Le indagini e le supposizioni vanno ormai avanti da circa due anni, da quando cioè grazie ad alcuni rilevamenti con macchinari ultramoderni ci si è accorti che dietro la parete nord della camerata funeraria del faraone Tutankhamon potrebbe esserci un’altra stanza nascosta da sempre. E subito sono nate le supposizioni più fantasiose, quella con maggior credito che quella stanza sia la tomba della regina Nefertiti, di cui fino a oggi non è stata trovata traccia. Fu l’archeologo inglese Nicholas Reeves il primo a sostenere tale ipotesi: Nefertiti era moglie del faraone Akhenaton, genitori di Tutankhamon. I due, per brevissimo tempo, resero l’Egitto un paese monoteista. Il figlio morì giovanissimo, tanto che non ci sarebbe stato tempo per costruire una apposita tomba e dunque sarebbe stato sepolto accanto alla madre. Adesso tocca agli studiosi del Politecnico di Torino su richiesta del ministero egiziano di fare lo studio definitivo: useranno dei georadar speciali che permetteranno di vedere cosa c’è nella stanza senza dover abbattere il muro divisorio. «Abbiamo motivo di ritenere che i dati siano stati interpretati in modo fantasioso. Serve un progetto di ricerca solido. Useremo georadar che coprono l’ intero spettro di frequenze. Avremo i dati in una settimana di lavoro, per studiarli ne serviranno altre due. Stiamo aspettando le autorizzazioni della National Security egiziana, poi partiremo». ha commentato Franco Porcelli, docente di Fisica al Politecnico.