Il Miur smentisce con un comunicato la notizia lanciata da Panorama sull’errore nella versione di greco della seconda prova della Maturità 2018.
La versione di greco nella seconda prova della Maturità 2018 ha scatenato grandi polemiche sui social network. Il motivo? Gli errori presenti nel brano di Etica Nicomachea di Aristotele. Ecco una serie di tweet: “Per tutti quelli che: “Fanno il classico e si lamentano se esce una versione di Aristotele” Non solo è uscita una versione di Aristotele, era anche sbagliata e al di sopra delle capacità di ragazzi di 18 anni con 5 anni di classico alle spalle!! #maturita2018”, “Il Miur dovrebbe fare una selezione critica e ragionata nella scelta della versione e non scaricarla da Internet così che non si creino forti squilibri tra i vari anni scolastici. Non vedo perché noi maturandi del ’99 dovremmo essere così svantaggiati”, “ma il miur che mette la versione di greco con una parte che non esiste nell’originale? stra forte #maturità2018”, “È più probabile trovare un ago in un pagliaio che un duale in una versione di greco. Il MIUR ha un bidone dell’immondizia al posto del cuore! #maturità2018”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ERRORE NEL BRANO, CAOS TRADUZIONE
La seconda prova della Maturità 2018 per gli studenti del Liceo Classico non è stata solo difficile, a causa della traduzione della versione di greco tratta dal libro VIII dell’Etica Nicomachea di Aristotele. È destinata a far discutere perché presentava errori di trascrizione rispetto all’originale. Lo ha denunciato un professore di greco al termine della prova. «Poiché sono appunti, la struttura delle frasi è estremamente semplificata: mancano alcuni verbi; qua e là ci sono repentini cambiamenti di soggetto; e in più c’è un oscuro riferimento a testi omerici. Insomma, è un brano che ha una sintassi frantumata, frammentaria», riporta Panorama. Ma questa non è neppure l’accusa più pesante. Il professore ha scoperto che c’era almeno un errore, anche molto grave. «Dopo un soggetto, per di più oscuro perché fa implicito riferimento a un brano di Omero, nel testo compare un punto che nella versione originale non esiste». E questo errore ha creato un ostacolo di comprensione in più per gli studenti, perché separava il soggetto dal successivo predicato verbale. «Anche noi docenti, quando stamattina ci siamo esercitati nella traduzione del brano, siamo rimasti sconcertati. Abbiamo risolto l’enigma andando a verificare il testo corretto nella versione più accreditata, quella dell’Oxford classical texts, dove per fortuna gli errori non esistono».
Ma non è finita qui, perché mancherebbe anche una virgola. Da qui la critica del professore al Miur: «Dovrebbe utilizzare testi validi, e non dovrebbe scaricare le versioni da internet». Inoltre, ritiene che sia sbagliato far esercitare gli studenti su prove banali e facili con pochi casi di prove complesse di greco. A tal proposito, il professore in questione nutre un sospetto: «Viene da pensare che l’episodio nasconda una vecchia strategia. L’obiettivo di una traduzione impossibile come questa è dimostrare che nei licei classici nessuno è più in grado di tradurre dal greco, e che quindi il greco dovrebbe essere abolito». (agg. di Silvana Palazzo)
Qui lo Speciale live Maturità 2018, Seconda Prova – La traduzione della Versione
ARISTOTELE E L’ETICA NICOMACHEA, CAOS SINTASSI
Si è ormai conclusa per gli studenti del liceo classico la seconda prova della Maturità 2018, la temuta versione di greco targata Aristotele. Uno scoglio non da poco per i maturandi di quest’anno, che a detta degli stessi professori si sono trovati davanti ad uno degli autori più difficili da tradurre in assoluto. Come riportato da Il Post, la difficoltà che caratterizza i brani di Aristotele, e dunque anche l’Etica Nicomachea al centro della versione odierna, è data dal fatto che la sintassi aristotelica è formata da molte contrazioni e parole sottintese. Neanche l’allenamento, così come avviene per altri autori inflazionati (vedi Platone o Plutarco) è venuto in soccorso dei ragazzi. Raramente infatti Aristotele viene tradotto nei licei. Al classico la sua figura viene infatti studiata e approfondita per il suo valore filosofico, e dunque nelle ore di filosofia, quando i suoi pensieri sono già riportati sui testi nella traduzione in italiano. (agg. di Dario D’Angelo)
IL COMMENTO DELLA PROFESSORESSA: “PROVA MOLTO DIFFICILE”
“Una prova molto difficile, che metterà in seria difficoltà gli studenti che l’affronteranno”. Così dice al Sussidiario.net la professoressa Antonietta Porro dell’Università Cattolica di Milano. Questo perché, dice ancora, “i testi di Aristotele non erano pensati dallo stesso autore come pubblicabili, cominciarono a circolare solo molto dopo la sua morte. Hanno una caratteristica, non sono stati scritti per essere divulgati, erano scritti destinati alla scuola e sul piano sintattico e linguistico non sono costruiti come un discorso rigoroso e articolato. L’argomentazione è sempre rigorosa ma la prosa e la sintassi lasciano dei sottintesi o dicono in tre parole quello che diremmo in quindici”. Tanto è vero che Aristotele è stato proposto agli esami di maturità nel 1978 e poi solo nel 2012, in sostanza non viene proposto mai. (agg. di Paolo Vites)
LA TRADUZIONE DELLA VERSIONE
Per la seconda prova del Liceo Classico è stato scelto un brano dell’Etica Nicomachea di Aristotele, opera che non era destinata alla pubblicazione. Gli studenti chiamati alla traduzione di greco per la Maturità 2018 sono stati messi alla prova con gli appunti privati del filosofo allievo di Platone. Una scelta tecnicamente coraggiosa, perché non si è giocato affatto al ribasso, ma non ardita, perché gli studenti conoscono lo stile lineare del filosofo di Stagira nel “periodare”. Quest’anno dunque la difficoltà non sta nella grammatica, come invece avvenuto negli anni passati, bensì nel contenuto. Gli studenti sono chiamati a tradurre il pensiero di Aristotele dalla fonte più pura, le sue riflessioni private. Non serve solo il dizionario, ma la capacità di entrare nel pensiero di Aristotele. Saper tradurre questo brano vuol dire saper ragionare. E infatti di questa prova non resterà la grammatica, ma il pensiero imprescindibile di questo filosofo per la nostra cultura. (agg. di Silvana Palazzo)
BRANO SULL’AMICIZIA
E’ un brano tratto dall’Etica Nicomachea di Aristotele la versione da tradurre per la seconda prova di Greco del Liceo Classico della Maturità 2018. Parliamo di una serie di appunti del filosofo, considerati il primo trattato sull’etico. Scuola Zoo rivela che il brano in questione è L’amicizia: “Aristotele, proponendosi di dare una risposta filosofica al problema fondamentale dell’etica, “che cosa sia il bene per l’uomo”, affronta in questo passo il tema dell’amicizia. Per l’uomo, così come per la maggior parte degli animali, l’amicizia è condizione umana che deve necessariamente accompagnare ogni momento della vita, al punto da essere preferibile al possesso di ogni altro bene”, quanto scritto sul testo di esame prima di dare spazio al passo da tradurre dagli studenti maturandi. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
L’ETICA NICOMACHEA DI ARISTOTELE
L’attesa è finita: l’autore della versione di greco per la seconda prova della Maturità 2018 al liceo classico è Aristotele. Questa la scelta del Miur, che ha proposto ai maturandi un estratto dell’Etica Nicomachea. Si tratta di una raccolta divisa in dieci libri che ha assunto questo nome proprio perché fu il figlio di Aristotele, Nicomaco, a raggruppare e a divulgare le lezioni del padre. Si può dire per una volta che il toto-nomi non abbia lasciato del tutto sorpresi i giovani studenti del liceo classico. Aristotele era infatti uno degli autori che insieme a Platone venivano maggiormente indicati dai ragazzi come possibili scelte da parte del Ministero. Inoltre si può dire che Aristotele non sia affatto una new-entry in fatto di maturità: l’ultima volta che il filosofo venne selezionato dal Miur prima di oggi è stato nel 2012, con il brano “Non il caso ma la finalità regna nelle opere della natura, Aristotele, I (A), 645 a”. I maturandi si faranno trovare pronti? (agg. di Dario D’Angelo)
GLI ULTIMI RUMORS
Due anni fa per la seconda prova fu scelto per la versione di greco un brano di Isocrate sulla giustizia. Quattro anni fa invece era tratta da Luciano, con un brano sull’ignoranza e la calunnia. Sei anni fa, invece, gli studenti del Liceo Classico alle prese con la Maturità si misero alla prova con Aristotele. Quest’anno a chi tocca? Tornerà Platone? L’ultima volta che il maestro di Aristotele e allievo di Socrate è uscito è stato nel 2010, ma è uno degli autori più ricorrenti nelle prove d’esame. Infatti era uscito anche nel 2004. Il cosiddetto toto-versione vede accreditato anche Plutarco, un autore molto “gettonato” alla Maturità. L’ultima volta risale al 2006. Difficile fare ipotesi, anche per questo i maturandi in fase di ripasso si sono preparati anche su Luciano, Demostene, Epitteto, Isocrate, Luciano e Aristotele. Quest’ultimo è molto apprezzato dagli studenti per la sua chiarezza, ma la sua prosa è tutt’altro che facile, infatti quando fu scelto per la Maturità del 2012 ha dato parecchio filo da torcere agli studenti. (agg. di Silvana Palazzo)
“CACCIA” ALL’AUTORE, GLI ULTIMI CONSIGLI
Non solo toto-autore, la Versione di Greco molto più di quella di Latino agita gli animi dei maturandi fino a pochi istanti prima dell’ingresso a scuola: un consiglio utile dunque, oltre a prepararsi al meglio sui principali autori che potrebbero uscire in merito (la comodità del Greco è che gli autori “conosciuti” in ambito scolastico sono molti meno di quelli romani-latini), potrebbe essere quello del totale svago per provare a recuperare le energie mentali utili domani in Seconda Prova Classica. Secondo un grecista intervistato da Studenti.it, Andrea Marcolongo, quello che gli studenti dovranno fare tra questo pomeriggio e domani mattina sarà impararsi queste tre semplici “regole. «Fidarsi di se stessi; usare il vocabolario il meno possibile; fidarsi del primo significato trovato sul dizionario». Se invece volete affidavi al caro “vecchio” toto-traccia, allora potete puntare oltre al Platone sottocitato anche a Depostene: è uscito in una traccia l’ultima volta nel 2008. E se fosse giunta l’ora di tornare a “sfidare” gli studenti del Classico? (agg. di Niccolò Magnani)
GLI AUTURI PIÙ SCELTI DAL MIUR
Si è detto del fatto che la versione di greco rappresenti, per gli studenti del liceo classico, il test della Maturità 2018 probabilmente più temuto in assoluto. Sono in tanti, infatti, gli studenti che invidiano i maturandi che li hanno preceduti e quelli che gli succederanno, poiché questi avranno l’opportunità di tradurre una versione di latino, generalmente meno ostica rispetto a quella di greco. Ma allora il bicchiere mezzo pieno non possiamo proprio vederlo? In effetti le statistiche ci dicono che il Miur ha avuto in questi anni scarsa “fantasia”…Ci spieghiamo subito: tra gli autori scelti nella storia degli esami di stato per la versione di greco spiccano su tutti Platone e Plutarco, selezionati per 6 volte a testa. Dietro di loro Luciano, a quota 4, e poi in ordine rigorosamente alfabetico Aristotele, Demostene, Epicuro, Epitteto, Ippocrate e Tucidide fermi a 1. Cosa vogliamo dire? Che con un po’ di fortuna allenarsi con delle versioni di Plutarco e Platone potrebbe non essere una cattiva idea. A meno che al Miur non abbiano deciso di accorciare la classifica…(agg. di Dario D’Angelo)
SECONDA PROVA CLASSICO, LA VERSIONE DI GRECO
La seconda prova della Maturità 2018 è una delle più temute dagli studenti dell’ultimo anno di scuola superiore, e nel caso di quelli del Liceo Classico la versione di greco è la traccia più ostica da affrontare. La scelta del Miur per quest’anno non è stata sorprendente, per la regola non scritta dell’alternanza, quindi visto che era uscito latino l’anno scorso era facile aspettarsi la traduzione di greco per quest’anno. Questa però è per molti maturando la parte più difficile dell’esame di Stato. E non a caso è grande la curiosità di conoscere l’autore scelto dal Miur. In attesa che venga soddisfatta, vi suggeriamo una breve guida per non entrare nel panico. Lo step forse più importante è l’ascolto della lettura della versione di greco da parte del commissario. Si possono intuire strutture delle frasi, dove si spezzano i periodi e i collegamenti tra le parole, ad esempio. La lettura è un altro passaggio importante: dividete i periodi, cominciate a tradurre congiunzioni, preposizioni e parole che conoscete già scrivendole in matita. Prima di aiutarvi col dizionario, analizzate ogni singola frase, individuando le parti principali di ogni proposizione: verbi, soggetto e complemento oggetto, poi passate agli elementi accessori. Poi potete cominciare a consultare il dizionario. Altrettanto importante è non saltare la traduzione di alcuna parola: meglio scriverla sbagliata che lasciare uno spazio bianco.
I POSSIBILI AUTORI
La seconda prova della Maturità 2018 è ormai alle porte per gli studenti del Liceo Classico, che affronteranno la traduzione della versione di greco per l’esame di Stato di quest’anno. Quale autore ha scelto il Miur? Le ipotesi non mancano, del resto gli scrittori greci antichi che si studiano il quinto anno sono molti. Le scelte del Miur negli anni passati si sono limitate a pochi nomi, più volte sono usciti gli stessi, per questo ci siamo lanciati con alcune ipotesi, stringendo il cerchio attorno a sei possibili autori. Non possiamo non partire da Platone, che ha una produzione talmente ampia che potrebbe tornare anche quest’anno, nonostante sia stato scelto diverse volte come autore della seconda prova. Luciano invece non esce da qualche anno, quindi potrebbe essere la possibile sorpresa. Aristotele è uno degli autori più apprezzati dagli studenti, c’è chi spera di trovare il suo nome in fondo alla versione. Quello più temuto, invece, è Isocrate, mentre il Miur ha una certa predilezione per Plutarco, visto che negli anni passati si contano ben sette versioni. Manca però da qualche anno, quindi potrebbe tornare… Uno dei meno noti è Demostene.
LA VERSIONE NEGLI ANNI PASSATI
Sono stati senza dubbio fortunati gli studenti del Liceo Classico della Maturità 2017 che nella seconda prova hanno dovuto tradurre una versione di Seneca. Facile da tradurre, ma con qualche passaggio che necessitava di particolare attenzione, è stata una versione che non ha destato particolari preoccupazioni, del resto Seneca è molto conosciuto dagli studenti. L’anno scorso fu scelto il brano di “Epistulae ad Lucilium 16, 3-5”, mentre per l’ultima versione di greco bisogna fare un passo indietro nel tempo più lungo e arrivare al 2014, quando il Miur propose un brano di Luciano, “L’ignoranza acceca gli uomini”. Questa scelta potrebbe essere stata legata al fatto che non si trovano molte versioni online di Luciano, quindi per i maturandi era davvero complicato trovare soluzioni online attraverso gli smartphone, peraltro vietati. Fu scelta comunque un’opera secondaria di Luciano, meno comune e diffusa rispetto ad un brano di Platone o Tucidide.