Una società della California ha deciso di offrire per meno di 10mila dollari degli spazi all’interno di «rifugi economici» per salvarsi dalla fine del mondo.
RIFUGI ECONOMICI – La Vivos, che aveva già fatto parlare di sé per i suoi bunker di lusso anti-Apocalisse da 35mila dollari, ora offre un alloggio di sicurezza più a misura di portafogli per «soli» 9.950 dollari a tutti quanti sono spaventati dagli eventi che potrebbero portare all’estinzione del genere umano. Come scrive il sito web di Time Magazine, questa proposta arriva giusto in tempo prima che collisioni con le comete, i super vulcani, l’inversione dei poli terrestri, le guerre nucleari e gli tsunami globali ci spazzino tutti via. Per non parlare del batterio killer, la più recente delle minacce per l’umanità.
CITTA’ SOTTERRANEA – Secondo Vivos, in questo modo sarà possibile non solo sopravvivere alla fine del mondo, ma farlo anche insieme a un gruppo di persone che condivideranno tutto in un mega-rifugio delle dimensioni di una città. Per consentire al maggior numero possibile di persone di sopravvivere a una catastrofe di proporzioni epiche, la Vivos ha messo a disposizione un rifugio da 100mila metri quadrati per mille persone. E se anche non sappiamo ancora con certezza come finirà il mondo, tutti vorrebbero essere lì per poterlo raccontare. Inoltre il rifugio atomico è in grado di reggere a un’esplosione nucleare da 20 megatoni nel raggio di sei miglia.
SCENARI INQUIETANTI – Robert Vicino, amministratore delegato della Vivos, afferma: «Non aspettate che grandi masse di persone realizzino che la fine è vicina, perché potrebbe essere troppo tardi. Domandatevi da che parte della porta vorreste essere». Per assicurarsi una stanza, è necessario un deposito di 2.500 dollari. Sempre che, ovviamente, quando il mondo finirà riusciate a raggiungere il Nebraska, dove si trova la città-rifugio. Ovviamente, risparmiare oggi potrebbe voler dire avere un’aspettativa di vita più breve quando il mondo finirà. I bunker economici infatti hanno vita autonoma per soli sei mesi, mentre i modelli di lusso garantiscono un intero anno di sopravvivenza.
BALZO NELLE VENDITE – Nei mesi successivi allo tsunami in Giappone del resto, i rifugi per salvarsi dalla fine del mondo negli Usa hanno segnato un balzo nelle vendite. Numerose imprese del settore hanno registrato infatti un incremento delle richieste e delle vendite dal 20 al 1.000%, nel periodo che ha seguito il disastro dell’11 marzo che ha fatto migliaia di morti e dispersi in tutto il Giappone. Sembra infatti che le persone siano sempre più disposte a pagare somme cospicue per salvare se stesse e le loro famiglie dall’«apocalisse imminente».
L’ESPERTO DI APOCALISSI – Stephen O’Leary, professore associato dell’University of Southern California ed esperto di pensiero apocalittico, ha dichiarato alla CNN: «Decine di milioni di persone credono all’Apocalisse in senso letterale. Un evento che secondo loro coinvolgerà terremoti, tempeste, disastri di proporzioni globali e collegati soprattutto al Medio Oriente. Altri invece credono che quello che stiamo attraversando sia solo un momento turbolento e che debbano semplicemente trasferirsi per un po’ da qualche altra parte». Ma il fatto che le persone stiano cercando di sfuggire al giorno del giudizio, non significa che vogliano rinunciare ai loro agi terreni, soprattutto se sono americane.
I BUNKER LUSSUOSI – La scelta di prodotti anti-disastro include un bunker personale completamente accessoriato, il cui prezzo varia dai 200mila ai 20 milioni di dollari, prenotazioni per rifugi di gruppo con un deposito di 25mila dollari (oltre ai pagamenti per eventuali comfort aggiuntivi), accampamenti contro le minacce nucleari, chimiche o batteriologiche per il costo di 9.500 dollari. Uno dei bunker più grandi è quello creato appunto da Vivos in Nebraska. Al suo interno i residenti possono accedere a tutti gli svaghi, da una cantina per il vino, a stanze per giocare, un forno, tavoli da biliardo e una sala computer, sempre che Internet sopravviva al disastro. E c’è perfino una cella di detenzione per chi causa problemi alla comunità sotterranea.
(Pietro Vernizzi)