Dani Pedrosa 9,5
Quando meno te lo aspetti, quando pensi che per Dani questa sarà l’ennesima gara giù dal podio, eccoti servito la bella sorpresa. Sta bene, ma nelle libere e nelle qualifiche il passo era quello che ti può far sperare in un buon risultato, comunque alle spalle dei tre la davanti. La gara ti sbatte in faccia un Pedrosa velocissimo, imprendibile. La gara è di quelle che piacciono a lui: pronti via e tanti saluti a tutti quanti. Unico neo quel rilassamento nel finale che poteva costargli caro. Per il resto è un Pedrosa alla sua maniera, che ormai ci eravamo quasi dimenticato.
Valentino Rossi 8,5
La sua Yamaha non è a posto come lui la vorrebbe, ed è stato così praticamente per tutto il week end americano. Fatica a scrollarsi di dosso Stoner, patisce il recupero di un Lorenzo all’antidolorifico che tenta anche di soffiargli il secondo posto. Poi alla fine cerca il colpaccio da prima pagina, tentando di beffare Pedrosa all’ultima curva. Si porta a casa 20 punti pesanti in chiave mondiale, mica male per un Rossi non al 100%
Jorge Lorenzo 8
Soffre per le conseguenze della caduta in qualifica che gli costa la lussazione della clavicola e una contusione al piede destro, ma quelli della clinica mobile lo rimettono in sella. E in gara, partito di nuovo male, fa vedere di che pasta è fatto, infilando Stoner e provandoci con Valentino. Rimane in piedi per il rotto della cuffia e a quel punto si accontenta del gradino più basso del podio. Visto le premesse, un risultato da incorniciare.
Casey Stoner 6,5
Chi patisce di più le disavventure delle qualifiche tra lui e Lorenzo è di certo l’australiano della Ducati. Dopo una buona partenza, prima si vede andar via Pedrosa, poi viene infilato da Valentino e Jorge e a quel punto il suo fisico debilitato lo molla del tutto e si accontenta di un quarto posto che non gli rende merito. La sua Ducati non è certo il razzo del 2007, ma chi ha bisogno di una buona messa a punto, a questo punto, è proprio il fisico del buon Casey.
Nicky Hayden 7,5
Quinto al traguardo, alle spalle del suo capitano e davanti a Elias (6,5) che inforca una Honda praticamente identica a quella ufficiale, con una Ducati che finalmente riscuote la sua fiducia. D’accordo, è la pista dove ha vinto per due volte quando la Honda ce l’aveva lui sotto il sedere, ma visto le brutte figure di inizio stagione, questo è un risultato che porta ossigeno al boccheggiante americano.
Andrea Dovizioso (4)
E due. Dopo essersi steso ad Assen, l’italiano concede il bis a Laguna Seca stendendosi dopo soli cinque giri. Un vero peccato visto che fino ad allora tallonava da vicino la Yamaha di Rossi. Visto come filava Pedrosa, il primo podio della stagione era alla sua portata. Alla prossima.
Loris Capirossi (4)
Si ritira quasi subito, concludendo miseramente un week end che lo ha visto costantemente in difficoltà con la sua Suzuki. Meglio di lui il suo compagno Vermulen (6) settimo al traguardo alle spalle di un Colin Edwards (6) sottotono sulla pista di casa.
James Toseland (bandiera nera)
Come quella che si prende per non aver scontato la penalità che la direzione gara gli infligge. Anzi, lui il passaggio nella corsia box lo fa: peccato che la bandiera gli sia già stata sventolata da un pezzo.