I disabili e i ragazzi con disturbi dell’apprendimento non sono graditi in una scuola di Milano: si tratta della Scuola Svizzera, che è finita al centro di numerose polemiche a casa del suo nuovo regolamento. Il 16 maggio scorso ne è stato infatti approvato uno con il quale il Consiglio della scuola stabilisce che non è adatta per chi soffre di dislessia, discalculia, Adhs, Sindrome di Asperger, autismo e disturbi comportamentali. A due passi da Porta Nuova, questa scuola nel regolamento ha anche spiegato di non essere adatta neppure a studenti con gravi handicap motori, essendo priva di ascensore. Sconsigliata allora l’iscrizione anche per i ragazzi in carrozzina, anche se sul proprio sito la scuola parla di attrezzature moderne e di essere sempre rivolta all’ammodernamento delle strutture e degli arredi.
SCUOLA SVIZZERA, SCONSIGLIATA PER ALUNNI DISABILI
LA DIFESA DEL PRESIDENTE
Bufera sulla scuola di via Appiani, una delle 18 scuole elvetiche che hanno una sede all’estero. In difesa della Scuola Svizzera, istituto privato non parificato, il cui diploma di maturità è però “equiparato” a quello italiano, permettendo l’accesso alle nostre università e a quelle del resto del mondo, è sceso in campo il suo presidente, che ha respinto le accuse di discriminazione. «Non volevamo escludere nessuno. Volevamo semplicemente avvertire i genitori interessati che il percorso scolastico non è semplice, perché basato sull’insegnamento in più lingue», ha dichiarato l’avvocato Luca Corabi De Marchi, secondo cui il regolamento riporta solo consigli che si ispirano alla cultura protestante, in cui si parla chiaramente. «Non vogliamo che si vada tutti avanti e poi, magari, qualcuno cade», ha aggiunto il presidente della Scuola Svizzera di Milano.
L’ATTACCO DI LEDHA
Di avviso ben diverso è Ledha, la Lega per i diritti delle persone con disabilità, che ha definito la scuola «triste e “vecchia”», aggiungendo che probabilmente rifiuterebbe «l’iscrizione di grandi come Albert Einstein e Alan Turing». Giovanni Merlo, direttore della Ledha, ha rincarato la dose, accusando la Scuola Svizzera di avere «una qualità pedagogica molto bassa, in cui vale il principio che ci si educa e istruisce solo tra simili». E ha definito «incredibile» la mancata costruzione di un ascensore o di un saliscendi per disabili. Il Provveditore agli Studi di Milano, Marco Bussetti, ha spiegato che andrebbe garantito almeno l’accesso a piano terra con la classe sullo stesso piano, ma la Scuola Svizzera ha un solo alunno disgrafico e uno lievemente autostico dei 360 iscritti, nessuno in carrozzina.