La prima cosa che vi chiederete sarà: «È accesa?». E sarà anche l’ultima. Perché per il resto, guidare in città un’auto elettrica non è diverso da guidare qualsiasi altra auto dotata di cambio automatico. Stessa maneggevolezza, stessa ripresa, stessa autonomia. L’unica cosa che cambia è il modo di fare il pieno: anziché alla pompa, a una delle colonnine disseminate per tutta la città, dove l’elettrico è ormai una realtà… grazie soprattutto agli operatori di car sharing. Dunque, se volete togliervi lo sfizio di provare un’auto elettrica e vivete in Lombardia, non vi resta che aggiungervi – gratuitamente – agli oltre 33.500 utenti di E-Vai, il servizio di mobilità integrata offerto da Ferrovie Nord Milano attraverso la partecipata Sems. Un servizio nato con un presupposto differente: qui non c’è né l’esigenza di piazzare auto sul mercato, come per Daimler che ha inventato Car2go, né di far consumare più benzina, come per Eni che ha dato il via a Enjoy. Qui l’unico obiettivo è quello di offrire mobilità integrata a tutta la Lombardia. Noi l’abbiamo provato, ecco com’è andata.
Patente alla mano, ci siamo iscritti – gratuitamente – sul sito www.e-vai.com scegliendo tra due profili: Silver, per utilizzatori occasionali, che ai normali costi di noleggio spenderanno però altri 5 euro di fisso per ogni utilizzo, e Gold, per chi utilizza più spesso il servizio e, in cambio del versamento di una quota di prepagato (di almeno 50 euro) non pagherà nessun fisso a ogni utilizzo. per non saper né leggere né scrivere, noi abbiamo optato per Silver. Ma dopo aver provato il servizio – che ha diversi punti di vantaggio rispetto alla concorrenza, come scoprirete continuando a leggere – passeremo al Gold.
I vantaggi, dicevamo. Primo fra tutti il costo: le tariffe sono decisamente competitive. Ogni ora di utilizzo di un’auto elettrica con E-Vai, infatti, costa solo 5 euro, un terzo rispetto ai concorrenti, senza costi aggiuntivi. Per la cronaca, E-Vai ha anche auto con motore endotermico. Sono poche, va detto, così come va detto che anche in questo caso il costo di noleggio è ridicolo, se confrontato con i tradizionali noleggi e di circa la metà rispetto ai concorrenti del car sharing: 2,4 € l’ora più 48 centesimi ogni chilometro. A cosa si devono tariffe così competitive? In primis allo zampino del settore pubblico, che tutto, se vuole, calmiera, (Fnm è una società quotata, ma è in mano al 57.57% alla Regione Lombardia), un po’ perché i costi di esercizio dovuti al carburante sono veramente minimi. Per ricaricare la batteria di una ZOE in modo da darle altri 120 chilometri di autonomia, infatti, basta un’oretta di colonnina, per una spesa inferiore ai 4 euro.
L’unico costo extra previsto riguarda l’eventuale riconsegna in una città diversa, che comporta una maggiorazione di 10 euro (solo 5 però per i noleggi effettuati tra Rho Fiera e Milano). Una città diversa? Proprio così: avete appena scoperto l’ulteriore innegabile vantaggio per il quale E-Vai stacca di misura i competitor: è esteso su base regionale, anziché cittadina perché presente con più di 90 postazioni in oltre trenta località lombarde tra stazioni ferroviari, piazze, università, oltre che nei principali aeroporti (Milano Linate, Malpensa e Orio al Serio).
Tradotto in parole povere, significa che anziché essere limitati dall’area di copertura del servizio, è possibile ritirare un’auto a Milano e lasciarla a Mantova, anziché doverla riportare alla località di partenza. Significa anche che, grazie all’integrazione con il trasporto su rotaia, a Bergamo da Brescia ci si può andare in treno, anziché in auto, per poi noleggiarne una all’arrivo. Significa anche che da Lecco si può andare a Orio al Serio noleggiando l’auto e poi lasciarla in aeroporto senza prenotare un taxi o pagare la sosta per la propria auto durante i giorni di vacanza.
E per quanto riguarda le modalità operative, cosa cambia tra E-Vai e la concorrenza? Come gli altri, anche il servizio di Sems ha la sua bella app (per ora solo per Android e iOs), ma, a differenza dei concorrenti, l’app non localizza le auto disponibili, ma i punti in cui si può ritirare e riconsegnare le auto. E infatti noi non l’abbiamo neppure scaricata. O meglio, l’abbiamo fatto dopo aver testato il servizio, che non è un vero e proprio “free floating”: l’auto va prenotata (al numero verde verde 800.77.44.55, sul sito www.e-vai.com o presso gli E-vai point presidiati). Dunque se pensate, quando avete bisogno di un’auto, che vi basti guardarvi intorno e prendere la prima che capita, forse questo non è il servizio per voi. Anche perché di auto non è che ce ne siano moltissime: sono poco più di un centinaio, quindi bisogna sapere prima che poi ne avremo bisogno. Prenotata l’auto tramite il sito, venti minuti prima dell’attivazione abbiamo ricevuto un sms che conteneva targa e codice di sblocco della vettura. Una volta davanti all’auto, abbiamo inoltrato questo sms al numero 3346324990 ed entro 30 secondi l’auto si è aperta. Per prelevare la macchina abbiamo passato la tessera presente nel vano portaoggetti sul sensore della colonnina, poi abbiamo potuto scollegare il cavo di ricarica prima dalla colonnina, poi dalla macchina e l’abbiamo riposto nel bagagliaio. Dopodiché ci siamo fatti un giretto in centro, ztl comprese e parcheggi a pagamento inclusi nel servizio (analogamente agli altri car sharing). L’auto l’abbiamo riportata dove l’avevamo presa, ma avremmo potuto benissimo posteggiarla in uno qualunque dei punti segnalati dall’app, in città, fuori città, in un’altra città. L’importante era ricollegarla alla colonnina di ricarica (stesse operazioni eseguite alla partenza, ma in ordine inverso) e inoltrare di nuovo l’sms ricevuto all’inizio sempre allo stesso numero 334-6324990, sostituendo la parola “APRI” con la parola “CHIUDI”.
Insomma, per chi è in grado di programmare in anticipo l’utilizzo dell’auto il servizio è senz’altro vincente, senza contare la goduria di guidare un’auto elettrica, silenziosa, ecologica (o quasi, dato che i kilowatt utilizzati vengono prodotti, inquinando, altrove). Si calcola che dall’avvio del servizio, nel 2010, sono state risparmiate circa 200 tonnellate di CO2 in oltre un milione di chilometri percorsi esclusivamente con vetture elettriche (Peugeot iOn, Mitsubishi I-Miev, Citroen C-Zero, Fiat Panda, Renault ZOE).
Marina Marinetti