Lo scandalo Cambridge Analytica, l’utilizzo di dati degli utenti di Facebook per scopi politici, ha causato perdite ingenti per l’azienda con a capo Zuckerberg, e non solo. Sono infatti molti i colossi dell’elettronica e dell’informatica, che di riflesso ci hanno rimesso dopo il “problemino” del noto social network di cui sopra. Nel dettaglio, come sottolineato da Wired, il titolo di Facebook ha perso a Wall Strett più del 13.5%, mentre il Nasdaq 100, l’indice riguardante tutto il mondo finanziario della tecnologia, ha avuto una caduta superiore al 7%. L’analista di Ig Market, Vincenzo Longo, prova ad analizzare la situazione: «Il mercato guarda sempre in avanti – dice a Wired – le vendite sul titolo sono servite a scontare i possibili strascichi legali e l’eventualità che alcuni brand decidano di abbandonare la piattaforma di Zuckerberg per pubblicizzare i loro prodotti».
“QUASI 100 MILIARDI DI DOLLARI PERSI”
Da possibili minacce di maggiori costi o mancati ricavi, si è arrivato alla vendita di molti investitori, che hanno preferito in qualche modo liberarsi di determinate azioni, per via di un futuro che per ora appare decisamente incerto. Longo ha quindi aggiunto: «Nell’ultima seduta di marzo il titolo di Facebook ha registrato un rimbalzo tecnico, ma nelle contrattazioni di queste settimane ha toccato anche il -22%. Quasi 100 miliardi di dollari persi». Ricordiamo che Cambridge Analytica, società che nulla ha a che fare con Facebook, ha acquistato i dati di 50 milioni di utenti, utilizzandoli però per questioni politiche, leggasi la campagna elettorale di Donald Trump, che sarebbe poi divenuto presidente degli Stati Uniti, nonché la Brexit, la famosa uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.