Missione Atlantis di riparazione dell’Hubble. Il lancio dell’Atlantis, secondo quanto ha annunciato la Nasa, previsto per la fine di agosto, è stato rinviato alla fine di settembre o inizio ottobre. La missione shuttle ha come scopo la riparazione del telescopio spaziale Hubble, così battezzato in onore di Edwin Hubble, l’astronomo americano a cui si deve la costante che definisce il tasso di espansione dell’universo. Grazie a questa missione la vita operativa del telescopio, che ha subito recentemente numerosi guasti meccanici, sarà prolungata fino al 2013. Il ritardo è dovuto alla necessità di operare delle modifiche ai serbatoi esterni della navetta e di disporre di un secondo shuttle pronto al lancio in caso di problemi: al contrario di quanto accade per le 14 missioni programmate sulla Stazione Spaziale Internazionale «Alpha», l’equipaggio della navetta non avrebbe infatti alcuna base orbitante dove rifugiarsi in caso di emergenza.
Problemi di utilizzo della navetta. Inizialmente la Nasa si era detta perplessa sulla possibilità di un utilizzo dello space shuttle, sia per i persistenti problemi alla navetta – che solo da poco ha ripreso i voli regolari dopo cinque anni di sospensione – che per l’insufficiente aumento dei finanziamenti destinati alla Nasa: era prevista solo la visita di una sonda robot che avrebbe avuto il compito di inserire il telescopio su un’orbita di decadimento tale da farlo precipitare nell’Oceano al termine della sua vita operativa. In alternativa si poteva mettere in atto una missione robotizzata per sostituire batterie e giroscopi, per mantenere il telescopio su un’orbita stabile e puntato con precisione verso l’obbiettivo, nonché un nuovo spettrografo di massa e una macchina fotografica a grandangolo. Ma la decisione di mettere fine alla missione Hubble aveva suscitato la rabbia della comunità scientifica e di non pochi membri del Congresso. Dunque la Nasa ha stanziato 9,6 miliardi di dollari per i progetti scientifici e di esplorazione e altri 6,7 miliardi per le applicazioni fra le quali le missioni shuttle e la Stazione Spaziale Internazionale «Alpha».
Gli astronomi ritengono l’Hubble insostituibile. La priorità, come annunciato nel 2005 dalla Casa Bianca, rimane quella di un ritorno in grande stile sulla Luna entro il 2020, per poi raggiungere Marte. Lo Hubble viene però considerato dagli astronomi ancora uno strumento di assoluta avanguardia e insostituibile, perché non vi è nulla di simile in orbita per quanto riguarda l’astronomia nel campo della radiazione visibile; le moderne reti di telescopi sulla Terra possono raggiungere in alcuni casi la stessa risoluzione, ma l’atmosfera terrestre li rende ciechi all’infrarosso e all’ultravioletto. Proprio l’infrarosso dovrebbe essere il punto di forza del “James Webb Space Telescope”, il cui lancio è in programma per il 2013, e che dovrà lavorare fianco a fianco con lo Hubble per poi sostituirlo.