«Vividi astratti, pieni di vita, movimento e colori abbaglianti»: cosi The Guardian commenta le sue opere. La nuova promessa dell’arte australiana si chiama Aelita Andre, viene da Melbourne e i suoi quadri, che valgono da 200 a 3.500 euro, fanno impazzire la critica che è arrivata a considerarla la “reincarnazione di Pollock” (Panorama Megazine).
Tutto abbastanza in regola, se non fosse che Aelita ha due anni. E dipinge da quando non ne aveva uno.
La storia– I dipinti della baby artista sono ormai famosi in tutto il mondo, e vengono acquistati da collezionisti, appassionati e investitori che scommettono su un ulteriore futuro sviluppo artistico dell’autrice. Ma la piccola ha saputo “affermarsi” senza giocare da subito la carta dell’età: quando alcuni suoi quadri sono stati presentati per la prima volta alla galleria di Melbourne Bsg, infatti, non si sapeva fossero i “pasticci” di una poppante.
La naturale predisposizione della bimba per l’astrattismo forse non sarebbe emersa se non provenisse da una famiglia di artisti: il nonno, ma anche il padre Michael e la madre Nikka sono pittori, di origine russa. Hanno scoperto il talento di Aelita quando questa ha voluto “contribuire” al loro lavoro, e dal divertimento pian piano sono passati allo stupore, hanno iniziato a prepararle le tele e infine a pubblicizzarle. Così è nata una star, sebbene apparentemente ignara della sua fama.
Le critiche– Ora che Aelita è famosa i critici si dividono: alcuni, che guardano solo alla tela finita, sono entusiasti (tra questi annoveriamo ovviamente i genitori della piccola). Altri, per i quali invece l’intenzionalità del gesto autoriale conta, non possono accondiscendere a definire “arte” le sue opere. In fondo i bagni pubblici sarebbero pieni di Fontane di Duchamp, altrimenti.
Ma lasciando ai critici l’annosa questione, accogliamo anche le obiezioni di coloro che ritengono uno sfruttamento improprio quello che i genitori stanno facendo alla figlia. Sebbene Nikka dichiari che il ricavato delle vendite dei suoi quadri venga messo via per il futuro della bambina, è pur vero che Aelita è una fonte di guadagno. O ad ogni modo non conduce la vita di una qualsiasi sua coetanea: prossimamente, per dirne una, è attesa ad Hong Kong e in un canale tv americano. «Ma a lei piace giocare davanti alle telecamere», commenta il padre a Corriere Megazine. E poi la piccola stessa «sembra ossessionata dalla pittura. Corre a casa farfugliando “Kist, kist” che in russo significa “Dipingere, dipingere”».
Sarà vero, speriamo solo che tutta questa aspettativa attorno alla piccola non le crei problemi in futuro.