Dal gennaio 2010 le scuole che lo vorranno potranno inviare un sms ai genitori in caso di assenza dei figli. L’iniziativa voluta dal ministro Brunetta ha come scopo quello di eliminare il fenomeno delle bigiate, un fenomeno che probabilmente è iniziato con la stessa scuola. Dopo l’assenteismo degli insegnanti sono le bigiate degli studenti ad essere entrate nel mirino di Brunetta. A gennaio l’iniziativa riguarderà alcune scuole, poi nel giro di alcuni mesi si estenderà a tutte. Forse delle iniziative di Brunetta questa è quella che ha avuto il maggior consenso, del resto bigiano i figli dei genitori di destra, bigiano quelli dei genitori di sinistra, e quelli di Di Pietro non sono da meno. Una perplessità invece la lascia il provvedimento di Brunetta: è il suo essere figlio di una logica che non ha a che fare con l’educazione. L’idea di fondo è che sia il controllo a rendere la scuola più scuola e a correggere comportamenti scorretti. Nulla da dire circa l’importanza del controllo, ma è un’illusione pensare che sia la soluzione del problema che si nasconde dietro ogni bigiata.
Va bene inviare un sms, e questo è di certo un deterrente, ma lo studente che marina la scuola ha bisogno di molto di più che non un sms! Chi bigia infatti lo fa per diversi motivi, tutti però riconducibili al fatto che andare a scuola sia poco interessante per la propria umanità. Pensare che la domanda di un senso per le lunghe ore di lezione sia risolvibile con il controllo è quanto di più illusorio ci sia. Con gli sms le ore di lezione saranno meno disertate, ma che uno studente non bigi, pur essendo seduto al suo banco, questo può accadere solo con l’educazione. Il ministro Brunetta fa il suo lavoro, il suo è un provvedimento amministrativo, sarebbe però controproducente che genitori e insegnanti pensino di vincere le bigiate aumentando il controllo. C’è un metodo più efficace, si chiama educazione.
(Gianni Mereghetti)