La Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil ha calcolato i tagli che l’Università ha subito dal 2008 al 2010, e ha realizzato una proiezione che calcola l’ammontare delle risorse che saranno sottratte nel triennio 2011-2013.
Secondo il sindacato ne emerge un quadro preoccupante: «Terminato l’effetto degli stanziamenti triennali del 2008 (598 milioni di euro) e del 2010 (998 milioni di euro), il sistema universitario dal 2011 deve fare i conti con gli ulteriori tagli lineari del 10% (circa 700 milioni di euro) previsti dalla legge di stabilità. Al di là dei proclami della Gelmini, è il prossimo triennio quello su cui la scure scenderà ancora più pesantemente sulle università».
Nel dettaglio, il primo ad essere ridimensionato è l’Ffo, il Fondo di Finanziamento Ordinario, principale fonte di sostentamento per gli atenei pubblici. I 7,41 miliardi di euro del 2008 diventeranno 6,45 miliardi del 2013. Una riduzione secca del 12,95%, circa 960 milioni di euro.
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Nel triennio 2008-2010, in particolare, sono finite nel Ffo alcune risorse aggiuntive: 24 milioni agli assegni di ricerca, 1,65 miliardi di euro per il personale, 120 milioni per i dottorati di ricerca. Per il 2010 è stata prevista una tantum di 400 milioni. Quest’anno non si fa cenno alle risorse aggiuntive. Significa che, rispetto al 2008, il taglio sarà dell’11,31% nel 2011, del 12,40% nel 2012 e del 12,95% nel 2013.
Al di fuori dell’Ffo, nel 2013 si arriverà ad un dimezzamento delle risorse destinate ai Centri Universitari Sportivi, che passeranno da 11,19 milioni a 5,36, pari a -52,03%; a ancora: i finanziamenti strategici al Piano triennale diventano, da 92,27 milioni 44,77 (-47,5 milioni, pari a -51,80%); il Diritto allo studio passa da 151,98 a 77,37 milioni di euro (-49,09%); sottratte risorse anche agli alloggi studenteschi, che passano dai di 31,33 milioni del 2008 a 18,66 milioni di euro nel 2013(-40,44%).