Nella giornata di oggi il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha rilasciato una lunga intervista per il Mattino sulla situazione – che apparentemente sembra essere sempre più grave – di Napoli dove nelle ultime settimane sono morti tre giovanissimi, vittime di tre differenti (ma tristemente simili) incidenti collegati ad un certo ambiente giovanile malavitoso che il ministro – dal conto suo – ci tiene a mettere in chiaro che “non sempre [è] direttamente legato agli storici problemi di criminalità organizzata“: per l’occasione Piantedosi ha voluto soffermarsi – più che sui problemi del capoluogo campano – su ciò che il suo dicastero intende fare nei prossimi mesi per passere dall’attuale clima conflittuale ad un rinnovato senso civico che i campani hanno dimostrato più volte di avere.
Prima di passare al futuro di Napoli, il ministro ha voluto immediatamente mettere in chiaro che negli ultimi anni si è assistito ad un positiva “crescita culturale ed economica nel capoluogo campano” che si è accompagnata ad un ottimo “innalzamento del senso civico [e] del rifiuto ad ogni forma di rassegnazione“: segnali di un popolo che non vuole e non può essere abbandonato al suo destino, anche a fronte del fatto che la città “negli ultimi tempi ha saputo esaltare la sua millenaria bellezza” che ogni anno attira migliaia e migliaia di viaggiatori in tutte le stagioni dell’anno.
Il piano di Piantedosi per Napoli: “Agenti e telecamere, ma anche un piano educativo rivolto ai giovani”
Proprio per dar seguito alle richieste di legalità dei cittadini di Napoli, il ministro ci tiene a mettere immediatamente in chiaro che “saranno assegnate nel giro di pochi mesi 479 nuove unità della Polizia e dei Carabinieri” che rinfoltiranno ulteriormente le linee dei già dispiegati – ed in attesa di trasferimento – “741 operatori” che arriveranno nel corso del prossimo anno; il tutto accompagnato da un ampio piano per “l’installazione di oltre 300 nuove telecamere” e il potenziamento “dei [1500] impianti già esistenti (..) riconducibili al Viminale”.
Un piano – continua il ministro – che si concentrerà soprattutto “negli orari notturni in quei giorni della settimana e nelle aree di Napoli maggiormente interessate [dagli] episodi criminosi”, senza tralasciare un imprescindibile piano dal punto di vista “educativo e culturale per affrontare il disagio giovanile” che troppo spesso porta giovani e giovanissimi ad armarsi e a sparare che si unirà alle già avviate indagini per “intercettare e interrompere i canali di approvvigionamento delle armi“; arrivando – conclude Piantedosi – ad “un’azione straordinaria [per] il sequestro dei veicoli a due ruote utilizzati in maniera pericolosa” e nella maggior parte dei casi “illegale”.