Il prossimo 20 dicembre Sergio Marchionne e John Elkann illustreranno a Melfi i progetti che la Fiat intende avviare all’interno dello stabilimento dove attualmente viene prodotta la Punto. Secondo quanto riporta un’indiscrezione de La Repubblica, con ogni probabilità i vertici di Torino annunceranno anche l’avvio della produzione di almeno cinque nuovi modelli da realizzare nei prossimi due anni. «Sarebbe certamente un bel regalo di Natale per gli operai di Melfi», dice giustamente a ilsussidiario.net Pierluigi Bonora, giornalista, cofondatore e presidente di Amoer, soprattutto dopo aver preso visione del catastrofico quadro recentemente delineato al convegno annuale dell’Anfia, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, da cui emerge che nei primi nove mesi del 2012 la produzione italiana di autoveicoli ha subìto una flessione del 15,4% rispetto allo stesso periodo del 2011 e del 46% rispetto allo stesso periodo del 2007. E’ quindi evidente che il piano Fiat, se confermato, potrebbe contribuire con decisione a risollevare la produzione italiana dal baratro in cui attualmente si trova.
Bonora, cosa pensa di questo possibile avvio di produzione?
Fiat ha già reso noto che il 20 dicembre sia Elkann che Marchionne saranno a Melfi per incontrare le autorità locali e per fare il punto sugli investimenti relativi allo stabilimento, quindi in realtà la notizia era già nell’aria. Restano da chiarire i dettagli riguardanti Mirafiori di cui, molto probabilmente, sapremo tutto solo dopo le feste.
Cosa può dirci di questi nuovi modelli?
Circa un mese e mezzo fa, dopo l’incontro con i sindacati, Marchionne aveva già annunciato che a Melfi verranno prodotti senza dubbio due Suv, mentre le Maserati (la nuova Quattroporte e la berlina Ghibli) rimarranno a Grugliasco. C’è invece molta attesa per vedere che cosa si produrrà a Mirafiori, anche se si parla del nuovo Suv Maserati (il Levante) e della Mito 5 Porte, oltre a tutte le ammiraglie Alfa Romeo.
Stavolta possiamo stare tranquilli o rischiamo di dover fare i conti con altre brutte sorprese?
Marchionne ha già convocato i giornalisti per il 20 di questo mese a Melfi e in quello stabilimento nasceranno proprio i due Suv compatti di cui parlavamo poco fa. Uno è targato Fiat, probabilmente sulla base della gamma 500 (500X), mentre l’altro dovrebbe avere il marchio Jeep. Stavolta Marchionne difficilmente potrà permettersi di fare un passo indietro, anche perché altrimenti dovrebbe affrontare non pochi problemi.
Cosa può dirci invece dell’incognita Punto?
Ci sono diverse alternative in ballo: da un lato la nuova Punto potrebbe essere prodotta ancora in Italia, anche se non è ancora chiaro in quale stabilimento, mentre dall’altra potrebbe nascere in Turchia o in Serbia. Il progetto esiste, anche se fino a oggi è stato tenuto in sospeso, quindi rimane solo da vedere se la linea ricalcherà i modelli precedenti oppure se verrà cambiata in base a eventuali nuove esigenze del mercato. Anche questo è uno di quei nodi che Marchionne dovrà sciogliere la prossima settimana.
Si dice che qualche timore sarebbe sorto per l’improvvisa turbolenza dell’attuale situazione politica. Cosa ne pensa?
Effettivamente lo scenario politico attuale potrebbe pesare su alcune decisioni, anche perché lo stesso Marchionne è ancora in attesa di ricevere risposte dall’attuale governo. E’ stato infatti varato con il ministro dello Sviluppo economico Passera e i suoi tecnici un tavolo sul tema delle esportazioni, ma ancora non si sa nulla di certo. Ricordo infatti che i due Suv compatti che nasceranno a Melfi saranno destinati proprio all’esportazione, quindi Marchionne dovrà chiarire anche questo aspetto.
L’ipotesi di una nuova produzione è comunque totalmente positiva, non crede?
Certo. Già adesso è chiaro che anche per il prossimo anno il mercato europeo viaggerà in negativo, ma è comunque necessario prepararsi per quando il peggio sarà passato. La crisi non potrà durare in eterno, quindi anche il gruppo Fiat dovrà tenersi pronto e disporre delle adeguate “armi” per affrontare sul mercato gli altri costruttori. L’importante è ripartire e risalire a poco a poco con la produzione, in base anche alla domanda che, speriamo, possa aumentare gradualmente.
(Claudio Perlini)