Lincoln Rhyme sbarca in Italia: il detective tetraplegico della polizia scientifica di New York è arrivato in Italia grazie alla penna di Jeffery Deaver, il maestro del thriller. Nell’ultimo libro “Valzer dell’impiccato” deve seguire con Amelia Sachs le tracce di un torturatore che usa una melodia tetra per i suoi crimini. Apprezzato in Italia più che altrove, lo scrittore ha deciso di ambientare la sua ultima fatica letteraria in Italia. «Mi sono deciso quando a Courmayeur mi hanno dato il premio Raymond Chandler. Ecco, lì ho capito che era arrivato il momento giusto», ha dichiarato Deaver a la Repubblica.
Da Central Park ai Quartieri Spagnoli di Napoli: non è stata una decisione semplice per lo scrittore, che ha dovuto scegliere il luogo più adatto per la storia. Ha scartato Roma per i troppi turisti stranieri, ha dovuto depennare anche Palermo e la Sicilia perché non ha familiarità con quei luoghi, mentre Venezia è stata abbondantemente raccontata. «Avevo pensato a Bari, ma è troppo piccola. Napoli, allora, mi sono detto: l’ho frequentata abbastanza, la conosco meglio di altri posti». Nel libro, però, c’è una scena ambientata a Milano e Jeffery Deaver dimostra di conoscere bene le differenze tra nord e sud d’Italia: «Credo che mi abbia aiutato parecchio il fatto di vivere in America», ha spiegato lo scrittore, secondo cui la spaccatura che attraversa gli States non è molto diversa dalla nostra.
A proposito di Italia, ha conosciuto Giorgio Faletti, la cui morte lo ha sconvolto: «Ero orgoglioso del fatto che fosse un fan dei miei libri. Diceva che gli ero stato di ispirazione: parole che mi mettono ancora in soggezione». Ma nel libro “Valzer dell’impiccato” c’è anche un passaggio in cui cita il Montalbano di Camilleri, uno dei suoi scrittori italiani preferiti. Loro i suoi re del noir.