L’emozione di camminare sulla Luna, fare un’escursione sulle rocce di Marte, immergersi in scorci da Guerre stellari, il tutto senza salire a bordo dello Shuttle. Ecco una descrizione di dieci luoghi nel mondo dove è possibile contemplare paesaggi surreali degni di un altro pianeta, senza mai staccare i piedi dalla Terra. A stilare la classifica, il sito web lonelyplanetitalia.it.
SALAR DE UYUNI, BOLIVIA – Questa enorme salina sorge sui pendii delle Ande, a 3.656 metri di altitudine, ed è di un bianco sfolgorante. Il Salar de Uyuni, una delle località più misteriose al mondo, trae il suo fascino dai suoi colori: cieli cobalto, lagune rosse e verdi, fenicotteri rosa e il bianco del sale. Oltre a sorgenti d’acqua termale, geyser, vulcani non più in funzione ed enormi cactus. È la salina più grande del pianeta, con una riserva di 100 miliardi di quintali di sale.
PURNULULU NATIONAL PARK, AUSTRALIA – Questa remota regione dell’ovest dell’Australia è stata scoperta solo negli anni ’80 grazie a delle immagini scattate dagli aeroplani. Durante la stagione delle piogge è abitata dagli aborigeni Kija, che vivono tra burroni, pareti rocciose, gole, torrioni e creste. Diverse le opere di arte rupestre e di sepoltura lasciate dai mitici Kija. In 20 milioni di anni, l’erosione ha dato la forma di alveari agli ammassi di pietra arenaria del parco della Bungle Bungle Range.
FORESTA PIETRIFICATA, ARGENTINA – E’ una pianura desertica nella regione di Santa Cruz, in Patagonia, ed è disseminata di tronchi di piante fossilizzate. Centotrenta milioni di anni fa, nell’era giurassica, questa regione era ricoperta da foreste di giganteschi alberi di araucaria. Durante la formazione delle Ande, una serie di eruzioni di lava e lapilli seppellì la Patagonia sotto la cenere e le piante si pietrificarono.
PAINTED DESERT, ARIZONA – Milioni di anni fa i movimenti tellurici hanno modificato quest’area conferendole un aspetto unico. La superficie ondulata di questo deserto, vasto 19.400 chilometri quadrati e situato su un altopiano dell’Arizona, è formata da sabbie multicolori, colline spettacolari, alture color vermiglio e mesa dalla cima piatta. Mescolando così colori rossi, arancioni, gialli, blu, grigi e rosa sotto il sole caldo del Painted Desert.
CAPPADOCIA, TURCHIA – Questa regione dell’Asia era così inospitale che le prime popolazioni che vi si insediarono scelsero di abitare sottoterra, scavando case, chiese e monasteri nelle montagne. Realizzando delle vere e proprie città sotterranee, che ricordano le dimore dei nani a Moria nel film Il Signore degli anelli. E proprio qui i primi cristiani si nascosero ai romani durante le persecuzioni. La superficie è popolata invece da pilastri rosa, montagne piene di buchi, mucchi di rocce, coni vulcanici ribattezzati «camini delle fate» e gole che penetrano fino al cuore della terra.
WADI RUM, GIORDANIA – Il Wadi Rum ha ispirato il colossal Lawrence d’Arabia girato nel 1962. Il deserto situato nel sud della Giordania è un vero scenario da film, con valli e dune di sabbia inframmezzate da un labirinto di fessure, stretti canyon, archi naturali e rocce monolitiche. L’alba e il tramonto sono degli spettacoli unici, e questo deserto è anche uno dei luoghi migliori al mondo per contemplare il cielo stellato.
VALLE DELLA DESOLAZIONE, DOMINICA – Si trova nell’isola caraibica di Dominica, Stato del Commonwealth nel Mar dei Caraibi. Fino al 1880 era una foresta pluviale, ma l’eruzione di un vulcano ha fatto terra bruciata. Gli unici animali che popolano l’area sono lucertole, formiche e scarafaggi. Il fondo della valle viola e verde è tappezzato di muschi e licheni. Una passeggiata porta al Boiling Lake, una fenditura nella terra ricolma d’acqua.
LAGO BOGORIA, KENYA – La sua crosta terrestre è talmente sottile che si infrange continuamente facendo emergere dal centro della Terra sorgenti d’acqua bollente, fumarole e geyser. Il lago Bogoria e le sue sponde si estendono su un’area di 107 chilometri quadrati e sorgono all’interno di una riserva nazionale che fa parte della Rift Valley del Kenya.
HALONG BAY, VIETNAM – In vietnamita, halong vuol dire «dove i draghi scendono nel mare». La leggenda narra che un drago gigantesco che un tempo viveva nella regione calpestò la terra facendo sì che molte montagne sprofondassero. L’acqua inondò le valli lasciando spuntare solo le cime più alte.
LAKE MÝVATN, ISLANDA – Il Lake Mývatn, il quarto più grande dell’Islanda con una superficie di 37 chilometri quadrati, è costellato di isolotti vulcanici. Sulle rive nude si alternano antichi vulcani, creste di lava, specchi di fango bollente e sorgenti termali. Il Lake Mývatn è geologicamente attivo e in continua trasformazione.
(Pietro Vernizzi)