Mark Zuckerberg non nega affatto i problemi che sta affrontando il suo social Facebook e nell’intervista al sito Vox ha inevitabilmente affrontato lo scandalo datagate. Zuckerberg si è comunque dimostrato oltremodo positivo e ottimista, sebbene sia consapevole che occorrerà del tempo prima di poter superare la crisi. Il fondatore di Facebook ha poi espresso il suo desiderio ammettendo, nella medesima intervista: “Mi piacerebbe poter risolvere la questione in tre o sei mesi, ma la realtà è che alcuni di questi problemi richiederanno un periodo di tempo più lungo”. Zuckerberg confida possa trattarsi di un periodo di tre anni e, se così fosse, “siamo già nel primo anno e, si spera, entro la fine del 2018, avremo iniziato a voltare pagina su alcuni di questi problemi”, ha aggiunto. Sul problema sono comunque al lavoro almeno 14mila dipendenti, attivi giorno e notte “per rendere la piattaforma più sicura e per affrontare in maniera più efficace in futuro problemi come quello dell’interferenza russa nelle elezioni americane”, ha concluso. Ora però si aggiunge un altro problema poiché, come riporta Corriere.it, arriva da parte dello stesso social la conferma, seguita dalle scuse, in merito all’archiviazione delle bozze dei video. A quanto pare, infatti, a causa di un bug i video registrati dagli utenti ma poi scartati prima della pubblicazione non erano stati del tutto eliminati. Non possiamo dire con certezza se siano stati usati per l’ormai nota proliferazione a fini pubblicitari. Sono stati gli stessi utenti ad accorgersi della presenza di quei video che sarebbero dovuti essere cancellati. “Ci scusiamo per l’inconveniente”, le scuse di Facebook di fronte all’ennesima grana. Adesso toccherà agli utenti tornare ad avere fiducia nel social in piena crisi, mai come in questo momento. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
GIURIA POPOLARE CONTRO I CONTENUTI BLOCCATI?
Continua a dilagare la polemica su Facebook in rete. Pare che qualsiasi pretesto sia buono per attaccare il social network più famoso del mondo. Tra i tanti problemi c’è quello sui contenuti che vengono bloccati, secondo gli utenti, in maniera ingiustificata internamente al social. Pare che, come accade per Periscope, possa scendere in campo una giuria popolare, una specie di corte suprema formata da persone esterne in grado di giudicare i contenuti e la loro adattabilità al web. Facebook in automatico al momento rimuove il contenuto che appare violare le linee guida del social network. In una seconda fase interverrebbero delle persone che non lavorano per il social network, esterne, in grado di poter giudicare il post in questione e prendere una decisione. Non si tratta certo di una possibilità di facile applicazione, ma c’è grande curiosità in merito. (agg. di Matteo Fantozzi)
ZUCKERBERG: “CI VORRANNO ANNI, MA RISOLVEREMO I PROBLEMI”
Mark Zuckerberg ne è certo: “Ci vorranno un po’ di anni, ma riusciremo a risolvere i problemi di Facebook“. Il fondatore del social network più famoso del mondo prende la palla in mano e si trasforma in protagonista di un’azione che deve portare assolutamente a un cambio di rotta. Lo scandalo lanciato dai dati filtrati a Cambridge Analytica infatti ha fatto cambiare a molti l’opinione nei confronti di quello che veniva considerato come il social network più stabile della rete. Mark Zuckerberg ha deciso di metterci la faccia e in un’intervista a Vox ha detto la sua anche in merito a quanto detto da Tim Cook, numero uno di Apple, che lo accusava di accampare frasi superficiali e ridicole in merito allo scandalo emerso nelle ultime settimane. Al momento non è chiaro quali siano le situazioni che ha in mente Mark Zuckerberg, ma di certo non ha nessuna intenzione di mollare.
LO SCANDALO FACEBOOK
Facebook è finito dentro un mare di guai in seguito allo scandalo nato per lo sviluppo della notizia dei dati trafugati che vede al centro la società Cambridge Analytica. Da quel momento è nata la campagna #DeleteFacebook (#CancellaFacebook) lanciata dal co-fondatore di Whatsapp Brian Action che ha riscosso grande successo e messo alle corde l’azienda di Mark Zuckerberg. A tratti c’è stata la sensazione che il noto social network potesse essere cancellato, ma alla fine si è deciso di continuare a puntare su un prodotto che ha dato anche moltissime soddisfazioni. In poco meno di un decennio Facebook infatti è diventato un punto di riferimento a livello internazionale anche per molti professionisti oltre che per le persone comuni, trasformandosi in uno strumento di lavoro. È proprio per questo che le notizie trapelate in merito allo scandalo hanno creato qualche problema di troppo, con le aziende che giustamente ora hanno più paura a condividere i loro segreti con la nota piattaforma.