La scuola è di fatto chiusa, lavora la segreteria a scarto ridotto, eppure all’Iis Bachelet di Abbiategrasso in questo caldo africano si possono trovare studenti e insegnanti che raccolgono il frutto del lavoro di un anno, e il frutto sono angurie e meloni e in buon numero, a testimonianza di un progetto ben riuscito.
La coltivazione delle angurie fa parte di un progetto inserito nell’alternanza scuola-lavoro del Bachelet: iniziato nella primavera del 2016, oggi al secondo anno scolastico di vita e con risultati soddisfacenti. Il progetto è stato pensato assieme ai medici della Fondazione Cenci-Golgi, in particolare del dottor Antonio Guaita e del dottor Arcangelo Ceretti, e si avvale del contributo di due validi operatori in campo agricolo, Angelo Foi e Enrico Brambilla. Decisivo per l’elaborazione e l’attuazione del progetto è stato il dirigente scolastico Francesco Valente, che ha saputo dare al progetto una valida impronta didattica basata sull’apprendimento delle competenze.
L’idea del progetto è nata nel contesto del rapporto con i medici della Fondazione Cenci-Golgi e specificatamente all’interno del lavoro di ricerca sull’Alzheimer in atto nella Fondazione e che ha portato ad avere attenzione alla dieta mediterranea come uno degli antidoti a questa malattia. Dentro il racconto che i medici hanno fatto a scuola del loro lavoro è stata evidenziata una proprietà che ha l’anguria e che è importante a livello medico. L’anguria contiene Iil licopene, un potente antiossidante del gruppo dei carotenoidi. La sua attività è associata alla riduzione di alcune forme tumorali (alla prostata, mammarie, gastroenteriche, cutanee e endometriali), alla diminuzione di patologie cardiovascolari (diminuendo il rischio di attacchi cardiaci e di aterosclerosi) e alla protezione da malattie neurologiche come l’Alzheimer e il morbo di Parkinson.
Questo ha fatto nascere l’idea — se ne è fatto portatore il dottor Arcangelo Ceretti — di ripristinare le vecchie anguriere, iniziando dalla coltivazione delle angurie. Così è iniziata l’avventura, ritagliando nell’ampio terreno della scuola una parte da finalizzare alla coltivazione: dopo aver arato il terreno grazie ad Angelo Foi e nello stesso tempo coltivati i semi delle angurie all’ingresso della scuola in appositi vasetti, il lavoro è continuato con la paciamatura del terreno e con l’allestimento di un impianto per l’irrigazione del campo. A maggio sono state piantate le pianticelle delle angurie, dei meloni, delle zucche; l’attenzione quotidiana degli studenti è stata importante per assicurare l’acqua necessaria alla loro crescita, così che in questo periodo si potessero vedere e gustare i prodotti del loro impegno e della loro cura.
Il dirigente scolastico prof. Valente ha aiutato i docenti a cogliere il valore didattico dell’iniziativa, che si snoda in due direzioni: la prima è quella della conoscenza, infatti il progetto ha offerto agli studenti, grazie agli interventi dei medici e operatori della Fondazione Cenci-Golgi, conoscenze specifiche sia sulle funzioni del corpo umano sia a riguardo di una corretta educazione alimentare. La seconda è quella delle competenze. Con questo progetto gli studenti hanno imparato a vivere un rapporto positivo con la natura, a rispettarne i tempi e a imparare le tecniche fondamentali per la coltivazione. Da questo progetto gli studenti hanno ricevuto un contributo importante per la loro formazione, hanno avuto la possibilità di scoprire che la natura è per loro, che possono intervenire su di lei così che produca meglio ciò di cui l’uomo ha bisogno. In un mondo sempre più virtuale, coltivare le angurie ha un valore più grande delle angurie medesime, perché educa i giovani a scoprire la realtà e a mettersi in rapporto con essa.
E’ commovente che nel mese di agosto si trovino a scuola dei ragazzi a raccogliere angurie e meloni, ma questo è segno che quando una cosa interessa si trova il tempo per realizzarla, anche dentro le vacanze estive.