità per tutti e per ciascuno l’istruzione personalizzata fondata sull’apprendimento propone la necessità che l’azione educativa si basi anche su una conoscenza dello studente più approfondita che nel passato. Un apporto decisivo in questo senso è proficuamente assicurato dalla partecipazione attiva e responsabile dei genitori all’azione educativa. Il genitore infatti è in genere il miglior conoscitore del proprio figlio. Egli col suo “occhio clinico” è in grado di fornire alla comunità educante della scuola informazioni preziose su inclinazioni, carattere, curiosità e interessi del potenziale alunno. I genitori dunque sono uno strumento importante per favorire la personalizzazione dell’apprendimento. Ciò che interessa e sta a cuore alla famiglia è il successo dell’azione educativa, un successo pieno, integrale dell’azione formativa, cognitiva ed umana. Il genitore infatti nei momenti di insuccesso non si arrende, non si rassegna, conosce il figlio/alunno e ha una forte determinazione nel sostenerlo che altri non possono avere.
I genitori sono il ponte tra la scuola e la società. Il figlio è un investimento, l’educazione bene sociale, bene comune, l’educazione non è mai fatto privato ma pubblico. La famiglia sempre più riconosciuta come soggetto sociale, culturale e politico che precede lo Stato è in prima linea.La questione educativa è per le famiglie italiane problema importante quanto il lavoro, ed è sentita da tutti come una sfida da affontare. La scuola quindi per i genitori può essere una grossa opportunità per fare esperienza, acquisire specifiche conoscenze pedagogiche e quindi contribuire a risolvere problemi di apprendimento. Il precetto costituzionale (art. 30) parla del dovere e diritto dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli. Sul termine educare siamo tutti d’accordo ma sull’istruire, Luigi Berlinguer nel suo ultimo libro Ri-creazione Una scuola di qualità per tutti e per ciascuno (con Carla Guetti; ed. Liguori, 2014) sottolinea in modo acuto a pag. 223 che “con la parola istruire il dettato costituzionale assegna al genitore una funzione tradizionalmente imputata alla sola istituzione preposta (la scuola), riconoscendogli intanto il preciso diritto-dovere di contribuire e vigilare a che tutte le misure formative siano doverosamente e con efficacia poste in atto.
In questo modo il precetto costituzionale prescrive ai genitori di operare anche direttamente, secondo un loro specifico ruolo, senza ovviamente sostituirsi ad altre figure. Entrambi i termini ‘diritto’ e ‘istruzione’ sono inequivocabili, prescrittivi, diretti. La Costituzione ne pretende il pieno rispetto da parte dei genitori e delle istituzioni. Richiamo, infatti, l’attenzione che si è di fronte a un vero e proprio diritto sancito dalla Costituzione e non da una legge ordinaria; non si tratta perciò solo di un diritto alla prestazione (e cioè a che si svolga un’attività di istruzione), ma di un diritto di cui i genitori sono titolari anche per quel che concerne la sostanza della prestazione. A questo punto la discussione non può più attardarsi sul riconoscimento o meno della partecipazione della famiglia; semmai essa dovrà concentrarsi sull’indicazione di nuove ed efficaci modalità per attuarla”.
Un diritto costituzionale non può essere mai confuso con una concessione. Didattica quindi che diventa ponte tra docenti e genitori e crea un punto di unità, uno sguardo comune sul ragazzo, generando nella scuola un clima diverso, un’aria diversa. Una scuola di qualità, quindi, per tutti e per ciascuno.